Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...
Numero 241
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LA STANZA DEL FIGLIO
*1/2
spoiler alert: level 2
Non è assolutamente
facile raccontare "la morte"..
non è assolutamente
facile narrare "emozioni"..
non è assolutamente
facile..
A volte si vedono film che
ci illuminano di sensazioni, ci appaiono come guide sinuose che scivolano
nel nostro essere in modo unico ed irripetibile, altre volte invece, ci
si accorge che quello che si guarda non va al di la del vedere..
Moretti, per l'ennesima
volta, ci fa vedere.
Momenti banali, lenti, a
volte inopportuni che stridono tra il dolore famigliare e il grottesco
transumare di paziente "psicolabili".. quest'ultime metafore
improprie delle frustazioni recondite del dottore-padre (Moretti).
E poi tutto scorre via,
inesorabile, in modo quasi inopportuno per il suo estremo rigore minimale
e progressista che lascia lo spettatore con quell'amaro in bocca utile
solo ad irritare il proprio essere..
Insomma un ennesimo film
che ci fa capire che il cinema non è di chi si crede uomo di cultura
(e certa critica ha fatto la sua parte per convincerci di questo) ma di
chi lo è!!!
DA TENERE:
Laura Morante sempre brava e bella!!
DA BUTTARE:
Stefano Accorsi .. o.k.!!! sei bravo ma non ti sopporto +.. quando è
troppo è troppo...
NOTA DI DEMERITO:
Questo film non può assolutamente pensare di vincere a Cannes...
la Palma d'Oro ultimo baluardo di un cinema d'autore che non ha nulla a
che fare con il signor Nanni Moretti.
L'autore che vi saluta è
l'inimitabile Agrado.
LEGENDA:
@ 'na bella merda
* lasciare perdere
** cosi'
e cosi'
*** da vedere
**** grande
***** capolavoro
spoiler alert level:
livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella
recensione;
level 0 = livello
minimo, vai tranqui.
level 5 = livello
massimo, l'archetipo del gossip.