Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...

Numero 198
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SCARLET DIVA
@?
spoiler alert: level 2
 
Anche questa volta rubo un'immagine per parlare d'altro. Avete presente Asia Argento figlia di Dario quello dell'horror? E chi non la conosce, lei e il suo angelo che plana sulla patata!? Ebbene, proprio su di lei, vado a sprecare qualche attimo fuggente visto che di ore ne ho già perse quasi due per la visione di Scarlet Diva. Ma mettiamo dei punti.
Punto primo: Asia come attrice fa cacare! Punto secondo: Asia che come attrice fa cacare vuole fare la regista. Punto terzo: Scarlet Diva parla di un'attrice (che fa cacare) che vuole fare la regista. Punto quarto: Asia firma la regia di Scarlet Diva. Unendo i punti da uno a quattro si desume facilmente che il film ha un forte contenuto autobiografico. A questo va aggiunto che Asia fa anche la scrittrice. I love you Kirk è il suo libro - autobiografico - e dal suo libro autobiografico Asia ha liberamente tratto il suo film autobiografico. Il libro l'ho comprato al supermercato. Sul momento mi ha convinto la foto arrapante sulla copertina e lo sconto del 20%. Potenza del marketing. E l'ho pure letto. E non mi ha fatto cacare. L'ho trovato sofferto, sincero, introspettivo… autobiografico. Asia si è messa a nudo e quando Asia si mette a nudo è comunque un bel vedere. La lettura mi ha portato a riflettere su quella che può essere stata la storia di Asia e un libro che fa riflettere è comunque una "non perdita di tempo" e, al giorno d'oggi, è già un bel risultato. Evidentemente in quel periodo non avevo molto su cui riflettere e comunque, complice anche questa volta il corpo nudo di Asia sulla copertina del video, mi sono risolto, dopo diversi indugi, al noleggio. Ripotenza del marketing. Il film inizia con un camper che dondola. Dentro c'è Scarlet-Asia che si fa sodomizzare da un nero. In effetti l'immagine sintetizza il film: un grosso c. in c.
Da questo antro nero la storia si dipana sulle strade d'Italia, di Francia e del mondo, tra sesso (tanto), droga (tanta) e musica quanto basta per farne un apologia di luoghi comuni. Artisti strafatti e sballati, donne puttane, uomini puttanieri e figli di puttana, attricette in carriera e produttori maniaci. Ma a pensarci bene, nel mondo dello spettacolo funziona ANCHE così. E a qualche momento autobiografico finisco per crederci. Come credo nella solitudine di Asia persona, la solitudine che trasuda dal suo libro e dal suo film. E qui svelo l'inutile arcano. Il film si fonda sul disperato tentativo di Scarlet d'imporsi come persona - Asia - e non come personaggio - la stellina del cinema, la figlia di papà - . E in questo il film funziona. Tra le tante inutili voci, le macchiette, i sospiri affannosi, i dialoghi imbarazzanti, si sente l'urlo di Asia. Asia che si mostra al suo peggio, senza filtri, con i peli sotto le ascelle, orrendamente bella con la parrucca di Cleopatra, rovinata da droghe e vomito tanto da sentirne l'odore. La regia è furbetta, funzionale. Immagini da videoclip (altro luogo comune), la camera sporca sempre addosso ai persona(ggi) - il dogma dell'italiota senza soldi e senza manifesti - freddo digitale da documentario, qualche francobollo di pellicola modello io ce l'ho e tu no. Notevoli gli effetti speciali di Stivaletti (?), modello mio padre è Dario il tuo no. Il colpo di grazia viene inferto dalla recitazione: nulla su ogni fronte. Ma quando Asia si lascia andare siamo su di un altro pianeta. E' una magnifica persona, non più l'orrendo personaggio che recita se stesso. Come nel finale, (spoiler allert *****) quando Scarletmamma  la groupie, inguainata in un improbabile vestito in domopak, fa capolino al concerto della sua stellina del rock (Kirk-Morgan, sosia imberbe di Chris Cornell, bellino ma per nulla dannato) e, straripante di maternità, prende coscienza dell'inutilità del suo ruolo. Se non è autobiografico questo…
Veniamo al sodo. Asia fa cinema perché è figlia di un regista. Di un grande regista che il mondo ci ha invidiato e che da quattro film a questa parte  mostra segni di demenza senile. (Ma questa è un'altra storia). Asia soffre di schizofrenia (persona vs personaggio) perché è un personaggio pubblico, perché ha un sito internet. Anch'io ogni tanto ho qualche linea di crisi d'identità ma mio padre fa il commercialista. Al limite mi fa il 740 e mi presenta qualche segretaria. I miei corti li mostro agli amici e ai festival dove vinco il premio del pubblico se ci porto gli amici. Non mi trovate a noleggio da blockbuster. E a pochi importerebbe.  Non ho gli agganci di Asia, non ho le sue conoscenze, i suoi talenti e nemmeno le sue tette (e forse per questo non aspetto un baby bluvertigo). Quindi, anche se a recitare faccio cacare quanto lei, IO non faccio cinema. E questo mi strazia d'invidia. Ma non le faccio una colpa. Vi assicuro che se avessi un parente  famoso il nepotismo sarebbe la mia religione.
 
DA SALVARE: La sincerità. Asia sicuramente crede in quello che fa. E fa quello in cui è nata e cresciuta e non dev'essere tutto rose e fiori.
DA BUTTARE: Il cinema ombelicale italiano che nemmeno dal basso riesce a rinnovarsi e reinventarsi.
NOTA DI MERITO: Ai supermercati che vendono libri. Triste mercificazione della cultura che annulla la sacralità dell'atto della scelta. Ma chissenefrega se sparagno il 20%?
NOTA DI DEMERITO: Vogliamo i saldi in libreria, la settimana del giallo, il 3 per 2, la data di scadenza sui libri di Montanelli.
 
 
L'autore che vi saluta è Superpollo.
 

LEGENDA:

    @ 'na bella merda
    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.