Poeti della Luce

Poeti e scrittori per passione

 

 

.: ORIZZONTI - I segni dell’Amore…. - a cura di Skydos

Per scrivere all’Amministrazione:  poetidellaluce@libero.it

RABINDRANATH TAGORE:

 

Credo d'averti visto in sogno
prima di conoscerti,
tali sono le precognizioni
d'Aprile
prima della pienezza
primaverile.

La visione avuta da te
non è venuta
quando tutto era impregnato
dal profumo del sal fiorito,
quando lo scintillare
del fiume al tramonto
aggiungeva una frangia
al biondeggiare della sabbia,
quando i frastuoni
dei giorni estivi
vagamente s'intrecciavano?

Sì, ironica e sfuggente
è stata la visione
che ho avuto del tuo viso,
in ore evase
da ogni realtà!

 

 

RABINDRANATH TAGORE:

 

Quando la notte vado sola al mio appuntamento d'amore,

gli uccelli non cantano, il vento non soffia,

le case ai lati della strada sono silenziose.

Solo i miei bracciali tintinnano a ogni passo

e io me ne vergogno.

Quando siedo al balcone e ascolto giungere i suoi passi,

non c'è stormire di foglie sui rami,

l'acqua del fiume è ferma, come la spada

sulle ginocchia d'una sentinella addormentata.

Solo il mio cuore batte con violenza

e io non so come tranquillizzarlo.

Quando il mio amore arriva e siede vicino a me,

quando il mio corpo freme e le mie palpebre s'abbassano,

la notte s'oscura, il vento spegne la lampada

e le nuvole velano le stelle.

E' allora che il gioiello sul mio seno scintilla,

e io non so come nasconderlo.

 

 

 

NAZIM HIKMET

 

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
Amo in te l'impossibile

Ma non la disperazione

Ti amo come se mangiassi il pane

Ti amo come se mangiassi il pane

spruzzandolo di sale

come se alzandomi la notte bruciante di febbre

bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto

ti amo come guardo il pesante sacco della posta

non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia

pieno di sospetto agitato

ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo

ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il

crepuscolo scende su Istambul poco a poco

ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

 

 

 

 

MARINA IVANOVNA CVETAEVA

 

INDIZI

Come spostando pietre:

geme ogni giuntura! Riconosco

l'amore dal dolore

lungo tutto il corpo.

Come un immenso campo aperto

alle bufere. Riconosco

l'amore dal lontano

di chi mi è accanto.

Come se mi avessero scavato

dentro fino al midollo. Riconosco

l'amore dal pianto delle vene

lungo tutto il corpo.

Vandalo in un'aureola

di vento! Riconosco

l'amore dallo strappo

delle più fedeli corde

vocali: ruggine, crudo sale

nella strettoia della gola.

Riconosco l'amore dal boato

- dal trillo beato -

lungo tutto il corpo!

 

 

 

 

DINO CAMPANA:

 

In un momento

Sono sfiorite le rose

I petali caduti

Perché io non potevo dimenticare le rose

Le cercavamo insieme

Abbiamo trovato delle rose

Erano le sue rose erano le mie rose

Questo viaggio chiamavamo amore

Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose

Che brillavano un momento al sole del mattino

Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi

Le rose che non erano le nostre rose

Le mie rose le sue rose

 

 

 

 

HERMAN HESSE

 

Occhi scuri

oggi in questa notte calda

dolce come il profumo di fiori esotici,

svegliati ad una vita che scotta.

La mia nostalgia ed il mio amore

è tutta la mia fortuna e sfortuna

è scritta come una muta canzone

nel tuo sguardo oscuro da fiaba.

è la mia nostalgia ed il mio amore,

sfuggito al mondo e ad ogni suo rumore,

si è costruito nei tuoi occhi oscuri

un segreto trono da re.

 

 

ANNA ACHMATOVA


C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.

Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.


Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia...
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.

 

 

 

PAUL VERLAINE:

 

Passeggiata sentimentale

Il tramonto dardeggiava i suoi ultimi raggi
e il vento cullava le pallide ninfee;
le grandi ninfee tra i canneti
rilucevano tristi sulle acque calme.
Io, me ne andavo solo, portando la mia piaga
lungo lo stagno, tra i salici
dove la bruma vaga evocava un fantasma
grande, lattiginoso, disperato
e piangente con la voce delle alzàvole
che si chiamavano battendo le ali
tra i salici dove solo io erravo
portando la mia piaga; e la spessa coltre
di tenebre venne a sommergere gli ultimi
raggi del sole nelle sue onde smorte
e le ninfee, tra i canneti,
le grandi ninfee sulle acque calme

I SEGNI DELL'AMORE

 

ATTRAVERSO IL TEMPO E LO SPAZIO, NEL VENTO.... - di Armida Pratesi alias Skydos:

 

