MAI PIU' LACRIME DI GUERRA


A TE DONNA
CHE HAI PROVATO
IL DOLORE DI MADRE
SPOSA FIGLIA
SORELLA FIDANZATA.

A TE CHE HAI PORTATO
IN SILENZIO LA CROCE
DELLA SPERANZA
ASPETTANDO INVANO
IL RITORNO DEL TUO CARO.

Campagna di Russia
1941 - 1943.
60° Gennaio 2003

Brevi cenni storici sul corpo d'armata alpino in Russia durante l'inverno 1942 - 1943
riguardanti lo schieramento sul Don e gli altri avvenimenti della drammatica ritirata.


Il 14 gennaio del 1943 il Corpo d'armata alpino occupa sul medio Don la sponda destra da Babka al fiume Kalitwa.
In linea da nord la divisione "TRIDENTINA" con i battaglioni Verona, Valchiese, Edolo e Tirano e i gruppi di artiglieria Vicenza, Bergamo e Valcamonica; la divisione di fanteria "VICENZA" cui sono aggreati i battaglioni alpini Morbegno, Vestone e Pieve di Teco e il reggimento artiglieria a cavallo, la Divisione "CUNEENSE" con i battaglioni Ceva, Borgo S.Dalmazzo, Dronero, Saluzzo e Mondovi e i gruppi di artiglierie Pinerolo, Mondovi e Val Po.
A nord di Babka il C.A. alpino si collega con reparti Ungheresi a sua del fiume Klitwa la divisione "JULIA" con il 24° C.A. corazzato gemanico.
Fi da 16 dicembre 1942, per proteggere il fianco destro del suo schieramento, il comando del C.A. alpino ordinava una complessa manovra per cui la divisione alpina "JULIA" lasciava il suo schieramento e i suoi rifugi sul Don per portarsi a sud della CUNEENSE fra Nova Kalitwa ed Ivanowka assime ai battaglioni Aquila, Tolmezzo, Cividale, Gemona, Vicenza, Valcismon, e i gruppi di artiglieria, Conegliano, Udine e Valpiano ed il battaglione sciatori M. Cervino.
Il giorno 15 gennaio il generale NASCI, a seguito dei gravi avvnimenti sul fronte del 24 C.A. germanico, che esponevano non solo il fianco destro del suo C.A., ma anche le retrovie e preoccupato del cedeimento sul fianco sinistro del 7° C.A., ungherese, decide di portarsi col suo comando da Rossosch a Podgomoje, lasciamdo l'abitato di Rossosch che stava ormai per cadere in mano russa.
Lo stesso giorno oltre 200 cari armati russi irrompevano nella zona di rottura determinatasi sulla destra del C.A. alpino per poi accerchiarlo.
Il mattino del giorno 17 il comandante del C.A. alpino gen. Nasci riceve l'ordine di ripiegamento con il compito di raggiungere l'allineamento Valuiki-Rowenki per schierarsi poi a difesa con le grandi unità tedesche in corso di schieramento in tale zona.
Le unità iniziarono il ripiegamento nel seguente ordine: da nord il Comando del C.A. apino, la divisione "TRIDENTINA" ed i resti del 24° C.A. corazzato germanico, da sud le divisioni "VICENZA", la "CUNEENSE" e "JULIA".

Cronaca fotografica del viaggio


   
I nostri rappresentanti sull'aereo che liporta in Russia e lo sbarco.

   
Nella cartolina indicata dalla freccia l'asilo, nella foto accanto la tomba della Cuneense una fossa comune.

   
Il canto Signore delle cime e una preghiera per gli Alpini morti.

   
Il nostro gagliardetto portato da Luigi Boscarelli al monumento dei Caduti Russi

   
In ricordo delle nostre e delle loro vittime la parata era aperta dalla banda del battaglione Valchiese.

   
L'asilo durante uno dei momenti delle cerimonie svoltesi a Rossosch, i gagliardetti in attesa di sfilare.

   
A sinistra il gagliardetto del nostro gruppo e il vessillo della sezione Monza,
a destra un altro monumento dedicato agli alpini.

   
Bambini e mastre posano per le classiche foto di rito, il nostro rappresentante Boscarelli con il comandante militare e il presidente della provincia di Rossosch.

   
A sinistra il museo nell'asilo mentre a destra gli alpini sono in posa sul ponte sopra il Don.

   
Nikolajevka una anziana signora ricorda insieme agli alpini i tempi della guerra, nell'altra foto il paese.

   
Sempre a Nikolajevka la galleria e il monumento dedicato agli alpini.

   
Il presidente della sezione Monza e i gagliardetti dei gruppi, Beppe Parazzini, al centro, presidente dell'A.N.A.

   
Un cannone del Cremlino e Boscarelli con donne in costume russo.

    
Boscarelli in tre momenti diversi, davanti a una classica chiesa, sul ponte sul Don e al momento della consegna dello scudetto della sezione al museo di Rossosch.

   
Rossosch monumento al soldato Russo e Pietro il grande con il cappello degli alpini.