La Leggenda.


Da qualche anno circola in Italia una LEGGENDA METROPOLITANA sul mondo della prostituzione.

Propagandata con innumerevoli interventi in televisione, alla radio, su Internet, sui giornali, con processioni, libri, convegni, per mezzo di pubblicizzatissimi incontri con politici, ecc., questa leggenda, che incredibilmente non viene mai contestata con argomenti concretissimi che pure esistono, è entrata nelle convinzioni di gran parte dell'opinione pubblica, perfino di coloro che non hanno nulla contro la prostituzione in sè.

E' LA LEGGENDA METROPOLITANA PROPAGANDATA DA DON BENZI: "Tutte le prostitute sono schiave".

O, in forma un pò meno estremistica: "Tutte le prostitute straniere sono schiave".
E dato che la maggior parte della prostitute la si trova in strada e la maggior parte delle prostitute è straniera, la leggenda a volte viene anche enunciata come: "Tutte le prostitute di strada sono schiave".

Su cosa si basa questa leggenda?
UNICAMENTE SULLE AFFERMAZIONI DI DON BENZI.

Non sulle affermazioni degli studiosi della questione;
non sulle affermazioni degli operatori che assistono le prostitute di strada, neppure di altri operatori vicini ad ambienti cattolici (tipo l'Associazione "On The Road").
No: solo ed unicamente sulle affermazioni di Don Benzi, che prima ancora che contro lo schiavismo è dichiaratamente CONTRO LA PROSTITUZIONE IN SE' (tanto che è ferocemente contrario anche a soluzioni come le cooperative di prostitute, che per loro natura non possono essere schiavistiche).

Affermazioni che hanno trovato un incredibile seguito presso giornalisti e politici e, purtroppo, ripetute decine e decine di volte come fossero verità accertate, sono entrate a far parte del sentire comune di molte persone che non hanno altra fonte di informazione.

Come è potuto accadere questo?
E' potuto accadere perchè l'attacco portato da Don Benzi alla prostituzione, mosso da motivi moralistico-religiosi, si è basato su una MISTIFICAZIONE portata avanti per anni, con grande spiegamento mediatico, su argomenti che giustamente toccano la sensibilità di ogni cittadino responsabile e provvisto di senso di umanità, indipendentemente dalle sue convinzioni religiose o morali.

Infatti il "problema Don Benzi" non è semplicemente quello di un prete bigotto e sessuofobo che ammette il sesso solo all'interno del matrimonio e considerando la prostituzione come IMMORALE E PECCAMINOSA la vorrebbe vietare a tutti.
Questo aspetto esiste certamente, ma è quello che si può combattere più facilmente: senza tanti giri di parole, basta far notare che voler vietare a chiunque la prostituzione perchè la si considera "immorale" è assolutamente equivalente al voler vietare a chiunque di mangiar carne di maiale perchè personalmente si considera tale fatto un "peccato".
E' un evidente inaccettabile prevaricazione della libertà di scelta altrui.
Ci sono alcuni principi (non uccidere, non rubare, non mentire, ...) che sono condannati non solo da tutte le religioni ma anche da tutte le legislazioni.
E ciò per un ottimo motivo: violare quei principi vuole dire recare danno ad altri.
Il prostituirsi e l'andare con prostitute, invece, non rientra affatto in tali principi, perchè non reca danno ad alcuno (al massimo, in certe situazioni può essere fonte di dissidi coniugali, ma questo rimane un problema privato dei coniugi, di come loro considerano il fatto).
Ottenere prestazioni sessuali in cambio di denaro, stante il fatto che la cosa venga fatta con il reciproco consenso e senza costrizione o violenza su alcuno, è una cosa che certamente non danneggia alcuno e che ricade nei diritti individuali di scelta.
Perciò è inaccettabile, a meno di non volersi porre esattamente allo stesso livello dei Talebani, voler proibire per legge la prostituzione semplicemente perchè secondo i propri principi morali la si considera "peccato".
Invece, l'unico atteggiamento accettabile è: se per te la prostituzione è peccato ... non ci andare.
Fai pure propaganda contro la prostituzione, se vuoi, cerca di convincere gli altri, ma non sognarti di volerla proibire anche agli altri con una legge dello Stato.
Punto.

