Razze Celtiche

 

 

Il mondo celtico è abitato da innumerevoli creature, appartenenti a razze con usi e costumi anche molto dissimili fra loro. Solo alcune, tuttavia, hanno raggiunto un livello di civilizzazione tale da poter estendere il proprio dominio su ampi territori, costituendo regni, imperi e nazioni.

L’appartenenza ad una razza comporta vantaggi e svantaggi, dovuti al tipo di cultura e alle caratteristiche fisiche dei suoi esponenti.

 

* Centauri * Draconici * Elfi Marini * Elfi Silvani
* Elfi Scuri * Ent * Folletti * Gargoyle
* Giganti * Gnomi * Gnomi Oscuri * Hobbit
* Mezzosangue *Minotauri *Moghai * Nani
* Orchetti * Seihan * Troll * Umani

 

 

Centauri

 

  Centauro  
  -: Grafica di Simone Avella  
  Centauro  
  -: Grafica di Simone Avella

I centauri sono creature veramente singolari, per metà umane e per metà equine; sono di corporatura estremamente robusta e raggiungono un’altezza di oltre due metri.

La loro formidabile costituzione li rende dei corridori rapidi ed instancabili, nonché dei guerrieri temibili (benché non siano aggressivi come i Troll).

I Centauri sono estremamente fieri della propria stirpe, sono soliti trattare con alterigia le altre razze, vivendo in tribù isolate e del tutto autosufficienti nel fitto delle foreste. Sono dotati di un intelletto acuto, vivono prevalentemente di caccia e diffidano della magia.

I Centauri conservano ancora l’uso dell’antica Lingua Imperiale, un tempo diffusa in tutti i territori soggetti all’Impero di Norgoth.

 

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Draconici

 

  Draconico  
  -: Grafica di Simone Avella

 

I Draconici discendono dai Grandi Draghi dell’Era del Sogno (sebbene gli storici siano discordi riguardo le loro origini).

Dotati di un fisico resistente alla fatica e di uno spesso strato di scaglie protettive, riescono a sostenere con noncuranza temperature molto elevate (per contro, il gelo li cala in uno stato di torpore che li rende assai vulnerabili). Orgogliosi delle proprie origini, considerano le altre razze alla stregua d’inconsapevoli prede; il loro grande acume, unito ad una natura bellicosa, li rende dei temibili avversari in battaglia.

Fortunatamente, le Famiglie draconiche (riconoscibili dal diverso colore delle scaglie) sono spesso divise da faide interne, che impediscono loro di unirsi per muovere guerra agli altri popoli civili.

I Draconici parlano il sibilante Sh’izha’k, derivante dalla antica lingua dei draghi (lo Shindragg).

 

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Elfi Marini

 

 

Si narra che, in tempi remoti, molto prima che la follia della Signora sconvolgesse le terre conosciute, alcuni clan elfici furono colti dal Richiamo del Mare, una sottile malia che li spinse ad abbandonare la propria patria, per insediarsi sulle coste del mondo celtico e, di lì, affrontare le vastità dell’Oceano dei Leviatani.

 

 

Col trascorrere dei secoli, i loro discendenti si adattarono alla propria nuova terra, apprendendone i segreti ed arrivando a meritarsi il titolo di Prediletti di Dhanann, Signore degli Abissi.

 

 

 

Agili ed eleganti, da sempre abituati a mescolarsi agli umani, gli elfi marini hanno perso un poco della grazia originaria, divenendo un popolo di abili navigatori, di scaltri mercanti e di coraggiosi esploratori.

 

 

La fama delle loro mirabili Città Galleggianti è diffusa, così come l’efficienza della loro flotta, in grado di sfidare la furia dei flutti.

 

 

Gli elfi marini comunicano fra loro nel fluente Dha'rhan, derivante dal nobile Khair'elhan.

 

 

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Elfi Silvani

 

 

Si narra che, durante gli anni bui segnati dalla folle opera distruttrice della Signora, diversi clan elfici si ritirarono verso oriente, cercando rifugio ai confini del mondo conosciuto.

