SPINACIO
LE
ORIGINI
Originario
dell'Asia sud-occidentale, lo spinacio (Spinacia
oleracia L.) con grande
probabilità fu introdotto in Europa attorno all'anno 1000, anche se alcuni
studiosi parlano della metà del XVI secolo. Sembra che gli Arabi abbiano conosciuto
questa pianta in Persia ed abbiano poi contribuito a diffonderla in altri
paesi.
Soltanto nel XIX secolo, però, lo spinacio ha
acquistato importanza come ortaggio di grande consumo, prima in Europa e poi in
America.
LA COLTIVAZIONE DELLO SPINACIO
La
coltivazione dello spinacio, che fino a non molti anni fa rivestiva
un'importanza del tutto marginale, ultimamente ha fatto registrare un discreto
incremento nel nostro Paese. La produzione italiana raggiunge mediamente le
100.000 tonnellate annue; le regioni più importanti sono Lazio (dove si ottiene
il 19% del raccolto nazionale) e Toscana (15%).
Le varietà più diffuse in Italia sono Riccio di Castelnuovo, Gigante d'Inverno, Dixie
Market, Viking, Loreley, Carambole F1, Matador e Riccio
d'Asti.
IL CALENDARIO DELLO SPINACIO
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Presenza sul mercato |
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LE CARATTERISTICHE DELLO SPINACIO
Pianta
erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee,
lo spinacio presenta una rosetta di foglie, con lamina di forma variabile a seconda della cultivar, dalla
quale si diparte uno scapo fiorale, alto fino a
100-150 centimetri, più o meno ramificato. La radice è a fittone, mentre i
fiori femminili sono riuniti in glomeruli portati da spighe e quelli maschili
in infiorescenze ascellari. Il frutto è un achenio di colore e dimensioni
variabili.
Benché lo spinacio sopporti temperature anche di qualche
grado inferiore allo zero, il freddo troppo prolungato influenza negativamente
l'accrescimento delle piante e, di conseguenza, la produzione.
Sebbene la sua coltivazione – grazie ad un'opportuna scelta
di varietà e periodo di semina - possa essere estesa anche agli ambienti
moderatamente freddi o caldi, lo spinacio fornisce i migliori risultati
produttivi nei climi temperati.
Questo ortaggio mostra una buona adattabilità a
terreni di differente origine e natura; sono comunque sconsigliabili quelli
sabbiosi, eccessivamente argillosi e caratterizzati da pH
inferiore a 6,0-6,5.
Lo spinacio è invece particolarmente esigente per quanto riguarda le condizioni
idriche e nutritive del terreno. La disponibilità di acqua
deve essere costante: se l'umidità è eccessiva, si registra un ingiallimento
delle foglie, se è insufficiente, si verificano un rallentamento del ritmo di
accrescimento ed una fioritura più rapida.
Le numerosissime varietà in commercio, oltre che per le caratteristiche
morfologiche del seme, si differenziano per forma e dimensione delle foglie,
per precocità, resistenza alla fioritura ed attitudine alla coltivazione nelle
diverse stagioni dell'anno.
CONSUMO E CONSERVAZIONE
Disponibili
in commercio nei mesi autunno-invernali, gli spinaci risultano
molto interessanti per il loro valore nutritivo: oltre a carboidrati, proteine
e grassi contengono, infatti, vitamine A, B, C, D, F, K e P. Secondo alcuni
studiosi, una porzione di spinaci al giorno consente
di compensare in modo naturale il deficit vitaminico.
Grazie all'elevato contenuto di sali minerali, poi, gli spinaci sono
particolarmente indicati per gli anemici e per chi soffre di stipsi, mentre
sono sconsigliati per chi soffre di gastrite o di malattie epatiche e renali.
Il succo di spinaci si utilizza per preparare impacchi indicati per lenire le
scottature e favorire la cicatrizzazione, mentre in
cosmesi lo spinacio entra come ingrediente di preparati nutrienti per la pelle.
Per poter beneficiare delle loro proprietà salutari, conviene mangiarli crudi,
conditi con olio e sale; lessandoli, infatti, si perde una buona percentuale
(circa il 50%) degli elementi utili all'organismo. Sempre per quanto riguarda
il consumo, è consigliabile scegliere ciuffi con foglie di colore verde scuro,
lucide, carnose e croccanti.
In cucina, gli spinaci sono apprezzati ingredienti per insalate, minestroni,
zuppe, ravioli, cannelloni, frittate, puree e sformati.
Gli spinaci vanno conservarli in frigorifero avvolti
in sacchetti di carta; occorre consumarli rapidamente dal momento che in un
paio di giorni perdono croccantezza e sapore.
Ad una temperatura di 0 °C ed un'umidità relativa del 90-95%
gli spinaci si possono conservare per 10-15 giorni.
COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO DELLO SPINACIO
(100 gr. di prodotto)
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