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ALBICOCCA
LE ORIGINI


Per Linneo la zona di origine dell'albicocco (Prunus armeniaca) era l'Armenia, per altri studiosi la Transcaucasia; attualmente si ritiene che questa importante specie frutticola provenga dal Turkestan, dove cresce, spontanea, fino a 2.000 metri di altitudine.
Conosciuto e coltivato in Cina sin dal 3.000 avanti Cristo, l'albicocco fu diffuso in Europa (prima in Italia e poi in Grecia), all'inizio dell'era cristiana, dai Romani dopo la conquista dell'Armenia.
Attorno al X secolo la sua coltivazione fu introdotta dagli Arabi nella Francia meridionale, mentre in America arrivò soltanto dopo il 1700.



LA COLTIVAZIONE DELL'ALBICOCCA


La zona di maggior diffusione di questa specie è il bacino del Mediterraneo, dove si raccoglie circa il 60% dell'intera produzione mondiale. Altre importanti aree produttive sono l'Asia Minore, la California e l'Europa orientale. I principali paesi produttori di albicocche sono, nell'ordine, Turchia, Russia, Spagna, Italia, Stati Uniti, Francia e Grecia.
Nel nostro paese, ben l'84% del raccolto (pari a circa 1.800.000 quintali) si ottiene in sole quattro regioni: Campania (38,7%), Emilia-Romagna (26,6%), Basilicata (13,3%) e Sicilia (5,5%).



IL CALENDARIO DELL'ALBICOCCA

 

 

GEN

FEB

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

NOV

DIC

Epoca di raccolta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presenza sul mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




CONSUMO E CONSERVAZIONE


In Italia il consumo medio di albicocche si è attestato, negli ultimi anni, attorno ai 3 chilogrammi pro-capite.
Grazie al buon contenuto di proteine, calcio, potassio e vitamine questo frutto presenta un apprezzabile valore nutritivo e dietetico. L'albicocca è indicata negli stati di nervosismo, insonnia ed astenia psicofisica, nelle convalescenze, nell'iperuricemia, nei casi in cui è necessario un aumento della riserva alcalina e nel periodo dell'accrescimento. Consumata matura è di facile digestione.
In cosmesi si utilizza la polpa per ottenere maschere nutrienti, vellutanti e rinfrescanti per pelli opache e stanche.
Oltre ad essere consumata allo stato fresco, l'albicocca trova largo impiego in cucina nella preparazione di sciroppi, succhi, marmellate, gelatine, gelati, canditi e macedonie.
I frutti destinati al consumo fresco raramente vengono sottoposti alla conservazione in frigorifero, che può invece essere adottata per il prodotto destinato alla trasformazione. Occorre comunque ricordare che le albicocche presentano una scarsa attitudine alla frigoconservazione, di solito effettuata con una temperatura di 0.5 C° ed un'umidità relativa dell'85%.




COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO DELL'ALBICOCCA
(100 gr. di prodotto)

Parte edibile

94 %

Acqua

83.6 g

Proteine

0.4 g

Lipidi

0.1 g

Glucidi disponibili

6.8 g

Fibra alimentare

1.5 g

Energia

28 kcal

Sodio

1 mg

Potassio

320 mg

Ferro

0.5 mg

Calcio

16 mg

Fosforo

16 mg

Niacina

0.5 mg

Vitamina C

13 mg



VARIETÀ DI ALBICOCCA


L'albicocca è disponibile sul mercato nei mesi di giugno e luglio.
Frutto tipicamente estivo, l'albicocca può essere considerata un vero e proprio "dono della natura" per il suo elevato contenuto di pro-vitamina A e vitamina C.
Le varietà più coltivate, anche con tecniche diversificate in base alle varie regioni d'Italia, sono Tyrinthos, Aurora, Reale d'Imola, Portici, Boccuccia, Fracasso, San Castrese, Sungiant, Caldesi e Cremonini.

IL CALENDARIO DELL'ALBICOCCA

 

 

GEN

FEB

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

NOV

DIC

Epoca di raccolta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presenza sul mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CARATTERISTICHE MINIME DI QUALITÀ


Aspetto
Frutti interi, sani, puliti, di forma e colore omogenei.

Colorazione
Buccia: fondo giallo/arancio con presenza rossastra più o meno intensa.
Polpa: da arancio ad arancio scura.

Forma
Trapezoidale, ellittico traverso, triangolare ovoidale.
Asimmetrica.

Qualità organolettiche
Polpa: tessitura di fine consistenza, mediamente tenera o soda
.
Sapore zuccherino, poco acido.

Grado rifrattometrico
>=10.5

Periodo di commercializzazione
Dal 1 giugno al 31 luglio

Conservazione
Il prodotto si conserva in frigorifero a 8-10 gradi centigradi per 72 ore dal momento della raccolta.
Alla temperatura di 1-2 °C la conservazione può prolungarsi per 5-12 giorni, in funzione della varietà e del grado zuccherino.

Manipolazione
Frutto abbastanza resistente alla manipolazione ad eccezione delle varietà precoci (Tyrinthos).

Azioni da evitare
Evitare la sovrapposizione delle confezioni per non danneggiare i frutti.
Si sconsigliano sbalzi termici.

 

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