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                   Aggiunta nuova sezione in Orizzonti: L’Amore….

 

FOGLIE MORTE

 

Al passaggio di macchine
tentano di resuscitarsi le foglie
rantolano in aria vibrata
e poi in macabra danza
ricadono nel puzzle precario
fin quando a sera inzuppate di rugiada
trovano pace ai bordi di cunette
consegnandosi al macero

Sui rami i corvi paiono
macchie d’inchiostro a brutte copie
e folate di vento sbuffi d’asciugo
di scolari svogliati
a rigori di compiti,
premure,lungimiranze d’adulti

Sui tetti rinverdiscono chiazze di muschio
porri di speranze
al circostante che lento saluta
sotto grigio marmo del cielo
che cala dai monti
spronando avamposti di nebbia

Voci lontane
impatti tra scoppi di gola
e implori
cacciati da nuvole nere
umori in attesa a ritornare alla fonte

Speranza a un angolo,
tremule acerbe bocche incollate
riscaldano due bucaneve
esplosi dal petto

michael santhers

 

 

ATMOSFERE PERSE

 

Nella pignatta
al bollito di maiale
la vecchia aggiunse delle rape

Piccole bolle
come da bocca di naufrago
che lotta per rimanere in vita
uscivano ai lati del coperchio
che di tanto in tanto si sollevava
come crosta di terra
spinta da un animale alla scadenza
di letargo

Ai bordi
simile a bava di lumaca sazia
una piccola schiuma
si allungava e si ritirava
intenta a voler disegnare in premura
una geografia soddisfacente
e lontana da ogni guerra

Tenuto alla distanza giusta
il fuoco a imitar un atleta che chiude
la carriera partecipava al gioco
con distacco e di tanto
in tanto
una fiammella confermava la presenza
del calore più intento ad allearsi
all’atmosfera serena e non alla cottura

Vorticava nel silenzio la melodia di una fanciulla
e nell’aria le delizie del suo cuore
accarezzavano le orecchie del gatto
che si trovava a metà tra il paradiso dei profumi
e il nettare dell’anima che si scioglieva in voce

Soave dormiva il bimbo nella culla
con la bocca aggiustava le mascelle rosa
rapite dai sogni dietro le scie di un seno

Da cornice che racchiude occhi di pace
le finestre facevano vedere i coriandoli di neve
che lenta scendeva a
volersi scusare
dei passi nel disagio di forme di vite
attanagliate dalla fame
incantate dalla pace
assorbite dal silenzio

michael santhers

 

 

AL FIUME

 

 

A tratti dormiente
baciato dal cielo
tra addobbi di ninfee
ove raganelle accordano orchestre
e piccoli uccelli con code a bacchetta
scandiscono ritmi e gorgheggiano
per un concerto multi etnico

Su ramo di salice a pelo d’acqua
una gru in amore,col becco
scrive su molla pagina una poesia
subito recepita da batter d’ali
e aureole concentriche
invitanti a estasi

Tra due rive rigogliose
un albero caduto
fa da ponte ad altri animali
e nel via vai a volte si fermano
misurano il tempo mosso da pesci

Sassi muschiati radicati nel fango
porri,escrescenze di qualche dolore
o monumento a
vite omaggiate
nel gioco crudele necessario
alla catena alimentare

Regna pace tra vibrazioni invisibili
anche se la morte sempre in agguato
ma ognuno sembra giusto nel ruolo
consapevole pedina in scadenza
in armonioso progetto di madre natura

Senza vento due rami in continui inchini
e ogni tanto uno schiocco di frusta
chissà,catapultano al cielo implori
a tenere lontano umani malvagi

michael santhers

 

 

IMMAGINE DEL NON ESSERE

 

E riemergo
da solitudine impallidita
da nessuno compresa
... il mio nome lo hai scritto nella forma ormai subdola
di uno stampo per tutti uguale.
Ma quale valore esiste in te per questa povera immagine
quale rancore non vuol scandire giornate terse d'obbligo?

L'upupa risale dal ramo dopo il bastone assassino
e sibilando note stonate riprende il suo canto
mai concluso
mai compreso
canta!

Il pallore in volto
non voluto
inaridisce spine
fiori
cespugli
e perde
si spoglia
di quella sicurezza ormai morta
e priva il tuo io
dell'immagine e non dell'essere così cattivo!


