Gli arretrati
 
 
Vendette incrociate - Il bersaglio
Magico Vento n° 61 - n° 62

© Sergio Bonelli Editore S.p.A.Spesso Magico Vento e Poe seguono strade diverse per esplorare le due facce della medaglia per poi raggiungere lo stesso obiettivo. Questo è uno di quei casi dove Poe e Magico Vento vivono due aspetti dell'odio dei bianchi verso gli indiani. Poe si trova a Washington per trovare un assassino mentre Magico Vento si trova a dover fronteggiare una minaccia per il popolo rosso: il tenente colonnello Custer. Poe e Little Boy si trovano a presenziare il matrimonio di un loro amico, un funzionario dell'Ufficio Affari Indiani, Virgil Lockwood. Durante la foto sul sagrato della chiesa, un misterioso arciere colpisce a morte la neo sposa. Poe tenta di inseguire l'assassino ma lo perde tra i vicoli della città. Unico indizio sono i capelli rossi del fuggitivo. Poco dopo Little Boy scopre che anche i genitori di Virgil, che non si sono presentati in chiesa, sono stati uccisi allo stesso modo. Virgil è disperato e non trova spiegazione a tanto accanimento nei suoi confronti. E' solo un modesto funzionario e non ha mai ricevuto minacce per sé o per la sua famiglia. Il giorno dopo un misterioso individuo di nome Pitkin ruba la foto dove appare la moglie di Virgil trafitta dalla freccia e la invia, in forma anonima, allo stesso Virgil. L'uomo ormai sconvolto dal dolore appena la vede si uccide. Poe è più che mai deciso a venire a capo della storia e, insieme a Little Boy, si reca dal superiore di Virgil, Ernie Matheson. Parlando con lui vengono a sapere che Virgil aveva il compito di catalogare e tenere in ordine tutta la corrispondenza diretta all'ufficio, ivi comprese lettere deliranti di minacce e insulti. Tra quelle del 1868, anno del trattato di Fort Laramie, Poe ne trova una scritta da un certo Billy Trump, un ragazzo ospitato dai soldati di Fort Smith dopo che gli indiani hanno massacrato tutta la sua famiglia. Nella lettera esprime tutto il suo risentimento e il suo odio verso coloro che hanno firmato un trattato di pace con gli indiani. Un'idea fissa di Virgil era il sistema educativo. Tempo prima il funzionario aveva svolto delle indagini su di un istituto che tentava di educare i ragazzi indiani allo stile di vita "occidentale". Il direttore dell'istituto usava metodi poco ortodossi per educare gli indiani, infliggendo troppo spesso punizioni fisiche, come ad esempio tagliare la lingua a quei ragazzi indiani che continuavano ad usare la loro lingua d'origine nonostante il divieto. L'indagine di Virgil ha fatto licenziare il direttore. Il suo nome era Pitkin. Ora si aprono due piste per i nostri amici: Billy Trump con il suo odio verso gli indiani e tutti coloro che li aiutano, e il risentimento di Pitkin per aver perso il suo lavoro a causa di Virgil. Poe decide di seguire la pista di Trump. Vuole parlare con il Maggiore Stanton, al tempo comandante di Fort Smith ed ora di servizio a Fort Lincoln. Little Boy continuerà a seguire la pista di Pitkin. Poe raggiunge finalmente Fort Lincoln e chiede di incontrare il Maggiore Stanton e sua moglie. Il primo però si è unito alla spedizione di Custer verso le Black Hills, mentre sua moglie ora si trova ad un picnic con un ragazzo arrivato da poco, una persona a cui lei e suo marito erano molto affezionati dai tempi di Fort Smith: Billy Trump. Poe arriva troppo tardi, il ragazzo ha già compiuto la sua vendetta uccidendo la donna con una freccia, ed ora sta correndo verso il maggiore Stanton e la spedizione di Custer. Poe non si arrende e si getta all'inseguimento del ragazzo.
© Sergio Bonelli Editore S.p.A.Nel frattempo Little Boy, scavando nel passato di Pitkin, scopre che tra gli ospiti dell'istituto c'era un ragazzo dai capelli rossi: Billy Trump. All'epoca della sua conduzione, Pitkin cercò di incanalare la rabbia dei suoi "ragazzi" in competizioni sportive, tra le quali il tiro con l'arco. Sport in cui Billy eccelleva. Ormai è chiaro che esiste un collegamento tra l'assassino di Virgil, Billy Trump, e il misterioso professor Pitkin. Little Boy riesce a trovare il misterioso professore. Sta ancora esercitando la sua funzione di educatore, accogliendo nella sua casa ragazzi di strada. Tra di loro, il nostro agente trova una sua vecchia conoscenza: un giovane nero, Birdy Robbins. Un tempo suo padre faceva parte di un'organizzazione criminale nera specializzata in estorsioni, ma voleva tirarsene fuori. Per questo chiese aiuto al nostro agente. Little Boy promise di aiutarlo in cambio d'informazioni, ma i suoi compari lo uccisero prima. A capo della banda c'è un certo Joe Velvet, ancora a piede libero. Birdy incolpa l'agente per la morte del padre, e naturalmente Pitkin intende usare la cosa a suo vantaggio. Per conquistare la fiducia del ragazzo, Little Boy e il suo collega Foley, forzano la mano a Joe Velvet e irrompono nel suo covo per una perquisizione, sequestrando i libri contabili. Prevedendo le mosse dell'agente, Pitkin mette in moto il suo piano: intende mettere contro Velvet e Little Boy e lasciare che si ammazzino tra loro. Per questo plagia la mente di Birdy, convincendolo a farsi pestare per poi recarsi a casa dell'agente. Birdy dovrà riferire di essere stato picchiato da Joe Velvet come monito per l'agente a non immischiarsi. Little Boy non cade nella trappola e, con un po' d'astuzia, riesce a far confessare al ragazzo tutte le trame del professore. Birdy infatti racconta all'agente della trappola messa in moto per lui e di come Pitkin abbia usato la rabbia di Billy Trump per vendicarsi di Virgil. Ora tocca a Little Boy. Con un inganno riesce a far credere a Joe Velvet che qualcuno voglia eliminare entrambi, magari perché a loro modo, sono esponenti neri di una certo peso, e indirizza abilmente i sospetti su Pitkin. A questo punto è diventata una faccenda personale tra Joe e Pitkin. Il boss organizza un'imboscata per il professore e nello scontro a fuoco che ne scaturisce rimangono uccisi sia il professore che il boss. Nel frattempo Billy riesce a raggiungere il Maggiore Stanton per portargli la triste notizia della moglie uccisa dagli indiani. Di fronte al dolore del Maggiore Stanton, Billy ricorda quando perse la sua famiglia e la promessa che gli aveva fatto il maggiore di vendicarlo. Cosa che non ha fatto piegandosi ai desideri di Washington firmando un trattato di pace. Billy non riesce a capire perché il Maggiore non gridi vendetta per la morte di sua moglie. Cerca invano Custer per l'accampamento. Spera che almeno quell'uomo con la fama di grande condottiero e massacratore di indiani possa capirlo. Scopre che Custer e un piccolo drappello si sono allontanati per esplorare i dintorni. Decide così di raggiungerlo. Poe, giunto poco dopo la partenza di Billy, riesce a parlare con il maggiore Stanton e racconta la verità su quello che è successo e, insieme a quest'ultimo, si avvia verso Custer.

