Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...



Numero 247
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IL SARTO DI PANAMA
di John Boorman
con Pierce Brosnan, Geoffrey Rush, Jamie Lee Curtis.
***
spoiler alert: level 1

"Evitate i sarti. Meglio andare nei grandi magazzini". Questo è quello che avrebbe potuto dire il belloccio Pierce Brosnan, ma non statelo ad ascoltare. Le sue ragioni sono ben diverse dalle mie. Dal punto di vista prettamente cinematografico (e quale sennò?), "Il sarto di Panama" rappresenta un puro divertissement, sofisticato, intrigante e con la giusta dose d'ironia. E' pur vero che la banalità è dietro l'angolo. Una volta usciti dalla sala, infatti, si rimane un po' sconcertati e ci si domanda: "ma in fondo che cosa è successo?". Tanto, tutto, niente.
Sceneggiato dallo stesso regista ("Un tranquillo week-end di paura", "Excalibur") e dall'autore dell'omonimo romanzo dal quale è tratto (John Le Carré), il film in quasi due ore ci porta alla scoperta di una Panama ben poco ospitale (è stato girato proprio lì con l'autorizzazione del Presidente della Repubblica, donna, grande fan di James-Brosnan-Bond) e dei personaggi poco raccomandabili che la frequentano: spie alla deriva disposte a tutto pur di trafugare del denaro, uomini apparentemente integerrimi con oscuri passati da celare. Panama vista come ultima spiaggia della coscienza malata di loschi figuri alla ricerca disperata di una redenzione che può passare solo attraverso il vile denaro o il più nobile amore.
(Ma che mi sarò bevuto questa mattina per colazione?)

DA TENERE: Grandi interpreti. Su tutti Geoffrey Rush, ma anche Brosnan (che tratteggia una perfida e abile caricatura del personaggio che lo ha reso noto) e la Curtis mica scherzano. Quest'ultima, poi, invecchia con una naturalezza ben lontana dalle sue colleghe ignobilmente liftate: il viso si è fatto ancora più squadrato, ma le rotondità (lo dico per i soliti feticisti che ancora si ricordano il suo nudo in "Una poltrona per due") resistono alla grande.
DA BUTTARE: Non mi viene in mente nulla...
NOTA DI MERITO: Finalmente un'ambientazione non poi così banale per un film "spionistico".
NOTA DI DEMERITO: Non fosse stato per qualche critica letta sui giornali, non sarei andato a vederlo: dal trailer sembrava il solito saldo di fine stagione.
 

L'autore che vi saluta è Ben, aspirante Supergiovane.
 

LEGENDA:

    @ 'na bella merda
    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.