Le
Ricerche Scientifiche.
Gli studi scientifici finora fatti in Italia, che (tutti e concordemente)
smentiscono Don Benzi, sono stati realizzati:
1) dal PARSEC, serissima organizzazione specializzata
nella ricerca su tematiche sociali e in particolare su immigrazione
e prostituzione.
Il Parsec è una delle più reputate istituzioni di ricerca specializzate
nello studio del fenomeno della prostituzione e della tratta, anche
in campo internazionale.
Nel 1996 il Parsec presentò alla Conferenza di Vienna sulle nuove schiavitù
e sulla tratta, organizzata dalla Commissione Europea, uno studio appositamente
commissionatogli, congiuntamente all'Università di Firenze, dall'Organizzazione
Internazionale Migrazioni (che è un organismo dell'ONU).
Venuto a conoscenza di quella ricerca il Dipartimento delle Pari Opportunità
del Governo Italiano commissionò allora al Parsec una ricerca approfondita
sulla specifica situazione italiana.
E' quindi una ricerca che risale a qualche anno fa (1996), ma non c'è
alcuna indicazione che, pur con il probabile aumento del numero totale
di prostitute, la percentuale di prostitute coatte possa essere cambiata
significativamente nel frattempo, anzi tutti gli studi successivi hanno confermato
il dato stimato dal Parsec.
Il risultato percentuale
sulla stima di schiave, ovvero il 10% circa (1500-1800 su 15000-18000
allora stimate), era, fino ad ottobre 2002 riportato sul sito stesso del Dipartimento
delle Pari Opportunità (http://www.palazzochigi.it/pariopportunita/cosa/tratta/tratta_schiave.htm).
Che il risultato
di uno studio fatto da una reputata organizzazione su commissione di
un dipartimento del Governo Italiano, e per anni riportato su un sito
governativo ufficiale, venga sistematicamente ignorato perfino dai politici
che discutono della questione è secondo me indice del bassissimo livello
culturale medio con il quale la questione prostituzione viene solitamente
affrontata.
Come potete vedere, QUEL LINK E' (DAL NOVEMBRE 2002) NON FUNZIONANTE in quanto il sito del Dipartimento Pari opportunita' era "in ristrutturazione", ristrutturazione che ha poi visto nel 2003 il sito "riemergere" come unica misera paginetta, senza alcuna informazione (tentomeno a beneficio delle prostitute schiavizzate ...) e ovviamente senza la pagina in questione. Una vera vergogna ... (vedi il mio commento in merito QUI).
MA, PER I SOSPETTOSI CHE NON CI CREDESSERO ... ;-) ECCO, SALVATA OFF-LINE SUL MIO SITO, LA PAGINA IN QUESTIONE: "LE NUOVE SCHIAVE").
(OVVIAMENTE HO DISATTIVATO I LINKS E TOLTO LE IMMAGINI; PREMERE POI SUL BOTTONE "BACK" O "INDIETRO" PER TORNARE A QUESTA PAGINA).
E' da notare che una successiva ricerca fatta dal Parsec (con stime
per l'anno 1998 e pubblicata ne "I colori della notte" (F.Carchedi et
al., FrancoAngeli editore, 2000) conferma ed anzi riduce quella stima.
La cosa assolutamente incredibile è che secondo i dati forniti da Carchedi
(op. cit., pag. 136) anche nella organizzazione dello stesso Don Benzi
(Associazione Papa Giovanni XXIII) le prostitute che sono risultate
vittime della tratta, come rilevato negli anni dal '94 al '97, ammontavano
solo all'8-9%!!!
In altri termini: parrebbe che Don Benzi menta sapendo di mentire o,
nella "migliore" delle ipotesi, che non conosca neppure i dati sulle
prostitute assistite dalla sua stessa organizzazione.
Da notare che un
centro specializzato come il Cestim ha giudicato lo studio del Parsec
come metodologicamente non ancora superato, pur nella percezione epidermica
che molti hanno che quei numeri siano sottostimati: "La ricerca del
Parsec non è stata ancora né smentita né superata metodologicamente
da altre ricerche sulle donne della prostituzione coatta." (http://www.cestim.it/integra2/integr2_i1.htm).
Infatti "il dato della tratta, particolarmente importante per programmare
una politica di protezione per le vittime oltre che di contrasto ai
trafficanti, è stimato da Parsec [Parsec 1998], in uno studio patrocinato
dal Dipartimento delle pari opportunità e riconfermato sia da fonti
giudiziarie che dai dati dei primi tre mesi del Numero verde nazionale,
in circa un decimo del totale."
Tale studio, peraltro, è servito come base per un'analoga ricerca fatta
nel Regno Unito nel 1998.
