NEFERTITI

 

 

 

 

 

Nefertiti, la splendida e giovane sposa di Amenofi IV (XIV sec. a.C.), sfoggiava un nome che, significando alla lettera "la bella è arrivata", la fece a lungo ritenere straniera. Più probabilmente dovette trattarsi, però, di una nobile egizia, resa leggendaria da una sfolgorante bellezza e che si sarebbe messa in luce sostenendo il marito nella difficile riforma religiosa da lui intrapresa. Fervente adepta del culto di Aton, la sovrana compare sempre, nelle diverse rappresentazioni al fianco del re, in funzioni sacerdotali. Nefertiti rimase fedele ad Aton anche dopo che il marito si trovò costretto a scendere a pesanti compromessi con i sacerdoti di Amon. Ritiratasi nella parte settentrionale della città di Akhetaton, in un palazzo che ebbe nome "Castello di Aton", la sovrana vi rimase in una sorta di volontariato esilio fino alla morte. Per questo si è creduto che Nefertiti fosse stata ripudiata da Akhenaton, il quale le avrebbe preferito un giovane efebo, Smenekhkare. La straordinaria avvenenza di Nefertiti ci è stata tramandata soprattutto da un celebre busto in calcare dipinto, esposto allo Staatliche Museen di Berlino.