Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...



Numero 214
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CONCORRENZA SLEALE
di Ettore Scola
con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu.
***
spoiler alert: level 1

Ecco il classico film "utile". Ma utile a chi? Se solo il regista si fosse posto questa domanda prima di portare sullo schermo il soggetto di Furio Scarpelli (storico sceneggiatore di tantissimi film italiani), probabilmente insieme a me, nella sala, ci sarebbero stati più giovani (o Supergiovani, ovvio!) che persone che hanno di gran lunga superato gli "anta". Che senso ha far leva sulla coscienza di spettatori che conoscono già a menadito la storia di neanche 60 anni fa (sembrava tutto un altro mondo e invece era l'altro ieri) e fregarsene delle nuove generazioni? Il problema è che Ettore Scola è sì un bravo regista, ma troppo classico, troppo pedante, senza alcuna presa sui giovani. E purtroppo questo è molto grave, specialmente se il film è un BUON film, specialmente se questo BUON film non verrà visto da nessuno. Ora non dico che avrebbe dovuto realizzarlo un Pieraccioni o un Verdone, però porca miseria una soluzione ci dev'essere! Benigni ci è riuscito alla grande con "La vita è bella", ma questo non basta. Parlando con i gestori del cinema ho saputo che "Concorrenza sleale" è stato visto dalle scolaresche e alla fine i ragazzi uscivano dal cinema sbuffando, annoiati. Non li biasimo. Pur essendo un lavoro molto valido, la storia è piuttosto circoscritta, sempre attorno a due famiglie (una ebrea e l'altra cattolica) e il tutto è ambientato in un quartiere. Anzi, in una strada. Manca di respiro, ha un che di incompiuto, però è un film che mi sento di consigliarvi lo stesso; tutti gli attori sono molto bravi e ottimamente diretti, i dialoghi sono credibili e alla fine comunque il film non annoia. Ma forse ero io a non aver sonno. Oddio, non è che il mio giudizio critico sia influenzato da ciò che bevo, se tisane o tè? E non dite "da quello che fuma"...

DA TENERE: E' sempre un piacere vedere dei grandi attori recitare con una naturalezza tale da farti dimenticare che sono attori. Che imparino i vari Dionisi e Argento (intesa come Asia)... Ad un certo punto Abatantuono e Dépardieu camminano per strada uno a fianco dell'altro e sono proprio irresistibili: data la stazza sembrano due Gabibbi! Ma che attori! Il primo è molto misurato, a servizio della parte, mentre il secondo, rappresentando la coscienza repressa di un popolo che preferisce che sia qualcun altro a pensare al suo posto, è un po' più... "agitato". Strano che si sia pensato a Dépardieu, anche perché recita troppo "da francese" per interpretare un italiano. Se non capite quello che voglio dire guardatevi qualsiasi film francese e ditemi se non hanno un LORO modo di recitare!
DA BUTTARE: Sig. Scola, l'abbiamo capito che la storia è ambientata negli anni 40, mica ce lo deve ricordare ogni due secondi con trovatine come il venditore ambulante di pere cotte o i bambini che parlano attraverso un tubo (uè, non sarà mica una critica ai cellulari, vero? Io ci campo!) o altre "didascalie" del genere. Già solo il fatto di parlare di Mussolini era più che sufficiente! In certi momenti mi sembrava di assistere a "Sapore di mare" dei Vanzina, quando ogni scusa era buona per farci notare le differenze tra quei tempi e i giorni nostri!
NOTA DI MERITO: Ogni tanto un film così fa bene. Per non dimenticare.
NOTA DI DEMERITO: ...peccato solo che nessuno lo vedrà mai. O, almeno, non lo vedrà mai a chi dovrebbe servire.
 

L'autore che vi saluta è Ben, aspirante Supergiovane.
 

LEGENDA:

    @ 'na bella merda
    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.