Ned, nel frattempo, viene messo in guardia dal suo amico Henry Task sulla spedizione di Custer che sta per partire con un forte drappello, verso le Black Hills per cercare l'oro. Henry parteciperà alla spedizione per scortare il tenente Fred Grant, figlio del presidente Grant. La più piccola minaccia alla spedizione di Custer può essere considerata come rivolta al presidente in persona, ossia una dichiarazione di guerra. Le Black Hills sono un territorio sacro per gli indiani e la spedizione stessa è una violazione del trattato di Fort Laramie, che aveva dato quelle terre ai pellerossa. Ned dovrà seguire la spedizione per tener d'occhio Custer.
Appena Magico Vento entra in territorio indiano scopre che Cavallo Pazzo è sceso sul piede di guerra, sconvolto dalla morte della figlia uccisa da una malattia portata dai bianchi. Cavallo Pazzo si è ritirato proprio nella zona delle Black Hills. Appena arrivato nel territorio Magico Vento trova i cadaveri di due cercatori d'oro. Una freccia conficcata nel terreno gli rivela che Cavallo Pazzo ha intrapreso la sua guerra personale contro tutti bianchi. Seguendo le tracce lasciate da un terzo cercatore Magico Vento raggiunge un campo più grande. Facendosi passare per uno scout di Custer cerca di convincere i cercatori, entrati illegalmente, ad andarsene per non trovarsi tra due fuochi, quello di Custer e quello degli indiani che interverranno per difendere la loro terra. I cercatori accettano di andarsene. Magico Vento invia dei segnali di fumo per avvertire di lasciare andare la colonna dei minatori. I segnali sono visti anche dalle guide di Custer che corrono ad avvertirlo. Custer per niente impensierito decide di accamparsi. Capelli Gialli ha capito che Ned sta cercando di mandare via i cercatori per evitare spargimenti di sangue e ha capito anche che i Sioux lo stanno attendendo sulle Black Hills. Arrivare al più presto in quelle montagne è diventata una questione della massima importanza. Lungo la strada Magico Vento incontra il suo vecchio amico Daino Rosso. Nuvola Rossa lo ha mandato a cercare Cavallo Pazzo, ma lui non si fa vedere. Il grande capo indiano ha mandato i suoi guerrieri a seguire le tracce di Capelli Gialli (Custer) con l'ordine di non interferire e ha vinto la sua ritrosia andando a consultare Toro Seduto sul da farsi. I due capi non sono mai andati d'accordo ma la situazione richiede una tregua e hanno concordato sulla decisione di non accettare la provocazione di Custer. Il problema ora è Cavallo Pazzo. Magico Vento non conosce le intenzioni di Cavallo Pazzo, ma sa che se lo vogliono trovare, allora devono battere la sua stessa pista e tenere d'occhio Custer. La marcia del drappello prosegue verso l'Inyan Kara, una montagna alta almeno duemila metri. Tutto il contingente non è in grado di scalare la montagna. Per ciò, la maggior parte della compagnia si accamperà alle pendici mentre Custer proseguirà con i geologi e un drappello di scorta verso la cima. Ad accompagnarlo ci sarà anche il reticente Tenente Grant. Custer lascia il comando del campo al Maggiore Stanton e parte con i geologi verso l'Inyan Kara. Lungo il percorso prefissato per la spedizione, Magico Vento scopre le tracce di una piccola tribù accampata su quella montagna. Inevitabilmente la marcia dei soldati porterà verso il villaggio. Per impedire ai soldati di raggiungere troppo presto il villaggio Magico Vento e Daino Rosso tentano di rallentare la marcia di Custer ostruendo l'unico passaggio percorribile con i carri, con il tronco di un albero. Nel frattempo le guide indiane al seguito di Custer si rifiutano di avanzare e tornano all'accampamento. Non