L'amore, come si può prescindere dall'amore quando si parla di poesia? E come si può dimenticare la poesia quando si parla d'amore? Attraversa il tempo e lo spazio insieme al vento, come fosse un polline primigenio, questo sentimento così universale, così umano, così misterioso eppure semplice. Lo descrivevano i popoli ed i poeti antichi, lo hanno descritto quelle figure tormentate che mai lo hanno realmente vissuto se non per brevi attimi, intensi e folgoranti, lo hanno descritto coloro che lo hanno vissuto più volte  e a volte anche calpestato, lo abbiamo provato tutti così come lo hanno provato loro, ed è davvero ciò che, insieme al cibo, alll'aria, al sole, al freddo e al caldo, ci accomuna tutti in un unico sentire, tutti noi lo abbiamo sognato, sperato, trovato, perso, poi di nuovo ritrovato, in tante delle sue forme e manifestazioni, ma qui troverete quelli che sono i segni che ce lo fanno riconoscere, che ci fanno davvero capire che si, è lui, è l'amore, non possiamo sbagliare, lo sentiamo dentro, sulla pelle, lo vediamo negli occhi dell'amato, nel suo sorriso, nel suo pianto, lo accettiamo oppure lo rifiutiamo, ne andiamo fieri o ce ne vergogniamo, ci rende tristi o malinconici, lieti, saggi o folli, ma è lui, sempre lui. L'amore.

 

 

SAFFO:

 

A me pare uguale agli dei

chi a te vicino così dolce

suono ascolta mentre tu parli

e ridi amorosamente. Subito a me

il cuore si agita nel petto

solo che appena ti veda, e la voce

si perde sulla lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,

e ho buio negli occhi e il rombo

del sangue alle orecchie.

E tutta in sudore e tremante

come erba patita scoloro:

e morte non pare lontana

a me rapita di mente.

 

 

 

CATULLO:

 

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo

e ogni mormorio perfido dei vecchi

valga per noi la più vile moneta.

Il giorno può morire e può risorgere,

ma quando muore il nostro breve giorno,

una notte infinita dormiremo.

Tu dammi mille baci, e quindi cento,

poi dammene altri mille, e quindi cento,

quindi mille continui, e quindi cento.

E quando poi saranno mille e mille

nasconderemo il loro vero numero,

che non getti il malocchio l'invidioso

per un numero di baci così alto.

 

 

 

Li Po

Tre cinque sette parole

Leggero vento autunnale
Lucente luna d'autunno
Le foglie cadute si ammonticchiano e poi vanno distanti
Il corvo si accoccola e poi si agita
E quando ti penso vorrei conoscere il giorno in cui potrò rivederti
In questo momento, in questa notte, difficili sono i sentimenti

 

 

 

 

ELIZABETH BARRET BROWNING:

 

E se mi devi amare per null'altro sia

che per amore. Non dire "L'amo per il

suo sorriso, il suo sguardo, il modo

gentile di parlare, per le sue idee

che si accordano alle mie e che un giorno

mi resero sereno": Queste cose possono

Amato, in sé mutare, o mutare per te.

Così fatto un amore può disfarsi.

E ancora non amarmi per la pietà che

le mie guance asciuga. Può scordare

il pianto chi ebbe a lungo il tuo

conforto, e perdere così il tuo amore.

Ma amami solo per amore dell'amore,

che cresca in te, in un'eternità d'amore!

 

 

EMILY DICKINSON:

 

Cosa darei per vedere il suo volto?

Darei - darei la mia vita - ovviamente -

ma questo non basta!

Aspetta un minuto -

lasciami pensare!

Darei il mio bobolink più grande!

Così sono due - lui - e la vita!

Sapete chi è Giugno -

ecco, darei lui -

rose colte ieri a Zanzibar -

e calici di gigli come pozzi -

miglia e miglia - di api -

canali blu

che flotte di farfalle - traversarono -

e valli screziate di margherite -

Poi ho obbligazioni

in banche di primule -

doti di giunchiglie -

azioni profumate -

domini - ampi come la rugiada -

sacchi di dobloni -

che api avventurose

mi portarono - da mani di firmamenti -

e porpora - peruviana -

Ora - l'ho comperato-

Shylock? Rispondi!

Firma il contratto!

"Giuro di pagare

a lei - che ciò promette -

un'ora - del viso del suo sovrano"!

 

 

 

PABLO NERUDA

 

Toglimi il pane, se vuoi,

toglimi l'aria, ma

non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,

la lancia che sgrani,

l'acqua che d'improvviso

scoppia nella tua gioia,

la repentina onda

d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno

con gli occhi stanchi,

a volte, d'aver visto

la terra che non cambia,

ma entrando il tuo sorriso

sale al cielo cercandomi

ed apre per me tutte

le porte della vita.

Amor mio, nell'ora

più oscura sgrana

il tuo sorriso, e se d'improvviso

vedi che il mio sangue macchia

pietre della strada,

ridi, perchè il tuo riso

sarà per le mie mani

come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,

il tuo riso deve innalzare

la sua cascata di spuma,

e in primavera, amore,

voglio il tuo riso come

il fiore che attendevo,

il fiore azzurro, la rosa

della mia patria sonora.

Riditela della notte,

del giorno, della luna,

riditela delle strade

contorte dell'isola,

riditela di questo rozzo

ragazzo che ti ama,

ma quando apro gli occhi

e quando li richiudo,

quando i miei passi vanno,

quando tornano i miei passi,

negami il pane, l'aria,

la luce, la primavera,

ma il tuo sorriso mai,

perchè io ne morrei.

 

 

 

NIZAR QABBANI

 

 

Se il demone fosse uscito dalla lampada
e mi avesse detto: Eccomi,
hai un minuto solo,
scegli tutto ciò che vuoi
di granati e di smeraldi,
io avrei scelto i suoi occhi
senza esitazione.