Unione per le Libertà a Cuba

Liberta per i Prigionieri Politici Cubani
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DIRITTI UMANI A CUBA

1.1 Situazione dei diritti umani

Nell’articolo 53 dell’attuale costituzione cubana si enuncia ciò che segue circa la libertà di parola e stampa:

Articolo 53.- “Si riconosce ai cittadini libertà di parola e stampa in modo conforme ai fini della società socialista. Le condizioni materiali per il suo esercizio sono date dal fatto che la stampa, la radio, la televisione, il cinema e altri mezzi di comunicazione sono proprietà dello stato o sociali e non possono essere oggetto, in nessun caso, di proprietà privata, cosa che assicura il loro uso al servizio esclusivo del popolo lavoratore e dell’interesse della società.

La legge regola l’esercizio di queste libertà”.

Come è dimostrato dall’articolo sopracitato, vediamo che la libertà individuale non esiste in assoluto, restando indissolubilmente condizionata alla posizione ufficiale su qualsiasi aspetto della vita politica, economica e sociale della società in generale.

Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani si menzionano i diritti basilari ai quali ogni individuo, nascendo, ha diritto. In contrapposizione con ciò che si è letto nella costituzione cubana circa la libertà di opinione e stampa, troviamo l’articolo 19 della Dichiarazione Universale, quando dice: “Tutti gli individui hanno diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include quello di non essere perseguito per le proprie opinioni, quello di ricercare e ricevere informazioni e opinioni e di diffonderle, senza limiti di frontiere, in qualsiasi forma di espressione”.

A Cuba si va in galera definitivamente se si dichiarano pubblicamente opinioni difformi dalla posizione governativa o dall’ordine stabilito, se si realizzano manifestazioni tranquille e pacifiche contro il governo, se si creano partiti o organizzazioni politiche, religiose, o altre forme di associazione che assumano una posizione opposta a quella ufficiale; è proibito riunirsi in assemblee o riunioni pacifiche, scrivere documenti, cartelloni e articoli contrari alla propaganda ufficiale per professare religioni come i Testimoni di Geova etc… .

1.2 Organismi della Sicurezza dello Stato

Anteriormente abbiamo visto che alcune delle organizzazioni politiche e di massa sono capeggiate dalla più alta dirigenza del Partito Comunista e la forma coattiva con cui agiscono.

Ora ci occupiamo degli Organismi della sicurezza dello stato e del ministero degli interni. Questo apparato di intelligence militare, dotato di risorse molto sofisticate regalate dall’antica Kgb sovietica, ha consentito di neutralizzare il più piccolo focolaio di resistenza da parte della popolazione, da sempre. Infiltrando agenti continuamente all’interno della società civile è riuscita a conoscere da vicino tutti i suoi movimenti interni e a segnalare qualsiasi anomalia al suo interno.

E’ interessante segnalare come questo apparato non è solo addetto a questi compiti, ma che la maggioranza dei suoi agenti sanno di essere controllati dal sistema stesso, fatto che li obbliga a essere ancora più spietati di quanto in realtà non sarebbero.

Questo sistema di paura e terrore che avvolge la vita nazionale oggigiorno, costituisce l’arma fondamentale in mano al governo cubano per perpetuarsi nel potere.

Nonostante questa delicata situazione, la lotta in favore dei diritti umani dentro l’isola è più evidente ogni giorno che passa. In uno sforzo titanico il popolo cubano è riuscito ad organizzarsi attraverso decine di gruppi e cellule dissidenti che lavorano nelle più difficili e differenti situazioni che qualsiasi altro popolo soggiogato da una dittatura abbia mai potuto sviluppare.

1.3 Carcere e Fucilazioni

Per una dittatura totalitaria come quella cubana, le fucilazioni e il carcere costituiscono il metodo più utilizzato contro la dissidenza politica. Se la pena di morte si è limitata abbastanza ultimamente, è stato possibile grazie alla forte pressione internazionale imposta da ogni parte al governo comunista cubano, principalmente dal mondo dei diritti umani; ciononostante la estesa lista di fucilati è qui, e può essere consultata in: Crimini contro l’umanità, qui in Nueva Generaciòn Cuba.