 

 

Impotenti dinnanzi allo sterminio della propria razza, essi decisero di troncare i contatti col mondo, ponendosi sotto la benevola protezione di Ninlith, Dea della Vita e della Prosperità.

 

 

Unici depositari dell'antica magia elfica, fondarono la splendida città di Elborn, gemma fra le gemme.

 

 

Eleganti, dal fisico slanciato e dai tratti delicati, gli elfi silvani hanno conservato la bellezza eterea dei loro avi, unitamente ad una tenacia e ad un coraggio frutto dei lunghi anni di lotta contro l’Oscurità.

 

 

Straordinariamente longevi e dall’indole mite, sono fini cultori dell'arte e dei piaceri della vita, quali la poesia e l’amore; se minacciati, tuttavia, sanno mostrarsi estremamente agguerriti, fieri rappresentanti di una nobile, antichissima stirpe.

 

 

Gli elfi silvani parlano il melodioso Khair'elhan (che alcuni studiosi chiamano Khair'rhan).

  

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Elfi Scuri

 

Eleganti e misteriosi, gli elfi scuri possiedono un fascino sottile, difficile da ignorare, che li contraddistingue ovunque si trovino. Sono in pochi a conoscere le vere origini di questa razza di creature enigmatiche, sebbene alcuni studiosi affermino con certezza che esistano da molto prima dell’avvento della Signora.

 

 

I grandi occhi obliqui, la pelle ambrata, le movenze fluide dei corpi sorprendentemente elastici e resistenti sembrano confermare le leggende secondo cui essi sarebbero i discendenti degli abitanti di Pho'long, la Città di Giada, dove i mortali erano soliti unirsi con esseri provenienti dal Piano Etereo.

 

 

Gli elfi scuri, per altro, sono i primi a dar credito a queste e a molte altre storie sul loro conto, spinti soprattutto dallo spirito malizioso ed ironico, a tratti persino contorto, che contraddistingue gli esponenti di questa stirpe.

 

 

Amabili e seducenti, raffinati e poetici, sono altresì famosi per i loro repentini mutamenti d’umore, che li spingono ad agire con cattiveria, se non addirittura con crudeltà.

 

 

Gli elfi scuri parlano il suadente Ghal'rhan, che molto ha in comune con il più nobile Khair'elhan.

 

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Ent

 

 

Gli Ent rappresentano senza dubbio gli esseri più straordinari del Mondo Celtico. Alti più del doppio d’un uomo ed assai robusti, sono interamente ricoperti d’una spessa corteccia grigio-verde; dotati di enormi piedi simili a radici e di braccia possenti, gli Ent sono soliti portare lunghe barbe muschiose.

 

 

Popolo pacifico ed amante della poesia, caratterizzato da una longevità millenaria, gli Ent si mescolano raramente alle altre razze del Mondo Celtico, prediligendo un’esistenza contemplativa nel fitto delle foreste.

 

 

Gli Ent parlano il complesso Balar, il cui suono è simile al rumore del vento fra le foglie.

 

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Folletti

 

Ben poco si conosce riguardo il Popolo Fatato, data l’estrema abilità con cui i suoi esponenti riescono a trarre in inganno gli ospiti indesiderati.

 

 

Di certo, si sa che i folletti sono esseri minuti, alti poco più di tre spanne, con una spiccata propensione per la magia e gli scherzi.

 

 

Il Piccolo Popolo parla la bizzarra Lingua delle Fate (che alcuni studiosi chiamano Ne’thyl’l’rin).

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Gargoyle

 

Le più antiche leggende che menzionano i Gargoyle sono quelle secondo cui queste creature aiutarono gli Elfi a difendere le mura di Elborn. Nondimeno, le informazioni sulle loro origini sono oscure, forse perse per sempre.

