Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...
Numero 224
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TRAFFIC
di Steven Soderbergh
con Benicio Del Toro, Michael Douglas,
Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid, Amy Irving, Tomas Milian e una carrettata
di altri più o meno famosi attori.
****
spoiler alert: level 1
Gran
film.
Soderbergh è uno
che ha capito tutto: riesce a stare nello star system hollywoodiano pur
facendo i film che vuole. Dopo il debutto con l'intrigante "Sesso, bugie
e videotapes" ha subito una battuta d'arresto, per poi riprendersi brillantemente
con l'interessante commedia "Out of sight" e il non banale (e molto ben
sceneggiato) "Erin Brockovich". Certo non è un Tarantino, però
è un buon narratore di storie non troppo convenzionali e questo,
nel piattume generale, lo fa assurgere a Regista con la "R" maiuscola;
mettiamoci anche qualche candidatura agli Oscar e capirete perché
questo film è popolato di attori e attrici di un certo livello (oppure
di gente scomparsa da tempo... mania tipicamente tarantiniana quella dei
recuperi) disposti anche ad una sola comparsata pur di apparire in un suo
lavoro. Un lavoro che non è un capolavoro, e scusate il gioco di
parole, ma è certo un modo di affrontare l'argomento droga senza
essere troppo scontati o troppo "poliziotteschi". In "Traffic" c'è
un po' di tutto: le varie storie, girate con uno stile pseudo-documentaristico
e ognuna con un viraggio del colore diverso dall'altra, rappresentano i
punti di vista di più personaggi. Non voglio dirvi quali perché,
come forse avrete capito dalle mie precedenti recensioni, detesto raccontare
la trama dei film: ci pensano già i trailer trasmessi al cinema
o in tv a rovinarci la sorpresa, neanche fossimo dei lobotomizzati. Perciò
un unico consiglio: non perdetevelo! E' uno dei pochi film veramente validi
di questa triste stagione cinematografica e, pur durando due ore e mezza,
non vi annoierete mai. Anzi, resterete con gli occhi incollati allo schermo
nell'attesa di vedere come andranno a finire le varie storie.
DA TENERE:
Poteva essere un boomerang, invece l'intreccio di tre racconti giova al
film. Che nessuno mi tiri fuori Altman e compagnia bella, per cortesia;
saranno anche molti personaggi, ma il modo di raccontare le varie vicende
è molto personale, secco, duro e con poche concessioni al sentimentalismo
gratuito. Vi ritroverete ad essere indignati (a questo proposito prestate
molta attenzione alla riunione sull'aereo: agghiacciante!), arrabbiati,
confusi, spaventati e sorpresi. Non fatevi ingannare dalle apparenze, perché
nulla in realtà è consolatorio come potrebbe sembrare.
DA BUTTARE:
Mah, questi viraggi di colore per sottolineare le varie differenze, anche
sociali, delle storie sanno forse un po' troppo di "modaiolo". Ma è
un peccato veniale in confronto ai pregi della pellicola.
NOTA DI MERITO:
Tanti. Dalla rotonda (non tanto per esigenze di copione, ma solo di maternità)
Catherine Zeta-Jones, ai contrappunti "comici" dei due poliziotti, alla
classe di Michael Douglas, fino ai comprimari e alla già citata
sceneggiatura. Ma la vera sorpresa è un'altra: Benicio Del Toro,
inquartato forse più del solito, è una presenza carismatica
mica da scherzo: il suo poliziotto messicano è una figura che difficilmente
scorderete tanto presto. Speriamo che sia arrivato anche per lui il momento
della definitiva consacrazione, cioè quando la gente non si domanderà
più "ma quello chi è, dove l'ho già visto?".
NOTA DI DEMERITO:
Mmm... questa volta è dura, è dura davvero. Retorica? Pochina,
sopportabilissima... Mah, non mi viene in mente proprio nulla di così
grave!
QUISS: Un
abbonamento alla vostra rivista di cucina preferita a chi individuerà,
senza leggere nulla dai titoli di coda e sui giornali specializzati, che
personaggio interpreta Tomas "er Monnezza" Milian. Irriconoscibile.
SITO: www.trafficthemovie.com
L'autore che vi saluta è
Ben, aspirante Supergiovane.
LEGENDA:
@ 'na bella merda
* lasciare perdere
** cosi'
e cosi'
*** da vedere
**** grande
***** capolavoro
spoiler alert level:
livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella
recensione;
level 0 = livello
minimo, vai tranqui.
level 5 = livello
massimo, l'archetipo del gossip.