Fuori Tama, "il Ponte", Marzo 2013 | |
Fuori Tama 1120 Tama 880, 2003. Fascino Scrisse Giovenale: «Cosa farò a Roma? Non so mentire». Aggiunse: «A Roma tutto ha un prezzo». Un altro rassicurò contemporanei e posteri: il denaro non puzza. Al contrario del letame che un bello spirito ha sparso davanti all'abitazione romana del presidente del Consiglio. Nunzio D'Erme, questo il suo nome, è un consigliere comunale di Rifondazione e consulente del sindaco per la «partecipazione democratica». Veltroni forse lo ha scelto durante la notte del grande buio. Ora che la luce è tornata, è il caso che cambi idea. Il bello spirito non sa che il letame concima: favorisce la crescita. E che la gente, pestando l'oggetto reso celebre da Cambronne, dice che porta fortuna. Se questa è la cultura dell'opposizione (e della «partecipazione democratica» nella capitale), il governo non ha nulla da temere. Piuttosto i grattacapi glieli procura qualche amico della maggioranza che vota con Rifondazione un articolo della legge sulla tv, che vieta ai bambini di apparire nella pubblicità. Niente più pannolini con creature in carne ed ossa. D'ora in avanti soltanto bambolotti. Per i cavalli a dondolo, truccheranno Bertinotti, persona dal viso gentile: ora aspira anche ad impersonare Pinocchio se accontenterà chi gli ha chiesto di giurare che «mai più farà cadere un governo di centro-sinistra». Intanto per la parte della Fatina si esercita (il profilo lo favorisce) l'on. Casini che ha lanciato un nuovo modo di esercitare le funzioni di presidente della Camera: invitare nelle proprie stanze domestiche gli amici che stanno al governo (Bea rlusconi, Fini e Follini) per cercare di metterli d'accordo. Dicono che Casini non abbia provato alcun imbarazzo. Neppure di stomaco. Merito del cuoco o della propria costituzione fisica, non certo di quella della Repubblica. Alla conferenza sulla Costituzione europea, Berlusconi ha reagito ai tentennamenti dei colleghi promettendo di risolvere tutto presto e bene. Con il sorriso che un'attrice usava per reclamizzare la seduzione di un sapone, ha detto: convincerò i riottosi con il fascino. Sempre allegro, il Cavaliere. Domenica ha minacciato Tremonti: lo impiccherò se non cala le tasse. A Rimini abbiamo dei problemi, con nostra gente che profitta del voto per fare affari? Niente nomi e cognomi, soltanto soprannomi. Intanto un sondaggio di «Domenica in» su chi ha stufato gli italiani, dava Berlusconi vincente. Forse si è fatto aiutare dagli amici per chiudere la Rai, da sempre covo sovversivo. ["il Ponte", n. 36, 12.10.2003] 14.07.2009. Grillo talpa Terribile sfottò di Altan a proposito di Grillo che vuole entrare nel Pd, e candidarsi alla sua segreteria. Nella vignetta di "Repubblica", Altan raffigura due omini nella sede del partito: "C'è uno che vuole infiltrarsi", dice il primo. Al che l'altro risponde: "Prendere il numerino e fare la coda". Ma Grillo non ha il fisico del ruolo per fare la talpa. A favore di che o di chi? Il comico genovese da qualche tempo ha la fissa della politica, e non dice cose grezze o sbagliate. Anzi, spesso sono cose che rispondono al vero, bisogna riconoscerlo obiettivamente, anche se la sua battaglia è più pubblicitaria che politica. Grillo è il primo a non credere nella politica. Per fargli un dispetto, mandatelo soltanto per poche ore con un salvacondotto medievale, a presiedere non dico la Repubblica o il governo, ma un consiglio comunale. Scommettiamo che gli verrebbe da ridire, e se ne scapperebbe a gambe levate. Il perché è semplice: tra il dire ed il fare c'è sempre di mezzo il mare. Il giochino del "se fossi" dura poco. Ha sbagliato Bersani (vittima di qualche complotto di avversi numi) a sognare un partito organizzato come una bocciofila. Ma questo non autorizza a credere che chi lava i pavimenti sia in grado di fare pure una lavanda gastrica. Grillo è nato oppositore. Cerca soltanto di prendere per i fondelli l'intera classe dirigente del Pd. Uno sport troppo facile per essere intelligente. Non per difendere certe situazioni indifendibili, ma perché demolire significa anche saper costruire. I comici sono dei formidabili demolitori. Ma più di così non sanno e non possono fare. Ad ognuno il suo ruolo. Soprattutto perché certi politici italiani (sia detto in orizzonte bipartisan) più che far ridere fanno piangere. Fuori Tama Antonio Montanari | |
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Antonio Montanari, TamTama | Pagina 1848. Creata 16.03.2013. Pagina aggiornata 16.03.2013, 16:00. |