 

 

Di sicuro, la Magia si pone a fondamento della loro stessa esistenza, consentendo alle loro massicce membra di granito di muoversi e parlare. Sempre secondo il mito, i Gargoyle sarebbero immortali, ma si tratta unicamente di un’esagerazione, dovuta all’estrema resistenza della loro pelle e della loro grande longevità.

 

 

Astuti, talvolta feroci nelle loro vendette, questi enigmatici testimoni, nel trascorrere dei secoli, conducono vite isolate, talvolta cadendo in un profondo sonno senza sogni destinato a durare per decenni.

 

 

I Gargolyle parlano il misterioso Eghvar, dalle forti connotazioni mistiche.

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Giganti

 

Di carattere rude, dotati di un coraggio leggendario, i Giganti sono delle vere e proprie macchine da guerra. Una volta che la furia della battaglia li ha sopraffatti, sono in grado di ignorare la fame, la stanchezza ed il dolore delle ferite, pur di guadagnare la vittoria.

 

 

Riuniti in Clan patriarcali, sono soliti stringere alleanze con gli umani, mettendo a loro disposizione la propria forza smisurata.

 

 

Pur non essendo molto acuti, i Giganti possiedono un proprio codice d’onore per il quale sono disposti a sacrificare la vita. Per questo, in tutto il Mondo Celtico, sono ben pochi i folli che oserebbero sfidare apertamente un popolo che vive per la guerra e per la gloria.

 

 

I Giganti padroneggiano con una certa difficoltà la comune Lingua dei Regni, ma sono molti gli studiosi a sostenere che alcune tribù conservino l’uso dell’Orgvar (variante del Gith, la perduta Lingua Astrale).

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Gnomi

 

Molto simili ai nani per fisionomia, gli gnomi si distinguono per l’estrema complessità e raffinatezza della loro società, nonché per la loro grandissima propensione alla magia.

 

 

D’indole gentile e brillante, gli esponenti di questo popolo amano vivere in piccole comunità isolate, dove condurre in pace i propri studi ermetici.

 

 

Gli gnomi parlano il complicatissimo Gnum, che rappresenta una sfida anche per i letterati di maggior acume.

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Gnomi Oscuri

 

Negli anni bui, durante i quali la Signora iniziò la sua Ricerca, furono in molti a lasciarsi sedurre dal fascino della Metà Nera.

 

 

Il popolo degli gnomi, da sempre sensibile alla Magia, non fu da meno, tanto che diversi giovani talenti si lasciarono corrompere dalle promesse della Tentatrice, dando origine alla stirpe degli gnomi oscuri.

 

 

In seguito alla disfatta della Signora, questi clan si ritirarono oltre le Malelande, decisi a proseguire la propria ricerca del potere lontani da occhi indiscreti.

 

 

Marchiati da una fama inquietante, gli gnomi oscuri hanno mantenuto la vivissima intelligenza dei propri avi, unita ad una vena di smaliziato cinismo.

 

 

Gli gnomi oscuri hanno ereditato il complicato Gnum, anche se molti preferiscono usare la Lingua Nera.

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Hobbit

 

Di tutte le razze del Mondo Celtico, quella degli hobbit è forse la più mite e benvoluta. Alti poco più d'un metro, paffuti, dai grandi piedi pelosi, hanno un carattere bonario e scherzoso che li rende irresistibili.

Arguti e dotati di una grande intelligenza, sono un popolo pacifico e civile, che preferisce la buona tavola alle gloriose imprese.

Gli hobbit parlano comunemente l’allegro Nadib.

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Mezzosangue

 

 

Col termine (spesso dispregiativo) di “Mezzosangue” si è soliti indicare il frutto di unioni miste, fra esponenti di razze diverse.

 

 

Talvolta, queste unioni sono originate da una divorante passione, capace di sfidare le convenzioni sociali e le polverose tradizioni (come nel caso di un umano che sposi una donna elfica, generando un mezz’elfo). Più spesso, sono il marchio della brutale violenza, a seguito delle razzie perpetrate da razze barbariche (è questo il caso dei mezz’orchi).