Riguardo il sistema carcerario, uno dei più drammatici e mostruosi al mondo, possiede poco più di 241 prigioni sparse per tutta l’isola. La sua natura disumana è conosciuta grazie a migliaia e migliaia di testimonianze di persone che hanno vissuto sulla loro pelle la durezza e la meschinità dei suoi regolamenti. Queste testimonianze esistono sia in registrazioni, sia in articoli giornalistici, e addirittura in voluminosi libri pubblicati all’estero. Il volume: “Contro ogni Speranza” dell’ex prigioniero politico Armando Valladares conferma questa realtà.

Per anni la Delegazione del governo degli Stati Uniti nelle sessioni della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite che ogni anno si celebra a Ginevra in Svizzera, ha presentato un esteso numero di condanne per violazioni dei diritti umani commesse dal governo comunista cubano nelle carceri dell’isola.

Di fronte all’approvazione di dette condanne da parte della maggioranza dei paesi presenti per anni consecutivi, la Commissione ha approvato una risoluzione con la quale si designava un Relatore Speciale che doveva andare a Cuba in qualità si supervisore, per controllare la situazione dei diritti umani nelle carceri.

Di seguito trascriviamo testuale il rapporto del supervisore tanto per farci un’idea di ciò che succede nelle prigioni cubane:

Rapporto del Relatore Speciale delle Nazioni Unite:

“Le condizioni nelle prigioni cubane, non solo sono in totale contrasto con le norme minime standard per il trattamento dei carcerati e con il codice di condotta per i funzionari che applicano la legge, ma sono anche totalmente distanti dalle norme del codice penale cubano quando disciplina la custodia cautelare. Molti rapporti si riferiscono alla scarsità e pessima qualità degli alimenti serviti ai prigionieri oltre che alla inadeguata quantità per il consumo umano.

Le proteste che nascono da questa situazione sono spesso represse con l’isolamento e percosse. I rapporti insistono sull’allarmante carenza di assistenza medica per i prigionieri, la maggioranza dei quali sono malati per denutrizione e per le condizioni antiigieniche. In molte carceri ad esempio si presentano casi di Beri-Beri.

Ci sono rapporti che parlano di un gruppo di malati di Aids che si trova confinato in una zona punitiva chiamata “los candados” (i lucchetti) nella prigione del Combinado del Este. Ai prigionieri si nega costantemente l’assistenza medica per malattie come la tubercolosi, il diabete, ulcere duodenali etc. Le percosse sono un altro tema che compare ripetutamente nei rapporti. Invece di essere incidenti isolati, sembra che siano la regola per le autorita carcerarie per castigare i reclusi”.

Perché il lettore abbia un’idea della triste situazione che in materia di diritti umani ha dovuto attraversare il popolo cubano, la Fondazione Nazionale Cubano Americana ha pubblicato nella sua rivista mensile del 20 di Maggio del 1992, una terrificante relazione di numeri e fatti che testimoniano questa cruda realtà. Con il sottotitolo: “Cuba, un paese di lacrime e morte”, dichiara:

“266.000 uomini, donne e bambini in 241 tra prigioni e campi di concentramento;

2.000.000 di esiliati politici;

54.000 morti per motivi politici (12.486 fucilati);

52.000 “balseros” che hanno cercato di scappare dalla Cuba di Castro, solo 17.000 ce l’hanno fatta (nel 1994, due anni dopo, dopo l’autorizzazione cubana di lasciare l’isola per chi voleva, in agosto, piu di 35.000 persone si sono lanciate in mare in un atto suicida, su zattere malamente costruite, provocando grande stupore sull’opinione pubblica internazionale);

54.000 minorenni incarcerati in 73 prigioni per minori;

35.150 donne incarcerate in 27 carceri femminili”.

Si ringrazia la collaborazione  www.netforcuba.org  di D F laureato in Scienze Politiche.

Presidente: Carlos Carralero

Segretario: Leonardo Pupo

Portavoce: Joel Rodiguez

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