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Magia in musica

Non sappiamo quasi nulla sui tempi e sui modi della musica primitiva ed in tal senso possiamo solo esprimere ipotesi fantasiose; molto più corposo ed intrigante risulta essere invece il discorso magico legato alla musica, quello che vede proprio in essa la matrice e la prima espressione dell’universo stesso...

Immaginiamo l’universo come una lunga, costante ed immutabile nota musicale suonata all’infinito, essa regola tutto il creato e la vita di tutti gli uomini; accordarsi con l’universo significherebbe quindi essere noi stessi parte viva di esso e non semplici ascoltatori. Questa tecnica è riscontrabile in tutti i movimenti magici e spirituali, dove la presenza di preghiere, cantilene e qualsiasi forma ritualistica, presentano un determinato modo di porsi rispetto alla modulazione della voce. In questo senso è facile capire perché molti riti magici presentano quel particolare cantilenare , questo serve a far modulare la voce in modo che si avvicini il più possibile alla nota prima dell’universo;

Il suono Aum o Om è considerato un “suono primordiale”, poiché fu quello modulato dalla divinità per dare origine alla vita.

Il “girare in tondo” è la figura-base più diffusa, ancor oggi, nelle danze popolari di tutto il mondo, in quelle europee mediterranee (Sardegna, Grecia) in particolare. Non vi è dubbio che il “girare” proprio di tali danze sia figura e imitazione del “girare” nel macrocosmo dei corpi celesti e degli atomi nel microcosmo, in cui gli elettroni si muovono vorticosamente intorno al nucleo. "Panta Rei" "tutto si muove", diceva Eraclito, già nel 500 a.C. Diceva perfino: "panta choorei", che vuol dire: "tutto danza"!
 

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