Millymilly

 

 

LA VITA

 

Come sono sole le tue parole,
cucchiai d'argento che imboccano
un cibo insipido e crudo
sotto lo sguardo attento
dei tuoi occhi in vetro.

Come sono vuote le lunghe giornate,
sepolte da risa di ragazzi in festa
accanto alla scalinata della vecchia chiesa,
tu dormi tranquilla in atttesa
del vibrare di inutili campane.

Spenta oggi è la fiamma
che in cuor tuo ardeva,
mentre colui che doveva tornare
ha perso i conti degli anni nella
ricerca di un po' di pace.

Umile deve essere la tua mano
in sintonia con la leggera brezza autunnale
che dal vicino bosco porta
sul dorso
un incessante vociare di anime in pena,
ascolta e dona pane a chi soffre la fame.

Un gomitolo di ossa è il tuo pensare,
un labirinto d'intoppi senza la chiave
ama e sarai vendicata...
non un sola goccia di vita,
andra' sprecata.

GioiaeDolore

 

 

 

NON DIRO’ DEI MARI


Non dirò dei mari
che non navigai
se non nel pensiero

o dei cieli aperti
nel lampo fugace
d’un riso sul viso
che solo nel cuore
un dì contemplai,

ma non si cancella
un ricordo scolpito
da fulmine d’oro
su roccia percossa
blandita dal tempo

e dolce malinconia
sorride a quei mari
che non navigai.


Aurora Ageno

 

 

S'AVVICINA LA SERA

 

S'avvicina la sera della vita
e "di notte tutti i gatti sono bigi"
si dice.

Ma io so che non è così ai Tuoi occhi
e se tante sono le storie umane,
Tu conosci.

Di ognuno sai il numero dei capelli
e sei più intimo all'uomo dell'uomo stesso,
lo credo.

Quanto mi consola questo, Amore...

 

Aurora Ageno

 

 

 

GIUNTA A SERA


E' l'ora di palpebre grevi
di lento smemorar sul cuscino
è l'ora di accogliere sogni lievi
accarezzando il tuo gattino.

Ti penso e sfioro i tuoi bei capelli
pregando pel tuo bene futuro
figlia avuta in dono tra i più belli
promessa ad un amore sicuro.


Aurora Ageno

 

IL PASTORELLO

 

Una pecora guardò il sole
inchiodato nel terso cielo
sorrise,del tempo immobile
per brucare pigra a sazietà

Il cane in dormiveglia
ogni tanto in allerta semi-seria
giocava sbuffando
con piccole ombre d'erba
mosse dal vento e dalla coda

Il pastorello di otto anni
gracile nei rattoppi Arlecchino
parlava da solo
e ogni tanto si fermava
sperando invano
ritornassero indietro le parole
per spezzare la solitudine
avvolta dall'ìnfinito
e non reggeva più i sogni
che si costruiva in piena luce

Notò altri animali
che non erano mai soli
e le stesse parole
per reggere una frase ai
pensieri
dovevano essere più di una

Si sentì troppo solo
avvolto nella gracile infanzia
in un mondo che non rispondeva
mentre una lacrima gli solcò il viso
quando il sole lontanissimo dal tramonto
e la via del ritorno a casa
infinitamente lunga

michael santhers

 

 

TIENIMI PER MANO

 

 

Amnesia totale,
bevo dalla tua bocca
mi disseto disteso sopra
l'ultima roccia che sovrasta
imperiosa sul nostro domani.

L'attesa ti divora,
sei silenziosa mentri
sorreggi con la mano un
piccolo raggio di sole, che
nuota libero tra le acque agitate.

Come sentinella,
osservi tutto il creato
vuoi sederti su quel ripiano
ma la paura di perderti il tramonto,
ti porta a esplorare oltre le ultime nubi.

Il silenzio ti avvolge,
in tutte le direzioni si spegne
il lamento di lontane inutili voci...
Vigili su te stessa, ti conosi e vuoi respirare,
non servirebbe a nulla, lasciarti cadere tra
le maglie del mare.

GioiaeDolore

 

 

 

 

VOCE FASCINATRICE


Flebile suono ma conturbante
come voce lontana
di attimi fascinatrice

recano i pensieri
a tratti dominatori
finché realtà torna emergente

con altri suoni.

Fino a quando vi udirò
sirene nella nebbia?


