Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...
Numero 255
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SINTONIE - Festival dei
suoni al femminile
(*vedi recensione*)
spoiler alert: level
-
Ogni tanto capitano delle occasioni anche
da queste parti per vedere cose un po' diverse dalle solite Giorgia-Baglioni-Raf-Dalla-e
via discorrendo...
Questo concerto-minifestival era una di
queste.
Buona cornice di pubblico (il teatro tenda
era quasi pieno) per 5 concerti 5 uno in fila all'altro, unico problema
è che ogni gig dura circa una mezz'oretta, francamente un po' poco....
Andiamo in ordine di uscita delle gentili
pulzelle:
Valentina Gravili **
Mah!? Francamente lascia un po' così...
Brava guagliona, non prende stecche, bella voce senza esagerare, ma le
canzoni, l'esecuzione e l'accompagnamento di una sola chitarra acustica
lascia una certa sensazione di vuoto... sì insomma, brava, ma stà
nel mazzo. Visto che ha solo 19 anni potrà certamente crescere,
ma meglio che cambi qualcosa, altrimenti aggiungeremo un'altra voce femminile
nel mare magno del pop italiano che non ha niente da dire...
Heather Nova ****1/2
E questa dove l'avevano nascosta? Per
dare delle coordinate diciamo: Sheryl Crow. Ottima interprete, bella voce,
con un trio acustico voce-chitarra-percussioni riempie di suono tutto quello
che l'esecuzione precedente ha lasciato vuoto. Ha arte e mestiere dal vivo,
e le canzoni dell'ultimo album (South) messe a confronto con la versione
dal disco, ne guadagnano enormemente. In una canzone si lancia pure su
una nota sostenuta che lascia ammutolito tutto il teatro tenda, come se
tutti trattenessero il fiato.
E termina il concerto con una canzone
intitolata "Verona" da uno dei dischi precedenti. Assolutamente me-ra-vi-glio-sa.
Penso che più di qualcuno sarà
andato via canticchiando "I used to dream about Verona... I used to dream
about Verona..."
Ustmamò ***
Dicono che vogliono fare un concerto con
un quartetto d'archi e tre chitarre, ma francamente il quartetto si è
visto solo dopo metà concerto (o meglio, la prima metà hanno
fatto da spettatrici sul palco). E tutto il concerto si è rivelato
tremendamente fragilino. In versione acustico le canzoni degli Ust danno
l'impressione di aver bisogno di ancora una bella lavorata... Si pigliano
le 3 stellette sulla fiducia di quanto hanno fatto. Rimandati.
Ginevra di Marco ****1/2
Se le canzoni che non conoscevo sono tutte
dal prossimo disco di Ginevra di Marco, avete trovato il prossimo disco
che dovrete assolutamente comprare.
Brava (e non è una novità),
un bel sound energico, una cover di Where the wild roses grow di Nick Cave...
Gran bel concerto, che dire di più?
Sainkho Namtchylak @
Una.
Bella.
Merda.
Inconsistente, una voce da virtuosa su
delle canzoni completamente floscie, non hanno mordente. Una accozzaglia
di strumenti acustici, campionamenti, cacofoinie varie... non fa ballare,
non fa pensare, non fa cantare, non fa muovere.... CHEPPALLE!!!
L'autore che vi saluta è il Gioda.
LEGENDA:
@ 'na bella merda
* lasciare perdere
** cosi'
e cosi'
*** da vedere
**** grande
***** capolavoro
spoiler alert level:
livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella
recensione;
level 0 = livello
minimo, vai tranqui.
level 5 = livello
massimo, l'archetipo del gossip.