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ROMA piazza del popolo
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Manifestazione per la
libertà di stampa.
"Siamo 300mila"
LUNEDI
5 ottobre 2009
ROMA. Piazza
del Popolo è stata completamente riempita per la manifestazione per la
libertà di stampa, organizzata dalla Federazione nazionale stampa
italiana (Fnsi). Dal palco della manifestazione in Piazza del Popolo gli
organizzatori della manifestazione in difesa della libertà di
espressione hanno dato i numeri sulle presenze. «Mi dicono che siamo 300
mila», annuncia Andrea Vianello che scherzando aggiunge: «spero che ora
non ci accusino anche di bloccare Roma».
«Quello che sta accadendo dimostra una vecchia verità, e cioè che verità
e potere non coincidono mai»: con queste parole Roberto Saviano ha
concluso il suo applauditissimo intervento a Piazza del Popolo, dove si
è svolta la manifestazione per la libertà dell’informazione organizzata
dalla Federazione nazionale della stampa. «La libertà di stampa che
vogliamo difendere - ha sottolineato l’autore di Gomorra - è la serenità
di lavorare, la possibilità di raccontare senza doversi aspettare
ritorsioni». Un’emergenza particolarmente sentita in Italia, «che è il
secondo paese dopo la Colombia per il numero di persone che si trovano
sotto protezione. Raccontare in certe parti d’Italia, soprattutto al
sud, è complicatissimo - ha detto ancora lo scrittore - e costringe a
dover difendere la propria vita». Tra i nemici principali del dovere di
raccontare, ha sottolineato Saviano, «c’è l’indifferenza, che isola chi
prova a descrivere la realtà. Ecco perchè siamo quì, per dire che ogni
paese ha bisogno della massima libertà di espressione». Un modo, secondo
Saviano, anche per difendere la memoria «dei giornalisti che sono caduti
per e in nome della libertà di informazione». Il, pensiero dell’autore
di Gomorra è andato poi alle vittime della tragedia di Messina, «frutto
non della natura, ma del cemento. Se si permette a chi scrive di
rispondere solo alla propria coscienza, probabilmente la parola avrebbe
potuto contribuire ad evitare una catastrofe del genere. Raccontando in
qualche modo è possibile trasformare la realtà». «La mafia - ha concluso
Saviano - ci hanno tolto l’uso di un termine fondamentale, l’onore:
trovandoci quì, abbiamo dimostrato che il paese tiene al suo onore».
«È diabolico far credere che questa manifestazione sia una farsa: chi
lo afferma è in malafede e lo sa. La legittimazione del voto popolare
non autorizza nessuno a colonizzare lo Stato e a spalmare il Paese di un
pensiero unico senza diritto di replica»: è un passaggio della lettera
di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana,
letto da Andrea Vianello, sul palco di Piazza del Popolo a Roma. «Quando
un governo o un ministro si scagliano contro un giornale con querele
milionarie, come è successo anche a noi - ha scritto ancora don
Sciortino - c’è qualcosa che non va. E se qualcuno suona il campanello
di allarme, non è un farabutto ma fa semplicemente il suo dovere». La
lettera del direttore di Famiglia Cristiana si chiudeva con un doppio
appello: «I politici si occupino del bene del Paese e liberino giornali
e tv dalla loro invadenza. I giornalisti non si lascino usare ed evitino
di piegare schiena e ginocchia: la stampa non è lo zerbino del potere».
A rappresentare la stampa cattolica alla manifestazione di Roma, anche
il comitato di redazione di Avvenire, rappresentato da Eugenio Fatigante,
che ha citato il caso Boffo: «Abbiamo avuto la prova che la libertà di
stampa è anche possibilità di pubblicare una lettera anonima spacciata
come documento giudiziario, per mettere in difficoltà un direttore che
con toni pacati si era limitato a dire la sua sulle vicende del
premier». Dopo le dimissioni di Boffo, ha aggiunto Fatigante, la linea
editoriale del quotidiano non è cambiata: «Per noi il giornalismo è
riferire fatti, appurare verità e prendere posizione: lo abbiamo sempre
fatto - ha concluso - e continueremo a farlo».
A Parigi manifestano per noi
Un grande girotondo durato oltre due ore è stato il contributo parigino
alla manifestazione di Roma per la libertà di stampa, organizzato dalla
rivista Focus In. La manifestazione si è svolta - simbolicamente - a
place d’Italie, dove campeggiava un grande cartello che riproduceva la
targa della celebre piazza parigina con l’aggiunta della parola “Muselée”,
imbavagliata. Fra gli oltre 200 partecipanti - la maggior parte dei
quali italiani, studenti o lavoratori - c’erano le rappresentanze del Pd
e di Rifondazione comunista di Parigi. I dimostranti - che hanno dato
vita al girotondo davanti ai giornalisti presenti e a qualche telecamera
- hanno sfilato con un adesivo al braccio sul quale c’era scritto: “FBI”
(Farabuttis best information). Nel corso della manifestazione sono state
raccolte firme per un appello a sostegno della libertà di stampa in
Italia che sarà inviato alla stampa italiana.
Ecco il comunicato dell’Fnsi sulla manifestazione
La manifestazione per la libertà di informazione, per una stampa che non
vuol farsi mettere il guinzaglio da nessuno, che si è tenuta a Roma, in
Piazza del Popolo, con inizio alle 15.30, si è aperta alle 16 con un
minuto di silenzio dedicato alle vittime della tragedia di Messina. La
manifestazione è stata aperta a tutti i cittadini e, per questo, la Fnsi
aveva rivolto un invito ad aderire soprattutto alle forze sociali,
sindacali, associative del Paese. Modalità organizzative per l’arrivo
dei pullman.
La manifestazione per la libertà di stampa, è stata seguita con delle
dirette televisive da Rainews24 dalle 16 alle 17, Sky Tg24 a partire
dalle 16 (canali 100 e 500) e dal Tg4 a partire dalle 16 fino alle
17,30. Queste dirette si sono aggiunte a quelle già programmate da
Repubblica tv, da Youdem, dal sito della Cgil e da Popolare Network.
“Come è noto - prosegue la nota della Giunta Fnsi- alcune
grosse realtà associative sindacali, come Acli, Arci, Cgil, Articolo 21,
Libertà e Giustizia, Associazioni di precari, decine di gruppi e
movimenti a base territoriale e nazionale, si sono già impegnate nel
sostegno dell’iniziativa. Le adesioni continuano ad arrivare numerose,
anche dopo il rinvio della data del 3 ottobre (originariamente prevista
per il 19 settembre u.s.) per rispettare e partecipare al dolore della
tragedia che ha colpito l’Italia con l’attentato terroristico di Kabul,
che ha causato la morte di sei soldati, il ferimento di quattro e
l’uccisione di decine e decine di civili afgani. Il dibattito della
Giunta Esecutiva ha anche confermato le linee guida della manifestazione
che avrà una forte impronta di carattere civico e costituzionale sui
temi dell’informazione. Le adesioni restano aperte. Possono essere
inviate via email alla Federazione della Stampa (che ha aperto sul suo
sito, www.fnsi.it, un blog per la manifestazione) ai seguenti indirizzi:
segreteria.fnsi@fnsi.it e infofnsi@tin.it o ai fax: 06-6896896 oppure
06-6871444”.
dalla redazione adis
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