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Quando il potere meschino danneggia
.

Riceviamo e pubblichiamo


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venerdì  19 febbraio 2010

JELSI (Cb). Spett.le adisonline.it,  Gentile direttore,
sono una signora che da anni  lavora.  Le scrivo perchè  tra il 2009 e i primi giorni di gennaio 2010 il Comune, tramite l’esattoria,  faceva recapitare cartelle di notifica per il pagamento dei tributi arretrati  che vanno dal 2003 al 2009 a tutti i cittadini. Questo sborso di danaro mi ha  preoccupata  e mi preoccupa un pò  per le  difficoltà economiche che momentaneamente attanagliano  la mia famiglia.  Tale ulteriori indebitamento ha provocato e provoca ansia e tachicardia,  per poter sopperire l’insolvenza avrei dovuto o potrei chiedere  soldi a terzi (ammesso che li diano) con rischio di usura.

Mi sono chiesta:  “Se le Istituzioni nazionali lavorano per risollevare il paese con iniziative mirate provvedendo a risolvere in parte le difficoltà degli italiani, non capisco il motivo per cui un  sindaco della Repubblica non possa aiutare con gesti meno eclatanti una cittadina in difficoltà?”.  Ho preso carta e penna  e ho scritto  al sindaco del comune di Jelsi chiedendo la sospensione momentanea di alcuni tributi. 

E’ un mese ma  la risposta  per la risoluzione del problema  non è ancora arrivata.  Stanca di attendere, lo scorso venerdì  giorno in cui il sindaco della Repubblica  riceve i cittadini, invitavo mio marito a recarsi al Comune di Jelsi.  Ritorna a casa deluso. -  Alle ore 10,30  era in comune in attesa,  seduto solo soletto ad aspettare il sindaco che arriva  alle ore 12,05 circa, si salutano,  finge di aprire la porta del suo ufficio,  e gli dice di aspettare.

Alle ore 12 e 17'  ritorna apre la porta del suo ufficio.  Entrano insieme  si risalutano. Il sindaco  si siede e con il capo chinato, inizia a firmare carte poste sulla sua scrivania,  dicendo “mi dica”.   Mio marito gli esponeva  il problema  che già conosceva,   tutto in un minuto.  Il sindaco della Repubblica sempre con il capo chino:  “ci sono 150 persone (famiglie) che hanno lo stesso tuo  problema,  non possiamo fare nulla vedremo, ti manderemo la risposta arrivederci". -
Le s
crivo per uno sfogo  perché  ormai sono stanca di stare in attesa di una risposta che non arriva.

Affido una domanda  al sindaco della Repubblica  del comune di Jelsi: 
  1)-“ Le 150 persone (famiglie)  in condizione disagiate, che lei ha
          dichiarato è una grossa bugia?”.

Se fosse vero, credo che ci sia molto da fare  affinché Lei possa superare le più semplici difficoltà. Un invito:  “si dimetta, e  lasci il ruolo di Sindaco per “insufficiente rendimento politico dopo otto anni di amministrazione”.
Spero che pubblicherete questa lettera giusto per dare voce anche a noi cittadini.
Grazie


dalla redazione adis: lettera firmata
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