Aurora Ageno



GIORNO DI MAGGIO



Vento leggero
accarezza le foglie

asseconda sincero
e danza non toglie.

Sole distratto
da nubi improvvise

traccia ritratto
di chi mi sorrise.

Or che ombra s'avanza
è annuncio di sera

e da pensieri vacanza
nella notte si spera.


Aurora Ageno

 

 

A TE CHE MI SEI STATA ACCANTO

 

Accanto ...

Sei arrivata
con un rombo acuto
su una pianura immensa.

Hai viaggiato
chilometri di acquazzoni
pieni di pianto.

Mi hai trovato
in un groviglio
di rami malati.
Hai atteso
al varco
delle sentenze.
Per te
l'ennesima volta
in questioni di vita.

Mi sei stata accanto
con i palmi delle mani
intrisi d'amore.

Mi sei stata accanto
con le radici
di una quercia.

Mi sei stata accanto
con la mia foto
nella tua carta d'identità.

Mi sei stata accanto
con il tempo limitato
prodigo d'amore.

Mi sei stata accanto
con il seno nudo
che allatta il
bambino.

Mi sei stata accanto
seduta e appoggiata
in piedi alla mia agonia.

Mi sei stata accanto
come l'ultima sigaretta
per un condannato.
Mi sei stata accanto
ad un mio dolce
desiderio di sconquasso.

Perché accanto a me
ho avuto te
il mio desiderio più grande

Jordano85

 

 

PAROLA CONCLUDENTE

 

Sua, Taciturna assenza ne’ discorsi.
Sua, Chiassosa presenza ne’ rimorsi.

Parola Concludente …
Che mai m’è spettata
in altra Frase s’è sempre rifugiata …
Parola Suadente.
Una confidenza disgiunta alla sera
un panorama occultato alla vista
una delizia sottratta alla lingua
un fiato esalato al respiro.

Narrar la cronaca d’una biografia abituale
ove la coatta elisione della menzion finale
mimetizza la storpiatura d’una vita mutilata
ossia
il dimorato vacuo lasciato dalla fata …

Mio, il sol cospetto

Jordano85


PONZIO TRAGLIA

 

Avevo terribile mal di dente
assuefatto a ogni farmaco,
saggia mia moglie mi consigliò
una terapia psicologica
capace di spostare oltre l’umano
la morsa del dolore
e avere nuovo sguardo
che varcasse il recinto d'anima
vorticante su se stessa,
mi suggerì di andare da un ottico
e allora comprai un paio d’occhiali
con lenti molto spesse
e li inforcai trovando subito sollievo
in orizzonti più lontani
ma poco dopo estasiato
dal geniale consiglio
della donna che mi amava tanto
persi il senso di distanza
finii sotto a un tram
ove il male finì per sempre

-Inconsolabile mia moglie

fece scolpire sulla lapide
due lenti e un pollo

Mah! dico io
poteva scegliere un pennuto
più regale

michael santhers

 

 

LA MIA TERRA

 

E’il posto dove il latte grazie agli additivi
supera il peso delle vacche,
gli autisti il numero dei pullman
i generali quello dei soldati
le diserzioni al lavoro gli statali
e i camini fumanti gli abitanti

Un luogo ove le cagne adottano maiali
i politici questue promesse
i preti certezze consumate
la televisione il silenzio macero
i vecchi sciagure da masticare
i mercanti gli spergiuri

Barcollanti asini spelacchiati
bastonati dal progresso
azzannati dal passato
conciati dai ricordi,
ragli al vento il lascito
vetri al cervello udirli
lacerante all'anima ignorarli

Piloti di trattori,invidie di clown
bombardano con diserbanti
pigre
campagne omertose a stermini
e lebbrose si fasciano di silenzi
ogni tanto spezzati da corvi gracchianti
felici in volo con aureole
incorniciano carogne,letto di mosche
esequie di dita,pinza ai nasi
mire forfettarie di salive

Spari di feste patronali
omaggiati a Santi ma in segreti intenti
ogni botto indirizzato a decimare
un cuore mirante a spartizioni
di miracoli pregati a offerte

Funerei stendardi ammuffiti
ostentati da sacrestani da salotto
fasce tricolori,panciere al satollo
marce di dominio,timbri a sentenze
autorità marchiano rivali

michael santhers

 

 

 

 

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