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CANAVESE - E RIMANE ANCORA TUTTO DA DEFINITE IL DESTINO DELLE STRUTTURE
IL GENIO HA LASCIATO LE STAZIONI
L’ASSOUTENTI PROTESTA PER LE MODALITA’ DI QUESTO “ADDIO”
 
Continua a far discutere la linea ferroviaria Chivasso-Aosta. Da 3 settimane i militari del Genio hanno abbandonato alcune stazioni: Borgofranco, Candia e Strambino in Canavese, oltre a quelle della Valle d'Aosta. Sono rimasti soltanto a Ivrea ed Aosta (stazioni di attestamento, dove la presenza di personale è indispensabile) e nel tratto fra Caluso e Chivasso, dove ancora non è operativo il nuovo sistema di controllo del traffico CTC.
   Che i giovani con le stellette lasciassero la linea era previsto, dal momento che il 31 dicembre scade definitivamente la convenzione fra il Ministero dei Trasporti e quello della difesa. "Quello che è inaccettabile - insorge Agostino Petruzzelli, presidente dell'Associazione utenti ferrovia - sono le modalità. Gli edifici sono stati abbandonati da un giorno all'altro, le sale d'attesa chiuse a chiave, senza dare alcun preavviso ai viaggiatori. Amministrazioni comunali e Fs, in sostanza, sono state messe di fronte al fatto compiuto".
   Secondo l'Associazione utenti, il Genio ferrovieri sta consumando la sua "vendetta" nei confronti di tutti coloro che, negli ultimi anni, si sono battuti per l'ammodernamento tecnologico e la smilitarizzazione della linea Chivasso-Aosta. "I disagi - continua Petruzzelli - sono davvero notevoli. Forse era addirittura questo l'obiettivo del Genio, anche perché tutto il resto della gestione militare della linea è rimasto immutato, se non è peggiorato". Non mancano gli esempi. "Nelle stazioni - recita una nota dell'Associazione - i marescialli continuano ad occupare gli alloggi dei piani superiori, mentre sui treni i genieri continuano ad esercitarsi come macchinisti e capotreni. Il telecontrollo del CTC dal Lingotto, infine, non è fatto da personale Fs con la necessaria esperienza, bensì da militari del Genio che di esperienza non ne anno".
   Alle proteste degli utenti si aggiungono anche quelle degli amministratori locali. "Non è certamente in questo modo che si gestisce la situazione - sostiene il sindaco di Strambino, Matteo Garetto -. La gente è scontenta, e viene da chiedersi come saranno ridotte le stazioni dopo qualche mese di totale abbandono". Senza dimenticare che le trattative tra le Fs (rappresentate dalla società Metropolis) e i Comuni per la gestione degli edifici delle stazioni e delle casermette si sono praticamente arenate. "Le condizioni proposte erano eccessive - spiega il sindaco di Borgofranco, Fausto Francisca -. Avevamo chiesto un incontro con le Fs per definire meglio i termini dell'accordo, ma siamo ancora in attesa di una risposta".
 
 
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