Io credo che perfino un bigotto come Don Benzi si rendesse conto della sostanziale debolezza delle sue argomentazioni "morali", in uno stato fortunatamente laico quale è l'Italia (nonostante il Vaticano in casa ...).
Che ha fatto, allora?
Beh, io non so se lo abbia fatto in malafede o, dandogli il beneficio del dubbio, in buona fede, accecato dalla sua sessuofobia.
Fatto sta che HA INVENTATO UN ARGOMENTO FORMIDABILE che fa breccia non solo sui bigotti, ma su tutti i cittadini responsabili:
HA DETTO CHE LA PROSTITUZIONE, ALMENO QUELLA STRANIERA, SI IDENTIFICA CON LO SCHIAVISMO.
Ma dato che la prostituzione straniera è in netta maggioranza in Italia, ciò EQUIVALE A DIRE CHE PRATICAMENTE TUTTA LA PROSTITUZIONE NON E' ALTRO CHE UN TRAFFICO CRIMINALE.
Lasciando in secondo piano, probabilmente in modo voluto, le minoritarie quote di prostituzione italiana: contro la prostituzione, va bene, ma un passo alla volta, si sarà detto il Don ...
Probabilmente dopo quella straniera l'obiettivo proibizionista diverrebbe la rimanente residua prostituzione fatta dalle italiane.

A questo punto IL GIOCO E' FATTO: SE LA PROSTITUZIONE STRANIERA FOSSE SOLO CRIMINE, ABOLENDO LA PROSTITUZIONE STRANIERA (OVVERO QUASI TUTTA LA PROSTITUZIONE) SI FAREBBE SEMPLICEMENTE LA COSA GIUSTA, PERCHE' SI ABOLIREBBE IL CRIMINE.

DI QUESTO SI CERCA DI CONVINCERE IL CITTADINO.
E non tanto con argomentazioni moralistiche, quanto facendo menzognero e strumentale appello al suo senso di umanità.

Questo "giochetto", purtroppo, dopo anni di bombardamento mediatico pressoché indisturbato, è riuscito.

E' tanto riuscito che anche molti di coloro che hanno un atteggiamento aperto, tollerante e non moralistico verso la prostituzione, spesso credono realmente che ogni prostituta straniera che vedono in strada sia certamente una schiava, una che è costretta a prostituirsi.
E' tanto riuscito che esistono perfino clienti di prostitute che non vanno con le straniere (soprattutto quelle di strada) per il lodevole motivo di non voler "aiutare il racket".
Motivo lodevole e che fa loro onore, ma basato su una premessa errata: che Don Benzi abbia RAGIONE.

Invece, Don Benzi ha talmente TORTO che tutti e quattro gli studi fatti sull'argomento lo dimostrano, senza ombra di ragionevole dubbio.

Infatti CI SONO STUDI SCIENTIFICI CHE SMENTISCONO TOTALMENTE LE IDEE MESSE IN GIRO DA DON BENZI.

TUTTI GLI STUDI FATTI NEGLI ULTIMI ANNI IN ITALIA DA SERI ISTITUTI DI RICERCA DICONO CHE LA PERCENTUALE DELLA PROSTITUTE CHE SI TROVA IN STATO DI SCHIAVITU', OVVERO E' COSTRETTA A PROSTITUIRSI, SI AGGIRA ATTORNO AL 10-20 % (DIECI-VENTI PER CENTO).

E' una percentuale che è sorprendentemente (e fortunatamente!) bassa per chi è abituato alle "esternazioni" di Don Benzi ripetute pappagallescamente da quasi tutti i giornalisti (l'unica inchiesta decente che io abbia visto è quella televisiva fatta da Maria Cuffaro per Sciuscià, un paio di anni fa, significativamente intitolata "La Scelta", e pure quella non riusciva a mostrare con sufficiente chiarezza i termini della questione).

Ma, piaccia o non piaccia, tutti i gli studi scientifici fatti, con l'aiuto di decine e decine di operatori specializzati, SBUGIARDANO DON BENZI.

 

A questo punto, vediamo quali sono questi studi ...