Spesso
Magico Vento e Poe seguono strade diverse per esplorare le due facce
della medaglia per poi raggiungere lo stesso obiettivo. Questo è
uno di quei casi dove Poe e Magico Vento vivono due aspetti dell'odio
dei bianchi verso gli indiani. Poe si trova a Washington per trovare
un assassino mentre Magico Vento si trova a dover fronteggiare una minaccia
per il popolo rosso: il tenente colonnello Custer. Poe e Little Boy
si trovano a presenziare il matrimonio di un loro amico, un funzionario
dell'Ufficio Affari Indiani, Virgil Lockwood. Durante la foto sul sagrato
della chiesa, un misterioso arciere colpisce a morte la neo sposa. Poe
tenta di inseguire l'assassino ma lo perde tra i vicoli della città.
Unico indizio sono i capelli rossi del fuggitivo. Poco dopo Little Boy
scopre che anche i genitori di Virgil, che non si sono presentati in
chiesa, sono stati uccisi allo stesso modo. Virgil è disperato
e non trova spiegazione a tanto accanimento nei suoi confronti. E' solo
un modesto funzionario e non ha mai ricevuto minacce per sé o
per la sua famiglia. Il giorno dopo un misterioso individuo di nome
Pitkin ruba la foto dove appare la moglie di Virgil trafitta dalla freccia
e la invia, in forma anonima, allo stesso Virgil. L'uomo ormai sconvolto
dal dolore appena la vede si uccide. Poe è più che mai
deciso a venire a capo della storia e, insieme a Little Boy, si reca
dal superiore di Virgil, Ernie Matheson. Parlando con lui vengono a
sapere che Virgil aveva il compito di catalogare e tenere in ordine
tutta la corrispondenza diretta all'ufficio, ivi comprese lettere deliranti
di minacce e insulti. Tra quelle del 1868, anno del trattato di Fort
Laramie, Poe ne trova una scritta da un certo Billy Trump, un ragazzo
ospitato dai soldati di Fort Smith dopo che gli indiani hanno massacrato
tutta la sua famiglia. Nella lettera esprime tutto il suo risentimento
e il suo odio verso coloro che hanno firmato un trattato di pace con
gli indiani. Un'idea fissa di Virgil era il sistema educativo. Tempo
prima il funzionario aveva svolto delle indagini su di un istituto che
tentava di educare i ragazzi indiani allo stile di vita "occidentale".
Il direttore dell'istituto usava metodi poco ortodossi per educare gli
indiani, infliggendo troppo spesso punizioni fisiche, come ad esempio
tagliare la lingua a quei ragazzi indiani che continuavano ad usare
la loro lingua d'origine nonostante il divieto. L'indagine di Virgil
ha fatto licenziare il direttore. Il suo nome era Pitkin. Ora si aprono
due piste per i nostri amici: Billy Trump con il suo odio verso gli
indiani e tutti coloro che li aiutano, e il risentimento di Pitkin per
aver perso il suo lavoro a causa di Virgil. Poe decide di seguire la
pista di Trump. Vuole parlare con il Maggiore Stanton, al tempo comandante
di Fort Smith ed ora di servizio a Fort Lincoln. Little Boy continuerà
a seguire la pista di Pitkin. Poe raggiunge finalmente Fort Lincoln
e chiede di incontrare il Maggiore Stanton e sua moglie. Il primo però
si è unito alla spedizione di Custer verso le Black Hills, mentre
sua moglie ora si trova ad un picnic con un ragazzo arrivato da poco,
una persona a cui lei e suo marito erano molto affezionati dai tempi
di Fort Smith: Billy Trump. Poe arriva troppo tardi, il ragazzo ha già
compiuto la sua vendetta uccidendo la donna con una freccia, ed ora
sta correndo verso il maggiore Stanton e la spedizione di Custer. Poe
non si arrende e si getta all'inseguimento del ragazzo.
Nel
frattempo Little Boy, scavando nel passato di Pitkin, scopre che tra
gli ospiti dell'istituto c'era un ragazzo dai capelli rossi: Billy Trump.
All'epoca della sua conduzione, Pitkin cercò di incanalare la
rabbia dei suoi "ragazzi" in competizioni sportive, tra le
quali il tiro con l'arco. Sport in cui Billy eccelleva. Ormai è
chiaro che esiste un collegamento tra l'assassino di Virgil, Billy Trump,
e il misterioso professor Pitkin. Little Boy riesce a trovare il misterioso
professore. Sta ancora esercitando la sua funzione di educatore, accogliendo
nella sua casa ragazzi di strada. Tra di loro, il nostro agente trova
una sua vecchia conoscenza: un giovane nero, Birdy Robbins. Un tempo
suo padre faceva parte di un'organizzazione criminale nera specializzata
in estorsioni, ma voleva tirarsene fuori. Per questo chiese aiuto al
nostro agente. Little Boy promise di aiutarlo in cambio d'informazioni,
ma i suoi compari lo uccisero prima. A capo della banda c'è un
certo Joe Velvet, ancora a piede libero. Birdy incolpa l'agente per
la morte del padre, e naturalmente Pitkin intende usare la cosa a suo
vantaggio. Per conquistare la fiducia del ragazzo, Little Boy e il suo
collega Foley, forzano la mano a Joe Velvet e irrompono nel suo covo
per una perquisizione, sequestrando i libri contabili. Prevedendo le
mosse dell'agente, Pitkin mette in moto il suo piano: intende mettere
contro Velvet e Little Boy e lasciare che si ammazzino tra loro. Per
questo plagia la mente di Birdy, convincendolo a farsi pestare per poi
recarsi a casa dell'agente. Birdy dovrà riferire di essere stato
picchiato da Joe Velvet come monito per l'agente a non immischiarsi.