vogliono rimanere uccisi in territorio sacro altrimenti i loro spiriti sarebbero maledetti. Solo Coltello Insanguinato decide di restare. Magico Vento e Daino Rosso raggiungono il piccolo villaggio di Colpo di Pugnale un vecchio capo indiano. Nel villaggio c'è anche Cavallo Pazzo. Colpo di Pugnale rifiuta di nascondersi e di fuggire di fronte a Custer. Non ha paura dell'esercito di Capelli gialli, né del rischio di un attacco. Loro sono gente pacifica e saranno di esempio per tutti, perché non si difenderanno. Secondo Colpo di Pugnale Custer può seguire due strade, se compierà un'inutile strage verrà giudicato come un sanguinario invasore, se passerà senza colpo ferire, sarà soltanto un visitatore di passaggio. La fierezza di quella povera gente ha colpito Cavallo Pazzo che ha ricominciato ad apprezzare la vita e ha abbandonato ogni suo proposito di vendetta. Il fiero guerriero decide di aiutare Magico Vento e di seguire con discrezione le mosse di Custer. Capelli Gialli, nel frattempo, si è accampato deciso a fermarsi per qualche giorno. Gli geologi hanno trovato una pepita d'oro nel ruscello e pensano che se ne possano trovare altre. Mentre Cavallo Pazzo e Daino Rosso rimangono di guardia all'accampamento, Magico Vento parte per dare un'occhiata nei dintorni. Qui, Magico Vento incontra, o sarebbe meglio dire cattura, un ragazzo che si aggirava furtivamente fra gli alberi: Billy Trump. Il ragazzo gli riferisce di avere un'ambasciata personale per il generale Custer. Magico Vento insospettito gli propone di accompagnarlo personalmente all'accampamento. Giunti lì, Ned accompagna il ragazzo verso la tenda del suo amico Henry Task. Mentre stanno parlando, arriva Custer che liquida immediatamente il giovane per parlare in privato con Magico Vento. Ha una proposta importante di cui discutere. Billy rimane solo con il suo desiderio di vendetta. Il presidente Grant, secondo la sua contorta mente, è il primo responsabile del trattato di Fort Laramie. Decide quindi di aspettare le prime luci dell'alba e uccidere suo figlio, il tenente Grant. Billy è pronto a scoccare la sua freccia, ma una fortunata coincidenza salva la vita a Grant. Magico Vento si getta all'inseguimento del ragazzo e non ci mette molto per riportarlo al campo. Tornati alla base Billy trova il Generale Stanton e Poe. Davanti a Custer Billy confessa di aver cercato vendetta presso di lui verso gli indiani che hanno sterminato la sua famiglia. Custer uccide il ragazzo con una grande freddezza adducendo, a sua ragione, che non poteva tollerare l'infamia di avere un simile ammiratore. Come se nulla fosse Custer annuncia che c'è un accampamento da raggiungere e chi lo desidera può seguirlo. Capelli Gialli fa visita, in pace, al vecchio capo Colpo di Pugnale, esibendosi agli occhi di Magico Vento per guadagnarsi la sua collaborazione. Infatti nel colloquio privato che hanno avuto in precedenza Custer ha chiesto di mandare un messaggio a Nuvola Rossa: vuole che il capo indiano stabilisca un prezzo per le Black Hills.

Come la storia ci insegna questo è stato l'inizio di un bagno di sangue. Manfredi è ben informato su i fatti che hanno preceduto la grande battaglia di Little Big Horn. Sembra anche conoscere particolari non noti nei libri di storia come, ad esempio, l'esistenza del soldato italiano Giovanni Martini, unico sopravvissuto alla mitica battaglia. Inutile dire che le sue storie ti incollano all'albo. Sono in attesa di vedere come tratterà la battaglia di Little Big Horn. Per i disegni magistrali quelli di Frisenda, apparsi nel n° 62.

Ciop

 
 
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