ANTONINO PIO
Titus Aurelius Fulvius Boionius Arrius Antoninvs
10/07/138 - 07/03/161
Tito Aurelio Antonino nasce a Lanuvium, nel Lazio, nell'86, da famiglia narbonese di Nemausus (Nimes, in Francia meridionale). Sia il padre che il nonno ricoprono la carica di console, il primo fu anche prefetto di città; madre di Antonino fu Arria Fadilla, anch'ella di padre narbonese. Il nonno materno del futuro imperatore fu anch'egli console per due volte; una curiosa tradizione narra che nel 96 quest'ultimo abbia porto le proprie condoglianze a Nerva, appena eletto imperatore.
Antonino Pio vive in gioventù a Lorium, nel Lazio, e all'età di circa vent'anni prende
in sposa Annia Galeria Faustina, figlia di Marco Antonio Vero.
La sua stella inizia a brillare quando ricopre le cariche di pretore e di console (ca.
130), divenendo poi proconsole in Asia, dove si costruisce una eccellente reputazione.
Nel gennaio del 138 l'erede designato di Adriano, Lucio Elio Cesare, muore
inaspettatamente. La scelta di Adriano cade così su Antonino, che "dopo avere a
lungo meditato" accetta la proposta e viene adottato (25 gennaio 138), ricevendo
la Potestà Tribunizia e, subito dopo, l'imperium. Contemporaneamente gli viene
chiesto di adottare a sua volta i giovani Marco Aurelio e Lucio Vero, che divengono così
i suoi successori.
Per i mesi successivi, durante la malattia di Adriano - che lo porterà alla morte il 10
luglio - di fatto Antonino è già solo alla guida dello Stato, cosicché la successione
al trono avviene serenamente e senza opposizioni. Senonché il nuovo principato inizia con
una situazione inattesa di impasse: quando Antonino chiede gli onori divini e la
ratificazione degli acta ufficiali per il suo predecessore, il Senato rifiuta,
memore dello svuotamento di autorità patito proprio per opera di Adriano. Tuttavia,
dietro una latente minaccia dell'esercito, l'assemblea alla fine accetta; vi è di più:
l'atteggiamento rispettoso che il nuovo princeps mostra fin da subito nei
confronti della massima assemblea fa sì che quest'ultima gli conceda di lì a poco il
tutt'altro che comune titolo di Pius.
Il principato di Antonino Pio ci è tradizionalmente tramandato come un periodo in larga parte tranquillo e pacifico, fatte salve poche agitazioni di frontiera; fra queste vi è quella in Britannia, che da' luogo alla costruzione del nuovo limes fortificato, il Vallo Antonino (37 miglia). Altri disordini si ricordano in Numidia e in Mauritania (causati da bande di Mauri dedite al brigantaggio infine respinte, attorno al 150, all'estremo limite occidentale della regione), in Egitto ed in Dacia. La linea che Antonino preferisce è comunque e sempre quella diplomatica, in special modo nei confronti di nemici "storici" come i Parti. |
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In politica interna si nota uno spostamento
di interesse per quanto riguarda l'Italia, che torna ad essere politicamente privilegiata
ed oggetto di numerosi investimenti infrastrutturali. L'imperatore stesso, per tutta la
durata del proprio regno, non si sposterà mai dalla Penisola, e vivrà sempre nella
propria villa di campagna a Lanuvium. Questo trattamento preferenziale riservato
all'Italia e a Roma è molto bene accolto dal Senato, che è sempre altamente rispettato
ed onorato, sul piano formale, da Antonino; quest'ultimo infatti è ben conscio della
reale debolezza politica dell'assemblea: le decisioni di sostanza erano prese dal Consilium
imperiale.
La Pax Romana dell'impero di Antonino Pio è forse l'apice di quel periodo d'oro
- tra la morte di Domiziano e l'ascesa di Commodo (96-180) - definito già nel XVIII
secolo Il momento della Storia durante il quale la condizione umana poté godere della
massima felicità.
Scrive, di Antonino, il figlio adottivo Marco Aurelio: Ricordati delle sue qualità,
in modo che, quando verrà la tua ultima ora, la tua coscienza possa essere limpida come
la sua.
Dall'alto:
- Un aureo
- l'arena di Nemausus (Nimes)
- L'ubicazione del Vallum
- Un denario in argento
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