Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...

Numero 194
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LE CENERI DEL GRANDE FRATELLO
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Pensavate veramente di averla scampata? Che l’evento mediatico del secolo entrasse negli archivi della memoria secondaria? Oh quanto vi sbagliavate…

Milioni di utenti stream non sono riusciti a tornare alla normalità dopo il grande fratello. Milioni di utenti stream vagano per le strade del paese autoriprendendosi per poi riguardarsi la sera. Ma non è la stessa cosa. Qualcuno ha monitorato la casa del vicino con le fantomatiche spy-pen comprate a suo tempo in pacco anonimo su Caballero. Ma non è la stessa cosa. Milioni di persone senza il grande fratello si sentono sole. E vanno in depressione. E magari va a finire che se ne escono per strada e pistolettano un passante. Non è mica bello. Ma non preoccupatevi, ci pensa SUPER-STREAM con la replica integrale del grande fratello. Ma io che di soldi per STREAM non ce li ho, che cazzo me ne frega? Invece me ne frega perché i magnifici (?) dieci hanno invaso la televisione e non esiste trasmissione d’intrattenimento mediaset senza di essi. Ma io che i programmi d’intrattenimento mediaset (e non) mi fanno cagare… che cazzo me ne frega? E invece me ne frega perché le tette di Marina hanno invaso i tg i giornali, i culendari e se vedi le tette di Marina poi la sera al buio ci pensi. E non è bello. Ma le pippe io me le facevo anche prima del grande fratello e allora che cazzo me ne frega? E invece me ne frega perché la mia ragazza canta le canzoni con i sottotitoli come Salvo. Ma anche prima… Ma allora chissenefrega? Me ne frega perché i film orrendi di mediaset vengono interrotti dal minaccioso Tarricone che si palestra per il Tarricone contro tutti Costanzo Sciò. Insomma il grande fratello una ne pensa e a milioni ne contamina. E pensare che io nella "croce" ci sono pure stato. Venerdì 10 novembre, ore 17 circa. Posso quindi supporre di essere stato visto da milioni di stream-utenti… Cazzo ero proprio lì, dietro lo specchio a spiociare il Tarricone che si grattava il culo mentre pisciava. Che avvenimento mediatico ragazzi! Ma cosa ci facevo, sporco profano, nel tempio dell’immaginario collettivo? Veramente io volevo entrare nel set di Scorsese. Magari per giocare al grande fratello con le puppe della Cameron Diaz, magari per incrociare Di Caprio e guardarlo ben da vicino per poi buttarmi giù milioni di sue fans con la scusa "io Di Caprio l’ho toccato, con questa mano"… e zac mi scivola sulla chiappa della Leo-Fan. Ma niente. Set Blindato. Inavvicinabile anche Daniel D. Jerry Lewis che se lo filano in pochi. Così ho ripiegato sul Big Brother che ci vanno cani e porci.