In ogni caso, un mezzosangue si trova quasi sempre a vivere una spiacevole condizione, trovandosi emarginato (in modo più o meno netto) da ambedue le razze d’origine.

Impossibilitato ad integrarsi, si vede spesso costretto all’isolamento, oppure, a nascondere la propria origine mista.

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Minotauri

  Minotauro  
  -: Grafica di Simone Avella

 

Appartenenti ad un popolo rozzo, dedito quasi esclusivamente alla guerra e alla caccia, i Minotauri sono umanoidi dal fisico possente e dal temperamento irascibile.

Dotati di lunghe corna acuminate (fonte di grande orgoglio), posseggono un’enorme forza fisica, ma un intelletto assai modesto.

La loro società è fortemente militarizzata, con severissime leggi che puniscono i codardi e gli insubordinati (una pena molto comune è il taglio delle corna, che condanna la vittima a vivere come un reietto: poco meno di un essere umano).

Certi della propria superiorità nei confronti delle altre razze, i Minotauri sono dediti al banditismo, e ad altre pratiche abominevoli, apprese durante gli anni trascorsi al servizio della Signora.

I Minotauri parlano il rozzo Harghar, che alcuni studiosi sostengono abbia molto in comune con la lingua dei giganti.

 

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Moghai

 

Sorprendentemente agili ed aggraziati nei movimenti, i Moghai (comunemente detti “felini” nei Regni Liberi) sono creature umanoidi con svariati aspetti in comune con i grandi felidi delle Terre Calde. Il loro corpo è coperto da un morbido pelo ed i loro occhi sono in grado di penetrare l’oscurità più fitta, come quelli di certi predatori.

 

 

Benché la loro indole sia profondamente tradizionalista ed estremamente mite, i Moghai sono anche noti come valenti guerrieri, dotati della facoltà di lasciarsi pervadere dalla Furia di Meer’clar, al fine di tramutarsi in feroci belve assassine. È per questo motivo che, nelle contrade di Baamoth, si suol dire: “Mai far arrabbiare un Moghai”.

 

 

I felini si servono di una bizzarra lingua detta, per l’appunto, Moghai.

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Nani

 

Di corporatura tozza ed estremamente robusta, d’aspetto sanguigno e rude, i nani vivono da sempre in buoni rapporti con gli uomini, a cui sono legati da innumerevoli secoli di storia comune e di continui scambi commerciali. La loro è una cultura basata su pochi valori solidi e fondamentali che difendono sino alla morte: il lavoro, la famiglia e l’onore personale.

 

 

Esperti minatori, ingegneri, architetti, fabbri, orafi e gioiellieri, i nani hanno sviluppato più di ogni altra razza il proprio ingegno e le proprie capacità creative, a tal punto da risultare i migliori artigiani del mondo celtico (non a caso, molti potenti artefatti magici sono opera di esperti Maestri nanici).

 

 

Al loro genio si deve l’invenzione della stampa a caratteri mobili, ed ancor prima, la scoperta del vetro e dei combustibili liquidi per l’illuminazione. I nani sono inoltre noti per il loro grande amore per il bere e la buona cucina, per il loro carattere scorbutico ed irascibile, per la fermezza e la decisione che pongono nel perseguire lo scopo che si sono premessi, nonché per il fatto che non dimenticano mai, anche a distanza di anni, la parola data o l’offesa ricevuta.

 

 

Inoltre, un nano che si rispetti, oltre che per la fierezza di appartenere “alla razza più nobile di tale mondo”, si distingue per il profondo attaccamento che ha per la propria barba, simbolo di prestigio sociale e motivo di grande orgoglio.

 

 

I nani parlano l’antico Taghran, che possiede un duplice alfabeto (fonetico e runico).

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Orchetti

 

Dotati d’una coriacea e bitorzoluta pelle verde, di una natura incline ai violenti scoppi d’ira, nonché di un intelletto piuttosto limitato, gli orchetti sono la più popolosa fra le razze di stirpe goblinoide.

