Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...
Numero 207
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1 Cocos
HANNIBAL
**
spoiler alert: level 2
Indubbiamente una tavola
sontuosa e ben imbandita quella che il regista Ridley Scott ha apparecchiato
per i cannibali del thriller. Ma il suo Hannibal ti arriva a cena imprevisto
come un sorbetto dopo un pesante piatto di bolliti affogati nella pearà
in piena psicosi da mucca pazza. Ragioniamo. Se Jonathan Demme e Jodie
Foster calano il due di picche ci sarà un perché. 5 oscar
e un precedente che ti rivolta come un guanto scoraggerebbero qualsiasi
autore ma, evidentemente, i produttori la pensano diversamente. E già
l'idea di un sequel puzza di bruciato. Intendiamoci, il film, come valore
assoluto, è perfetto. Ottimi attori, una regia elegante e patinata,
atmosfere suggestive e rarefatte, location azzeccatissime bla, bla, bla.
Ma soffre di un vizio di forma: del punto di riferimento. Hannibal non
può essere un film, Hannibal è il film dopo "Il silenzio
degli innocenti" e non può farci nulla. Noi sappiamo chi è
il dottor Lecter, noi sappiamo chi è Clarice Starling…Abbiamo un'aspettativa
dalla quale non possiamo e non vogliamo prescindere. E purtroppo sappiamo
chi è Ridley Scott. Ridley Scott è il magnifico Regista di
Alien e Blade Runner, Ridley Scott è il regista de I duellanti,
di Soldato Jane, de Il Gladiatore… di Thelma & Louise. Ridley Scott
è il regista che ci piace guardare quando abbiamo bisogno di eroi
"borghesi" che la sfangano, fino a morirci, nel quotidiano scontro titanico
tra il bene e il male, Ridley Scott è un autore che puoi riconoscere
e comprare a scatola chiusa. E non tradisce, ammalia ma non stupisce. Il
suo Hannibal è uno scontato rutto digestivo dopo il film di Demme.
The cannibal ci spaventava, ci travolgeva. Capivi subito che non c'era
scampo, che era un'incontrollabile forza ultraterrena. Qui, fin da subito,
prendono le distanze. Clarice spiega pedante che Lecter mangia solo i fastidiosi,
i cattivi e al limite i rompicoglioni. Più che un serial killer
sembra uno stravagante giustiziere della notte, paladino suo malgrado a
servizio di un superiore senso morale che tutto giustifica e assolve. E
cosa possiamo aspettarci? Che quantomeno si mangi tutti i fastidiosi cattivi
rompicoglioni. Ma non basta. Edulcorato il lato animalesco del personaggio
il sordido va cercato altrove. Da che mondo è mondo un Frankenstein,
un mostro/Malaussène ci vuole e uno sfigurato e vendicativo Gary
Oldman fa alla bisogna. Una pur brava Julianne Moore tutta d'un pezzo offre
volto e impassibilità alla Starling di sette anni dopo, facendoci
rimpiangere, ma solo nel confronto, la fragilità sottopelle di Jodie
Foster. Il suo personaggio è più vicino ad un gladiatore
che al fine agente speciale per il quale un raffinatissimo Hopkins in trasferta
dovrebbe avere un debole. Ed è proprio la parentesi fiorentina la
più foriera di spunti. Lecter subisce un transfert e si ritrova
sul set di "Quel che resta del giorno" a ri-vestire i panni del maggiordomo
di se stesso. Nel ruolo di neo bibliotecario ci delizia con iperboli che
vanno da Giuda a Dante, unendo con un cappio rosso Giuliano dei Medici
a Giancarlo Pazzi Giannini, indovinatissimo ispettore di casa nostra. Condite
il tutto con comparse ed interiora a volontà e servite col cinghiale
in umido su di un letto di cervellini verdi fritti alla fermata del treno.
I ruoli sono assegnati,
la battaglia tra buoni e cattivi può iniziare. A voi indovinare
dove ci porterà il talento del regista. Buon appetito!
DA TENERE:
Il nuovo commissario Dandy-Lecter che presto, in attesa del prequel, prenderà
nei nostri cuori il posto di Colombo e, succhiando una tibia, ci farà
finalmente dimenticare i chupa chups di Kojak.
DA BUTTARE:
Il cinema catartico-manicheo dove tutto, alla fine, deve trovare una giusta
collocazione per non lasciare aperti, nelle nostre fragili menti, squarci
dai quali potrebbero introdursi fastidiosi spifferi a minare le solide
basi del quieto vivere.
NOTA DI MERITO:
Alla scelta di uccidere Enrico Lo Verso, l'unico cane del cast.
NOTA DI DEMERITO:
A quello strano odore di pollo bruciato misto al nauseante aroma di pop
corn…
L'autore che vi saluta è Superpollo.
LEGENDA:
@ 'na bella merda
* lasciare perdere
** cosi'
e cosi'
*** da vedere
**** grande
***** capolavoro
spoiler alert level:
livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella
recensione;
level 0 = livello
minimo, vai tranqui.
level 5 = livello
massimo, l'archetipo del gossip.