Little Boy non cade nella trappola e, con un po' d'astuzia, riesce a
far confessare al ragazzo tutte le trame del professore. Birdy infatti
racconta all'agente della trappola messa in moto per lui e di come Pitkin
abbia usato la rabbia di Billy Trump per vendicarsi di Virgil. Ora tocca
a Little Boy. Con un inganno riesce a far credere a Joe Velvet che qualcuno
voglia eliminare entrambi, magari perché a loro modo, sono esponenti
neri di una certo peso, e indirizza abilmente i sospetti su Pitkin.
A questo punto è diventata una faccenda personale tra Joe e Pitkin.
Il boss organizza un'imboscata per il professore e nello scontro a fuoco
che ne scaturisce rimangono uccisi sia il professore che il boss. Nel
frattempo Billy riesce a raggiungere il Maggiore Stanton per portargli
la triste notizia della moglie uccisa dagli indiani. Di fronte al dolore
del Maggiore Stanton, Billy ricorda quando perse la sua famiglia e la
promessa che gli aveva fatto il maggiore di vendicarlo. Cosa che non
ha fatto piegandosi ai desideri di Washington firmando un trattato di
pace. Billy non riesce a capire perché il Maggiore non gridi
vendetta per la morte di sua moglie. Cerca invano Custer per l'accampamento.
Spera che almeno quell'uomo con la fama di grande condottiero e massacratore
di indiani possa capirlo. Scopre che Custer e un piccolo drappello si
sono allontanati per esplorare i dintorni. Decide così di raggiungerlo.
Poe, giunto poco dopo la partenza di Billy, riesce a parlare con il
maggiore Stanton e racconta la verità su quello che è
successo e, insieme a quest'ultimo, si avvia verso Custer.
Ned, nel frattempo, viene messo in guardia dal suo amico Henry Task
sulla spedizione di Custer che sta per partire con un forte drappello,
verso le Black Hills per cercare l'oro. Henry parteciperà alla
spedizione per scortare il tenente Fred Grant, figlio del presidente
Grant. La più piccola minaccia alla spedizione di Custer può
essere considerata come rivolta al presidente in persona, ossia una
dichiarazione di guerra. Le Black Hills sono un territorio sacro per
gli indiani e la spedizione stessa è una violazione del trattato
di Fort Laramie, che aveva dato quelle terre ai pellerossa. Ned dovrà
seguire la spedizione per tener d'occhio Custer.
Appena Magico Vento entra in territorio indiano scopre che Cavallo Pazzo
è sceso sul piede di guerra, sconvolto dalla morte della figlia
uccisa da una malattia portata dai bianchi. Cavallo Pazzo si è
ritirato proprio nella zona delle Black Hills. Appena arrivato nel territorio
Magico Vento trova i cadaveri di due cercatori d'oro. Una freccia conficcata
nel terreno gli rivela che Cavallo Pazzo ha intrapreso la sua guerra
personale contro tutti bianchi. Seguendo le tracce lasciate da un terzo
cercatore Magico Vento raggiunge un campo più grande. Facendosi
passare per uno scout di Custer cerca di convincere i cercatori, entrati
illegalmente, ad andarsene per non trovarsi tra due fuochi, quello di
Custer e quello degli indiani che interverranno per difendere la loro
terra. I cercatori accettano di andarsene. Magico Vento invia dei segnali
di fumo per avvertire di lasciare andare la colonna dei minatori. I
segnali sono visti anche dalle guide di Custer che corrono ad avvertirlo.
Custer per niente impensierito decide di accamparsi. Capelli Gialli
ha capito che Ned sta cercando di mandare via i cercatori per evitare
spargimenti di sangue e ha capito anche che i Sioux lo stanno attendendo
sulle Black Hills. Arrivare al più presto in quelle montagne
è diventata una questione della massima importanza. Lungo la
strada Magico Vento incontra il suo vecchio amico Daino Rosso. Nuvola
Rossa lo ha mandato a cercare Cavallo Pazzo, ma lui non si fa vedere.
Il grande capo indiano ha mandato i suoi guerrieri a seguire le tracce
di Capelli Gialli (Custer) con l'ordine di non interferire e ha vinto
la sua ritrosia andando a consultare Toro Seduto sul da farsi. I due
capi non sono mai andati d'accordo ma la situazione richiede una tregua
e hanno concordato sulla decisione di non accettare la provocazione
di Custer. Il problema ora è Cavallo Pazzo. Magico Vento non
conosce le intenzioni di Cavallo Pazzo, ma sa che se lo vogliono trovare,
allora devono battere la sua stessa pista e tenere d'occhio Custer.