Infiliamo la più infangata delle strade di cinecittà e in un attimo siamo sulla collina dei ruderi all’interno dei quali è sorta B.B. Town. Un cesso di posto. L’emozione è tangibile, il luogo avvolto da un silenzio sacrale. Dentro la "croce", nell’oscurità, intravedo le sagome dei cameramen illuminati dalle wood (quelle luci blue che fanno venire la forfora a tutti). Mi sento al cospetto di uno strano Dio. E oltre il vetro il vuoto, il silenzio. Milioni di occhi puntati sull’immobile. Avete presente quel misto di emozione ed esaltazione che ti prende quando entri in un rettilario e non vedi nulla ma sai che lì mimetizzata c’è la bestia più rara e letale del mondo? Ebbene, le bestie letali erano nell’ordine: Cristina e il culone di Maria Antonietta, immobili e perfettamente mimetizzate tra i cuscini, che dormivano sui divani; Rocco e Marina nel buio totale della camera da letto, immobili pure loro, che bisbigliavano tramando chissà quale sconvolgente attività sovversiva ai danni del gruppo. Salvo e Pietro che dormivano alla grande. I cameramen si scaccolavano a vicenda. Io mi lavoravo la "guida" per scoprire i segreti della produzione per poi vantarmene con gli amici al bar. Tra gli altri visitatori chi riprendeva di nascosto e chi a sua volta si scaccolava (sulle pareti enormi ammassi gocciolanti, mollicci e appiccicosi di materiale organico tipo alien). Improvvisamente un operatore comincia pigramente a far scorrere la camera lungo i binari e si sposta di qualche metro: il guerriero si è mosso. E’ il panico. Le donne urlano strappandosi mutande e tiratette, qualcuno viene calpestato nel buio, io ne approfitto per togliermi una fastidiosa caccola ed appiccicarla sul muro. Il grande divo si gratta il culo e va in bagno. Il resto è storia. Ce n’è da far impazzire milioni di telespettatori e streamutenti. Dopo aver soppesato il pene di Pietro decido di autoeliminarmi dalla casa. Mi confesso: "ho attaccato una caccola tra i capelli della guida e mi faccio le seghe guardando Marina che piange!". Infine decido di concedermi un momento di giusta gloria ed inforco, col segno di vittoria tra le dita, la porta rossa. Fuori, come dentro, il nulla. Solo una misera hi-8 a certificare la mia impresa. Mi lancio in autostrada ai 190, impaziente di raccontare alla mia ragazza le mie scoperte. Lei, superfan, mi tempesterà di domande e riconoscenza. Ho le risposte, devo solo decidere il prezzo. Faccio le scale due alla volta, la strappo con la forza al televisore (in collegamento con la casa) e le racconto tutto. Poi ci metteremo d’accordo sul compenso… Lei mi guarda basita, folgorata dal mio entusiasmo. Le dico che la "croce" si chiama croce perché la casa è a forma di croce e in mezzo ci sono le telecamere sui binari, che ti spiano in bagno quando caghi ma solo in regia per motivi di sicurezza che magari ti vuoi suicidare, le dico delle wood e delle caccole, la storia del rettilario. Lei è sempre più basita. Sicuramente pazza d’amore ed ammirazione stasera mi coprirà di gratitudine. Rincaro la dose con fantasiose descrizioni di performance attoriali mai avvenute, qualcosa lo invento. Rompe il silenzio: "lo so già, hanno fatto uno speciale per spigare come funziona ancora alle prime puntate", si gira e torna davanti alla tv che fanno il riassunto del giorno prima. Decido di autoeliminarmi ed esco dalla porta bianca con la coda tra le gambe. Nessuno a riprendermi, neanche un minicicciolo che scoppia. Accendo il computer e penso che per entrare nella casa del GF ho rinunciato a partecipare ad una registrazione di "Ciao Darwin": pornostar contro attrici d’arte drammatica.

Ma ora mi è tutto chiaro. Mediaset ha milioni di motivi per mandare in onda "il grande fratello". I fenomeni da baraccone siamo noi. Con la nostra vita di noia, di vuoto, di nulla. Abbiamo bisogno di attaccarci come parassiti al nulla degli altri per avere un argomento di cui parlare. Abbiamo bisogno di un surrogato di vita da guardare perché siamo troppo stanchi la sera per vivere la nostra. Abbiamo bisogno di icone per sentirci giudici e poter urlare "io non mi sento rappresentato da voi". Siamo noi le marionette. Sempre pronti ad abboccare.

DA TENERE: La vostra ragazza anche se canta come Salvo. Sarà sempre un milione di volte meglio.
DA BUTTARE: Se avete avuto la pazienza di leggere questa mappazza l’avete fatto solo perché parlava di LORO. E il grande fratello ce l’ha messa in culo un’altra volta.
NOTA DI MERITO: Ci si può sempre consolare all’idea che chiunque, con un sacco di fortuna e di pubblicità, può diventare un divo che prende 3.000.000 a comparsata.
NOTA DI DEMERITO: Al sottoscritto che ancora ci perde del tempo…

 
L'autore che vi saluta è Superpollo il teleutente.
 
 

N.d.E.: Le 5 stellette vanno alla recensione. Mi sono arrogato il diritto di mettere una bella @ al Grande Fratello tutto. Saluti.
 

LEGENDA:

    @ 'na bella merda
    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.