Perciò, non c'è
che da concordare con l'affermazione del Cestim che "Non si può non
rimanere colpiti dal fatto che questo dato del rapporto Parsec nel dibattito
pubblico è quasi sempre poco considerato mentre è prevalsa, per ragioni
che varrebbe la pena indagare, da fronti assolutamente opposti in tema
di immigrazione, una visione che puntava a massimizzare i numeri della
tratta, confondendoli regolarmente con quelli della prostituzione straniera
ed immigrata. Volontà di presentare l'immigrazione come realtà criminale
nella forma più odiosa della prostituzione coatta e voglia di pensare
alle donne straniere della prostituzione di strada come tutte trafficate
e quindi vittime vulnerabili e innocenti a cui dare aiuto, chiudendo
una buona volta il dibattito imbarazzante che donne emancipate possano
«scegliere» la prostituzione."
2) un'altra
ricerca è stata fatta qualche anno dopo (2000) dal CENSIS, il
notissimo istituto di ricerca, che ha raggiunto una conclusione praticamente
identica a quella del Parsec (solo il 10% circa di schiave) dopo
aver intervistato decine e decine di operatori specializzati italiani.
E' interessante
rilevare la reazione stizzita di Don Benzi a quei risultati che lo
sbugiardano (4-5mila schiave su 50000 stimate dallo stesso Don Benzi):
fino a qualche mese fa (2003) la si trovava sul sito della sua associazione
(http://www.sempreapg23.org/00ott/00ott02.html),
ma per qualche "misterioso" motivo quell'editoriale è sparito dal sito! Qualche "imbarazzo" nel mostrare quelle cifre?
Niente paura (;-): ne potete vedere le parti salienti qui, da me a suo tempo salvate in locale (pulsante Back per tornare qui): DA UN EDITORIALE DI DON BENZI "MISTERIOSAMENTE" SCOMPARSO ...).
Particolarmente significativa l'ammissione che lo studio del Censis
si basa su UN CENTINAIO DI OPERATORI interpellati dall'istituto!
Un centinaio di operatori specializzati che smentiscono Don Benzi, se
qualcuno aveva ancora dei dubbi ...
Il rapporto del Censis (reperibile sul sito dell'istituto, http://www.censis.it)
non nasconde le condizioni di sfruttamento nelle quali molte donne si
trovano, ma fa certamente giustizia dell'affermazione di Don Benzi che
"nessuna donna diventa prostituta per scelta": la realtà è, invece,
che questa è proprio una scelta consapevole, per la stragrande maggioranza
di loro (anche se molte si trovano poi di fronte ad una realtà molto
meno rosea di quella che speravano).
Detto in altri termini:
anche il Censis, sintetizzando le opinioni di cento operatori, conferma
che la grande maggioranza delle prostitute straniere lo fa per scelta,
ovvero non è schiava (anche quando è maltrattata, non la si considera
schiava se comunque continua a farlo senza esserne obbligata, ovvero
sceglie coscientemente di continuare a fare la prostituta pur in una
situazione non ottimale e non di piena autonomia).
Perciò l'obiettivo di un paese civile dovrebbe essere quello di metterle
nelle migliori condizioni per operare quella scelta, che peraltro le
leggi attuali considerano pienamente legittima, combattendo lo schiavismo
e non la prostituzione in sè.
E' comunque doveroso
fare una considerazione "pessimistica", che tiene in considerazione
le incertezze nelle stime numeriche sulla prostituzione in Italia: se
la stima di 5000 schiave viene riferita non alle 50.000 ricordate da
Don Benzi, ma alla stima di circa 25.000 prostitute straniere stimate
dal CENSIS nelle sue ricerche di questi anni, la percentuale di schiave
sul totale aumenta al 20%.
Siamo comunque ancora lontanissimi dalla "totalità" spacciata da Don
Benzi come la verità.
3) Dalla
FONDAZIONE CESAR, che in un suo recentissimo (2002) studio sulla
prostituzione valuta la percentuale di schiave attorno al 15%
(vedi http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=19449).
Non conosco i dettagli di questa recente indagine ma vedo che, ancora
una volta, ritorna praticamente lo stesso valore, molto ridotto, per
la quota di prostitute coatte.
Anche su questo studio, però, c'è da fare una considerazione simile
a quella fatta per il CENSIS: se la percentuale del 15% si riferisse
al totale delle prostitute stimate (70.000, delle quali oltre 20.000
straniere), il loro numero sarebbe di 10.000 circa.
Se, come viene generalmente ritenuto, la prostituzione schiavizzata
riguarda solo le prostitute straniere, allora la percentuale di schiave
tra le prostitute straniere sarebbe quasi del 50% (10.000 su oltre 20.000).
Un valore molto alto ma certamente NON in accordo, comunque, con l'affermazione
che "tutte" sono schiave.
C'è anche da dire che occorrerebbe qui sapere quale è la definizione
di "schiavitù" che è stata usata, ovvero come si considerano quelle
prostitute che, pur volontarie, si trovano nella pratica necessità di
appoggiarsi a sfruttatori (a volte violenti) per poter esercitare (per
esempio, per avere visti di ingresso, alloggio, trasporto, ecc.): è
quell'area intermedia tra schiavitù e volontarietà definita dalla ricerca
del Parsec, che se inclusa nella definizione di "schiavitù" fa inevitabilmente
aumentare la stima.
