I cavallini della Giara di Gesturi

 

  

Lasciatoci alle spalle il millenario ulivo di Sini, scoperto un po’ per caso girovagando con in tasca una cartina non più grande di un fazzoletto, come voleva il programma di quel caldissimo giorno d’estate proviamo finalmente a dirigerci verso Gesturi, alla ricerca dei famosi cavallini della Giara. Una strada sterrata si arrampica tra il verde odoroso degli arbusti della macchia mediterranea e delle querce da sughero. Ci porta alla Giara, un altopiano vulcanico in roccia basaltica, a circa 500metri sul livello del mare. Al tempo dei nuraghi doveva essere un punto strategico, visto che pare fosse circondata da un sistema difensivo di più di trenta torri megalitiche.

I depliant illustrativi che ci vengono forniti all’ingresso, dietro pagamento di ben sei euro a persona, spiegano che la visita si articola in un percorso botanico e uno archeologico. È quasi mezzogiorno, il sole batte sui caschi e le giacche da moto certo non aiutano a rinfrescare i nostri corpi accaldati. L’idea di camminare per nove chilometri in queste condizioni non ci alletta più di tanto.. torneremo in primavera a passeggiare un po’ più agevolmente in una Giara in fiore. Per ora scegliamo il percorso archeologico, e imbocchiamo un breve sterrato che costeggia i resti di qualcosa non meglio specificato: niente guida, niente cartelli illustrativi.. mah! Fino ad ora la visita si è rivelata una mezza delusione. Certo il panorama che si gode da lassù è qualcosa di meraviglioso.. non è da tutti i giorni accarezzare con lo sguardo la linea dell’orizzonte, affacciandosi su una grande vallata di campi di tutte le tonalità dei colori della terra. Ma ad essere sinceri il vero motivo della nostra visita era un altro. Un desiderio che mi accompagnava da quando piccina ne sentivo parlare da chi più grande li aveva già visti.. i cavallini della Giara. Pare siano i cavalli più antichi del mondo, gli unici allo stato brado, bassi di statura e piccoli di dimensioni.. mi hanno sempre fatto una enorme tenerezza. Ed è  stato grande il dolore, qualche tempo fa, nel sapere che un gruppo di individui che fatico a definire persone, nascosti sotto il mantello della notte, uccisero senza pietà alcuni di questi meravigliosi animali. Non ci sono parole. Ci guardiamo intorno ma dei cavallini nemmeno l’ombra. Ma.. aspetta.. Il mio moroso mi indica qualcosa là in fondo, tra i cespugli..  eccoli..

la voglia di avvicinarli è enorme, ma qualcosa mi blocca. La sensazione di intromettermi in un mondo che non è il mio.. rovinare un equilibrio, rompere qualcosa. Paura.

Mi ritrovo a pensare a Bastiano, al giorno in cui quella terribile caduta da cavallo ce lo portò via a soli diciotto anni. Da quel momento vedere un cavallo mi fa uno strano effetto, e le lacrime vorrebbero scendere. Ma lo splendore di quello spettacolo, e la mano tesa del mio moroso, già qualche passo avanti a me, mi invitano a farmi coraggio e proseguire. Mi avvicino piano piano tra le sterpaglie che si impigliano nel tessuto dei miei jeans, facendo attenzione a non fare rumori bruschi che possano spaventare quei bellissimi animali. Arriviamo a pochi metri da loro, quasi a toccarli.  Non azzardiamo tanto: a ogni passo mi sento sempre più un’intrusa in quella scena bucolica a cui non so se avrei diritto di partecipare. In effetti non ci è forse nemmeno consentito abbandonare la strada principale per inoltrarci tra gli arbusti ma.. vabbè.

Davanti a noi una decina di esemplari dal manto fulvo ed eleganti criniere nere: sono più piccoli dei normali cavalli, ma molto eleganti e per nulla tozzi. Splendidi. Brucano un’erba ormai bruciata dal sole: sono il ritratto della serenità. In un angolo una cavalla allatta il suo puledro, incurante di noi. Credo sappia bene che siamo lì a pochi passi da lei, sente il nostro odore, avverte la nostra presenza.. ma probabilmente non ci considera come una minaccia. È meraviglioso.. quella cavalla ci sta a modo suo accogliendo nel suo mondo. O quantomeno è bello pensare che sia così.

 

Come arrivarci:

Dalla SS131 si esce a Mogoro prendendo la SP197. Gesturi (CA) si trova nel centro dell’isola; tra le vie del paese troverete indicazioni per la Giara.

 

 

Maryan

 

 

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