La marcia del drappello prosegue verso l'Inyan Kara, una montagna alta
almeno duemila metri. Tutto il contingente non è in grado di
scalare la montagna. Per ciò, la maggior parte della compagnia
si accamperà alle pendici mentre Custer proseguirà con
i geologi e un drappello di scorta verso la cima. Ad accompagnarlo ci
sarà anche il reticente Tenente Grant. Custer lascia il comando
del campo al Maggiore Stanton e parte con i geologi verso l'Inyan Kara.
Lungo il percorso prefissato per la spedizione, Magico Vento scopre
le tracce di una piccola tribù accampata su quella montagna.
Inevitabilmente la marcia dei soldati porterà verso il villaggio.
Per impedire ai soldati di raggiungere troppo presto il villaggio Magico
Vento e Daino Rosso tentano di rallentare la marcia di Custer ostruendo
l'unico passaggio percorribile con i carri, con il tronco di un albero.
Nel frattempo le guide indiane al seguito di Custer si rifiutano di
avanzare e tornano all'accampamento. Non vogliono rimanere uccisi in
territorio sacro altrimenti i loro spiriti sarebbero maledetti. Solo
Coltello Insanguinato decide di restare. Magico Vento e Daino Rosso
raggiungono il piccolo villaggio di Colpo di Pugnale un vecchio capo
indiano. Nel villaggio c'è anche Cavallo Pazzo. Colpo di Pugnale
rifiuta di nascondersi e di fuggire di fronte a Custer. Non ha paura
dell'esercito di Capelli gialli, né del rischio di un attacco.
Loro sono gente pacifica e saranno di esempio per tutti, perché
non si difenderanno. Secondo Colpo di Pugnale Custer può seguire
due strade, se compierà un'inutile strage verrà giudicato
come un sanguinario invasore, se passerà senza colpo ferire,
sarà soltanto un visitatore di passaggio. La fierezza di quella
povera gente ha colpito Cavallo Pazzo che ha ricominciato ad apprezzare
la vita e ha abbandonato ogni suo proposito di vendetta. Il fiero guerriero
decide di aiutare Magico Vento e di seguire con discrezione le mosse
di Custer. Capelli Gialli, nel frattempo, si è accampato deciso
a fermarsi per qualche giorno. Gli geologi hanno trovato una pepita
d'oro nel ruscello e pensano che se ne possano trovare altre. Mentre
Cavallo Pazzo e Daino Rosso rimangono di guardia all'accampamento, Magico
Vento parte per dare un'occhiata nei dintorni. Qui, Magico Vento incontra,
o sarebbe meglio dire cattura, un ragazzo che si aggirava furtivamente
fra gli alberi: Billy Trump. Il ragazzo gli riferisce di avere un'ambasciata
personale per il generale Custer. Magico Vento insospettito gli propone
di accompagnarlo personalmente all'accampamento. Giunti lì, Ned
accompagna il ragazzo verso la tenda del suo amico Henry Task. Mentre
stanno parlando, arriva Custer che liquida immediatamente il giovane
per parlare in privato con Magico Vento. Ha una proposta importante
di cui discutere. Billy rimane solo con il suo desiderio di vendetta.
Il presidente Grant, secondo la sua contorta mente, è il primo
responsabile del trattato di Fort Laramie. Decide quindi di aspettare
le prime luci dell'alba e uccidere suo figlio, il tenente Grant. Billy
è pronto a scoccare la sua freccia, ma una fortunata coincidenza
salva la vita a Grant. Magico Vento si getta all'inseguimento del ragazzo
e non ci mette molto per riportarlo al campo. Tornati alla base Billy
trova il Generale Stanton e Poe. Davanti a Custer Billy confessa di
aver cercato vendetta presso di lui verso gli indiani che hanno sterminato
la sua famiglia. Custer uccide il ragazzo con una grande freddezza adducendo,
a sua ragione, che non poteva tollerare l'infamia di avere un simile
ammiratore. Come se nulla fosse Custer annuncia che c'è un accampamento
da raggiungere e chi lo desidera può seguirlo. Capelli Gialli
fa visita, in pace, al vecchio capo Colpo di Pugnale, esibendosi agli
occhi di Magico Vento per guadagnarsi la sua collaborazione. Infatti
nel colloquio privato che hanno avuto in precedenza Custer ha chiesto
di mandare un messaggio a Nuvola Rossa: vuole che il capo indiano stabilisca
un prezzo per le Black Hills.
Come la storia ci insegna questo è stato l'inizio di un bagno
di sangue. Manfredi è ben informato su i fatti che hanno preceduto
la grande battaglia di Little Big Horn. Sembra anche conoscere particolari
non noti nei libri di storia come, ad esempio, l'esistenza del soldato
italiano Giovanni Martini, unico sopravvissuto alla mitica battaglia.
Inutile dire che le sue storie ti incollano all'albo. Sono in attesa
di vedere come tratterà la battaglia di Little Big Horn. Per
i disegni magistrali quelli di Frisenda, apparsi nel n° 62.