|HOME | art 1 | art 2 | art 3 | art 4 | art 5 | art 6 | art 7 | 
IVREA - L’ARGOMENTO AFFRONTATO ALLA RIUNIONE DI SOROPTIMIST E ROTARY CLUB
CHIESA E DEBITI DEL TERZO MONDO
L’INCONTRO CON MONS. ARRIGO MIGLIO E DON GIANNI GIACHINO

Un argomento scomodo e molto complesso, sul quale la Chiesa si interroga e propone risposte concrete, è quello del debito accumulato dai Paesi del Terzo Mondo. Hanno accettato l’invito del Soroptimist e del Rotary Club per trattare questo argomento il nostro Vescovo Arrigo Miglio e Don Gianni Giachino, parroco di Albiano e responsabile del Centro Missionario Diocesano.

"L’iniziativa della riduzione del debito può sembrare un argomento di attualità - ha detto Mons. Miglio - ma la Chiesa si è posta pubblicamente il problema sin dal 1986 con il discorso di Giovanni Paolo II all’Assemblea delle Nazioni Unite’’. Contemporaneamente il Papa spingeva la Commissione "Iustitia e Pax’’ ad avviare una "riflessione morale’’ su questo problema. E nel 1994 il Santo Padre, nella lettera apostolica "Tertio Millenio Adveniente’’, aveva indicato il Giubileo come occasione per un gesto concreto.

Un messaggio che non comprende soltanto l’assistenza ai Paesi poveri ma anche motivazioni laiche per dar fiato all’economia di tutto il mondo e per evitare il punto di non ritorno che provocherebbe gravi danni a tutti nel giro di tempi lunghi ma non troppo. "Non solo la Chiesa ma anche i laici vedono l’avvilupparsi di questi debiti e relativi interessi’’. La Chiesa non vuole intervenire soltanto sul debito ma soprattutto sul meccanismo che lo ha provocato le cui "motivazioni sono etiche ma anche di natura economica’’.

Occorre quindi un salto di qualità che vada oltre all’assistenza congiuntamente alla promozione di iniziative locali. La Chiesa italiana si propone di raccogliere 100 miliardi entro il 2000 (mezzo miliardo in ogni Diocesi circa). Una cifra significativa ma sicuramente molto bassa rispetto ai debiti dello Zambia e della Guinea Paesi scelti perché governati da persone che hanno a cuore lo sviluppo sociale e per i quali la C.E.I. ha comprato il debito in cambio di investimenti non condizionati da speculazioni e ruberie.

L’iniziativa che vuole azzerare i debiti non è soltanto religiosa ma concertata con l’attuale Governo. "Non è quindi una proposta caritatevole ma è invece l’innesco di una tendenza diversa per aprire nuove prospettive. Il compito principale della Chiesa è quello di alimentare la speranza ed incrementare la filosofia che vuole uguale dignità per tutte le persone’’. Manca però una autorità internazionale e quindi il risultato "non può essere scontato fino a quando non entreremo in gioco gli Stati che hanno grande potere economico e politico’’.

"Non sono un economista - ha detto Don Giachino - e quindi mi limiterò a poche cifre che sono sempre aride e quasi sempre molto relative’’. La parte meridionale del mondo pone il problema del debito "insostenibile ed inesigibile’’ che raggiunge i 2.300 miliardi di dollari alla base del quale non c’è un contratto normale perché non c’è stata parità fra le due parti. "Un debito che è già stato pagato dal punto di vista storico con il colonialismo ed il saccheggio dei beni materiali e culturali. E’ una partita che è stata giocata con carte truccate a partire dagli anni ‘70 con la prima crisi del petrolio’’ ed i petrodollari, investiti in quel tempo, hanno fatto crollare l’economia dei Paesi più poveri.

Da qui è partito l’indebitamento mentre i Paesi più ricchi alzavano gli interessi dal 5 al 30 per cento ed il valore del dollaro saliva da 600 a 2.200 lire. L’aumento della produzione dei Paesi poveri ha infine condotto al crollo verticale dei prezzi. Al Fondo Monetario Internazionale venne dato l’incarico di allentare la paura del mancato rimborso ma le proposte politiche di aggiustamento strutturale hanno provocato lo sfruttamento delle risorse ambientali, il blocco dei salari, svalutazione e tagli della spesa pubblica.

Le conseguenze sono: 40 milioni di persone che muoiono di fame ogni anno, malattie ed analfabetismo. Un miliardo di persone senza futuro come le definisce la Banca Mondiale. Ma ci sono anche conseguenze che ricadono sui Paesi ricchi: danni ambientali, diffusione delle droghe, perdite di posti di lavoro per il calo degli ordini, emigrazione. Anche il G7, dal 1988, preme per la cancellazione del 30 per cento dei debiti.

L’Italia, alla fine del 1999, è stata la prima nazione a proporre un disegno di legge per l’azzeramento dei debiti. Non siamo un Paese ricchissimo ma questa volta il buon esempio l’abbiamo dato. La serata si è conclusa con la consegna a Mons. Miglio di un contributo in denaro da parte del Presidente del Soroptimist Club Maria Zanuttini.

maurilio trovati
 

 
|HOME | art 1 | art 2 | art 3 | art 4 | art 5 | art 6 | art 7 |