PORRO
LE
ORIGINI
Nonostante non si conosca
con precisione il suo luogo di origine, in quanto non
ne è mai stata individuata la forma selvatica, il porro (Allium
porrum) sembra provenire dall'area celtica, dove
era già conosciuto attorno al 3.000 avanti Cristo.
Notizie più precise testimoniano che 1.500-2.000 anni prima di Cristo, in
Egitto, il porro era coltivato assieme ad aglio e cipolla: i geroglifici delle
piramidi raccontano, infatti, che questo ortaggio era consumato dagli schiavi
impegnati nella costruzione delle tombe dei Faraoni.
Dalla valle del Nilo la coltivazione del porro si diffuse ben presto nell'area
greco-romana.
LA COLTIVAZIONE DEL PORRO
La
produzione annua italiana di porri si attesta attorno alle 370.000 tonnellate.
Le regioni più importanti per questa coltura sono: Abruzzo (dove si ottiene il
27% del raccolto nazionale), Marche (20%), Liguria (17%), Veneto (15%) e Puglia
(10%).
Le varietà più diffuse sono Gigante
d'inverno, Eskimo, Porro di Rouen, Porro di Liegi,
Mostruoso di Carentan, Elefante e Porro
d'Italia.
IL CALENDARIO DEL PORRO
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MAR |
APR |
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LUG |
AGO |
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Epoca di raccolta |
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Presenza sul mercato |
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LE CARATTERISTICHE DEL PORRO
Specie
appartenente alla famiglia delle Liliacee, il porro possiede un ciclo di coltivazione
biennale.
Di questa pianta si consuma il bulbo, formato dalla parte basale delle foglie.
Il fusto, che mantiene uno sviluppo ridotto nel primo anno, si allunga nel
secondo e porta all'apice un'infiorescenza globosa ad
ombrella, formata da numerosi piccoli fiori ermafroditi, bianchi o rosa. Il
frutto è una capsula.
Il porro si moltiplica per seme e la semina si effettua
generalmente in semenzaio. Il terreno di coltura deve essere sciolto, fresco e
sufficientemente ricco di sostanza organica.
Nell'uso alimentare, si consumano le parti inferiori delle foglie, mentre il
fusto, cotto, si presta molto bene alla preparazione di salse, sformati e
zuppe.
CONSUMO E CONSERVAZIONE
Oltre a
svolgere un'azione balsamica a livello dell'apparato respiratorio, il porro
possiede anche proprietà diuretica, spasmolitica, carminativa
(combatte l'accumulo di gas nell'intestino) ed antisettica a livello
dell'apparato digerente; inoltre, è efficace contro l'ipertensione.
Oltre ad un buon contenuto di vitamine, il porro è anche ricco di minerali
preziosi per l'organismo umano: ferro (indispensabile per la formazione dei
globuli rossi), magnesio (importante per il sistema nervoso), zolfo (indicato
per contrastare la fermentazione intestinale), sodio (combatte l'acidità)
silicio (prezioso per il tessuto osseo ed epiteliale).
Per via esterna, applicato con un impacco, il porro è rubefacente
e vescicatorio.
In cosmesi, sembra giovare contro la caduta dei capelli.
Infine una curiosità: qualcuno paragona gli effetti benefici della cura a base
di porro con quelli delle cure termali.
In cucina, il porro può essere consumato in insalata oppure entrare nella
preparazione di minestre, zuppe, frittate, puree, salse e sformati.
I porri vengono presentati in tavola in diverse
appetitose maniere: lessati, stufati o cotti nel burro e poi ricoperti di panna
o avvolti in una fetta di prosciutto.
In frigorifero, ad una temperatura di 0-1 °C ed un'umidità relativa 90-95%, il
porro si può conservare anche per qualche mese.
COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO DEL PORRO
(100 gr. di prodotto)
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