 

 

Organizzati in numerose tribù sparse per tutto l’antico mondo celtico, per lo più impegnate in sanguinose faide intestine, sono soliti insediarsi nei luoghi più sperduti ed inospitali, vivendo quasi unicamente di saccheggi ai danni delle razze civilizzate.

 

 

Nel corso della Guerra dei Dieci Anni, svariate tribù orchesche si unirono agli eserciti della Signora, sebbene la loro indole indisciplinata e rissosa comportasse la costante minaccia di una diserzione in massa.

 

 

Bellicosi e sanguinari, gli orchetti possiedono un gutturale linguaggio detto Orraka (famoso fra i pochi linguisti che lo conoscono, per possedere più di quindici sinonimi del termine “uccidere”).

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Seihan

 

 

Stando ai miti, le origini del popolo Seihan risalgono all’Era dei Sogni, allorché il Dio Akhira volle imitare l’operato dei Creatori e dare vita ad una stirpe di valenti guerrieri.

 

 

Ciò che ottenne, furono i fieri Seihan, in parte uomini, in parte scimmie, animati da un animo indomito. Caratterizzati da una pelle oltremodo coriacea e difficile da scalfire, i Seihan sono soliti rifiutare le armature umane, giudicandole un inutile impedimento.

 

 

Possiedono, inoltre, una lunga coda, che indica la facoltà di mutarsi in terribili Ozharu durante le notti di plenilunio.

 

 

Secondo la leggenda, i migliori fra i Seihan sono in grado di affinare le proprie capacità sino a mutarsi in Shin Seihan, guerrieri dalle facoltà sovrumane, capaci d’imprese titaniche. Costoro sono in grado di padroneggiare antichissime tecniche di combattimento che sfruttano il Chi (l’energia spirituale insita in ogni essere vivente), al fine di sopraffare l’avversario col proprio devastante potere.

 

 

Maggiore è la forza di uno Shin Seihan, maggiore è il suo potere; il sogno di ogni combattente Seihan è quello di raggiungere il leggendario Quinto Dhan, soglia dell’immortalità.

 

 

I Seihan parlano il Tien’ Shu, lingua tipica delle terre esotiche meridionali del mondo celtico.

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Troll

 

I Troll sono creature umanoidi piuttosto alte ed estremamente robuste, con lunghi arti dinoccolati ed una pelle bitorzoluta il cui colore sfuma dal giallo al verde.

 

 

La maggior parte di loro vive in villaggi isolati, spesso divisi da sanguinose faide, mentre una ristretta minoranza si è insediata nella civile Yrrkam, baluardo contro la barbarie dominante.

 

 

Benché molti studiosi li considerino dei bruti privi di raziocinio, i Troll sono capaci di grande disciplina, oltre che di gesti di vero e proprio eroismo nell'interesse del proprio Clan.

 

 

I Troll parlano il gutturale Skaana che, singolarmente, possiede almeno ventitre vocaboli per il solo termine “onore”, e molti di più per la parola “guerra”.

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Umani

 

Gli uomini del mondo celtico non differiscono in nulla, né fisicamente né psicologicamente, dagli uomini che abitavano il nostro mondo in epoca tardo-medievale.

I loro usi e costumi mutano sensibilmente in base al territorio, venendo così a creare un insieme eterogeneo di culture che convivono ormai da secoli in modo più o meno pacifico. A seconda del territorio d’origine i diversi popoli di tale mondo hanno sviluppato alcune caratteristiche e peculiarità fisiche a sfavore di altre: così, ad esempio, i guerrieri che abitano le distese ghiacciate a nord del Massiccio del Ludgren sono estremamente resistenti, ma estremamente ingenui rispetto agli astuti abitanti di Ofir.

Gli umani parlano una ricchissima varietà di lingue e dialetti, sebbene le esigenze commerciali abbiano determinato l’ampia diffusione della Lingua dei Regni in tutti i territori civili; meno comuni, sono il Khemet (parlato nelle Terre Calde) e l’antico Imperiale (noto agli studiosi ed accademici).

 

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