Comunque la si veda, anche questo studio nega che le schiave siano la
totalità o anche solo la maggioranza.
4) Dall'Università
di Trento, che in un altro recentissimo studio (MON-EU-TRAF, 2002)
commissionatole dalla Unione Europea ha stimato "almeno 2500 donne l'anno
trafficate dalle organizzazioni criminali", come citato in http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=23390.
Lo studio indicato
in quella pagina è disponibile sul sito di Transcrime dell'Università
di Trento, alla pagina http://www.transcrime.unitn.it/aree/progetti.dhtml?id=12#p9
, in quattro parti scaricabili in formato PDF.
Il dato citato lo si trova nel "Rapporto Finale - Parte 1", pag.10 ("Estimates")
ed è dettagliato nella Sezione 9 (pag.50): il valore medio annuo di
prostitute trafficate, per gli anni 1999 e 2000, va da un minimo di
2640 ad un massimo di 5280.
A questo punto il calcolo è presto fatto: se si prende per buona la
solita stima di circa 25-28mila prostitute straniere (valore che costituisce
il dato comunemente accettato per gli anni dal 2000 circa ad oggi, vedi stime CENSIS), il numero medio stimato di schiave porta a una percentuale
dal 10% al 20% circa di schiave sul totale delle prostitute presenti.
In perfetto accordo con le stime precedenti.
Ed è da notare che, in questo caso, la metodologia è diversa
da quelle delle ricerche Parsec e CENSIS, essendo basata su estrapolazioni applicate
a dati ufficiali del Ministero dell'Interno.
Tutti questi risultati che, ripeto, sono frutto di STUDI SCIENTIFICI
DA PARTE DI ISTITUTI SPECIALIZZATI, vengono regolarmente e colpevolmente
IGNORATI da parte non solo di chi, come Don Benzi, parla e si muove
sulla base di pregiudizi moralistici volti ad abolire la prostituzione
tout-court, ma anche da politici e giornalisti (e perfino da certe portavoce
delle prostitute italiane, che a volte parlano con troppa superficialità
e ambiguità dello stato di costrizione delle prostitute straniere e
non specificano a sufficienza che comunque la molla che le spinge a
prostituirsi è quasi sempre volontaria).
E' comprensibile ed opportuna la prudenza sui numeri, in un campo con
tanti lati oscuri come quello della prostituzione straniera, ed anche
la prudenza nel valutare quei dati e il non voler accettare senza verifiche
dei valori numerici che a prima vista potrebbero apparire sottostimati.
La stessa ricerca del Parsec sottolinea che i valori trovati devono
essere intesi come indicativi della dimensione del fenomeno e non pretendono
di registrarlo con la massima esattezza.
Non c'è dubbio che quando si parla di stime statistiche in settori dove
il "sommerso" è la norma, occorre essere estremamente prudenti.
Tuttavia, dopo QUATTRO studi indipendenti praticamente concordanti,
si può ora discutere sul 20 o sul 40 per cento, non certo continuare
a dare credito alle affermazioni di chi vuole far credere che la stragrande maggioranza o la
totalità delle prostitute straniere sia schiava.
E c'è da rilevare che, invece, in quanto a "prudenza sui numeri" il
"partito di Don Benzi" non ne mostra alcuna: continua ad affermare che
"tutte sono schiave", in disprezzo di tutti gli studi fatti.
A questo punto è chiaro che se l'80-90% (o, volendo essere pessimisti
e considerare un possibile margine di errore in quelle ricerche, fosse
pure "solo" il 60-70% ...) delle prostitute è VOLONTARIA e NON SCHIAVA
(magari in condizione di sudditanza psicologica verso il fidanzato-
protettore, ma non schiava; in molti casi ignobilmente maltrattata,
ma comunque non costretta a fare una attività che altrimenti non avrebbe
scelto), l'approccio alla regolamentazione non può in alcun modo basarsi
su assunti errati e orientarsi ad una attività di repressione
generalizzata (tantomeno di repressione dei clienti) e di negazione
di una scelta che è invece tale nella grande maggioranza dei casi.
Questo non vuol dire affatto che il problema della schiavitù e dello
sfruttamento violento debba essere sottovalutato e che quelle comunque
migliaia di prostitute schiave e quelle che subiscono violenze non debbano
essere aiutate, come già oggi peraltro accade con gli efficaci interventi
delle forze dell'ordine.
Ma fare di tutta l'erba un fascio è inaccettabile, come lo sarebbe affermare
che "il sesso è violenza" solo perchè esistono frequenti episodi di
violenza sessuale.
Proposte come quelle che pochi anni fa fece Giuliano Amato ("puniamo
i clienti perchè sono oggettivamente complici del racket") si rivelano
non solo bigotte ma assolutamente assurde sulla base degli studi fatti
finora.
Non c'è dubbio: i risultati delle ricerche fatte sono "sorprendenti"
se li si considera alla luce delle affermazioni che ogni giorno si leggono
o si ascoltano sui media.
Come risponde
Don Benzi a quei risultati? E come rispondono tutti coloro che la pensano
come lui?
Vediamolo ...