*****
!!!!!
(Sono andata a vederlo sia sabato che
domenica sera.... tanto mi è piaciuto!)
spoiler alert: level 3
Non è la prima volta che Almodovar
(mi) stupisce. I suoi film quasi sempre sorprendono. TODO SOBRE MI MADRE
sorprende e commuove.
E' il film che segna in modo inequivocabile
la raggiunta e consolidata maturità artistica del regista spagnolo.
E' un film dedicato a "....Geena Rowlands, a Bette Davis, alle attrici....a
tutte le donne ...agli uomini che si travestono da donne.... a tutte le
madri. A mia madre" . E' una sceneggiatura scritta da un uomo che sembra
conoscere l'universo femminile in maniera profonda.
Gli uomini qui hanno una funzione marginale.
Muoiono, sono violenti, si ammalano o passano semplicemente senza lasciare
segni..... Le donne invece sono le protagoniste non solo di questa storia,
ma della vita... Una vita che viene creata, protetta e
perpetuata da loro. Sempre dalle donne.
I ruoli sono affidati a splendide attrici;
alcune come Cecilia Roth (Manuela) e Marisa Paredes (Huma) interpreti eccezionali
ormai
diventate presenze fisse nei film di Almodovar,
altre come Antonia San Juan (Agrado), Penelope Cruz (Rosa), Candela Pena
(Nina) e Rosa Maria Sarda, forse meno "viste" sul grande schermo, ma ugualmente
indimenticabili per i "Toccanti ritratti femminili" che
restituiscono.
Scusatemi se le cito tutte, ma chi vedrà
il film capirà il perchè.....
E non siate delusi se non voglio svelare
alcun particolare della trama; questo film è giusto vederlo così,
liberi da idee precostituite. Disposti a lasciarsi invadere da esso senza
difese.....
Scriverò solo che i temi del dolore,
della solidarietà femminile, della capacità di mentire agli
uomini, della maternità, sono affrontati in maniera delicata e violenta
insieme, melodrammatica ma non banale.... Ci sono madri che soffrono, donne
che recitano, uomini che vorrebbero essere donne, attrici lesbiche, suore
ammalate di Aids, travestiti che vorrebbero essere madri....
Tutto ciò filtrato dallo sguardo
libero e consapevole di un regista (omosessuale, ma non ha grande importanza),
che ci fa entrare in
un mondo senza leggi vessatorie e sovrastrutture
culturali, un mondo dove tutto è normale e possibile..... dove tutto
è "umano".
TODO SOBRE MI MADRE è un film che
tutte le brave ragazze e gli uomini veri dovrebbero vedere.
Chi ama Almodovar ritroverà anche
qui i colori vivaci degli interni e dell'abbigliamento, le atmosfere iberiche,
l'ironia che invade ogni sua opera....
Chi non ama Almodovar, probabilmente con
questo film cambierà idea.
Chi Almodovar non lo conosce affatto,
rimarrà smarrito, stupito, affascinato e commosso. Tutto in una
volta sola!
DA TENERE: Le splendide musiche
di Alberto Iglesias (anch'io mi sono chiesta se è parente del più
noto Julio!) che accompagnano magistralmente situazioni e immagini, come
ad esempio lo squarcio che, dal buio, si apre su Barcellona vista dall'alto
di notte!
NOTA DI MERITO: Forse sono
di parte, ma voglio segnalare l'omaggio a Federico Garcia Lorca, scrittore
e poeta dei primi del
novecento, omosessuale e rivoluzionario....
Nel film viene citato un brano proprio da "Nozze di sangue" (dramma che
adoro e che
sono orgogliosa di recitare con la mia
Compagnia Teatrale).
DA BUTTARE: Niente, assolutamente
niente!
L'autrice che vi saluta è l'Attrice! |
****1/2
spoiler alert: level 2
Quattro stellette e 1/2, anche se sarei
molto tentato per le 5. Probabilmente a chi piace Van Damme, non credo
che riuscirà ad apprezzare appieno questo film. Grande film, potrei
dire un film tutto a lettere maiuscole, dove tutto ha sapori forti. Forse
potrebbe stupire che un film così al femminile sia stato pensato
e girato da un uomo. Vabbè che è di larghe vedute, vabbè
che si chiama Almodòvar, però...
Un melodrammone così sarebbe stato
difficile da digerire se non fosse stato condito con arguzia, ironia, kitch,
sarcasmo e con una gran arte del cinema (perolmeno ciò è
parso ad uno zotiko nella frizione del grande schermo) con un'altalena
tra dramma e commedia che non è da tutti.
Dire che è un film anche molto
teatrale parrebbe un'ovvietà, una volta visto (parte della storia
si svolege dentro e fuori da un teatro) però è anche questo.
La storia tra morti, tragedie, figli nascosti
e poi ritrovati, trans, suore, nonni completamente rinkoglioniti, è
così squisitamente irreale che potrebbe essere vera ed il gioco
degli specchi tra finzione sul palcoscenico e verità nella vita
(o il contrario?) è portato avanti benissimo e le attrici sono semplicemente
grandiose. Non posso dire altrettanto degli attori, ma non perchè
non fossero bravi, è che semplicemente non si vedevano. In questo
film l'uomo ha più o meno la stessa funzione di un attaccapanni
o di un fondale di scena.
DA TENERE: Il monologo del
trans Agrado: grande, da spatakkarsi dalle risate.
NOTA DI MERITO: Dopo la visione,
al solito afterhour di gossip cazzeggio e altro disquisendo di alcune attrici,
il collega di recensioni Spettatore della Strada ha dato una buona definizione
di Penelope Cruz: Superfika Imperiale.
Sostanzialmente concordo, anche se una
definizione di questo genere mi fa venire in mente più una Nicole
Kidman, un po' più gelida di quel tizzone ardente della signorina
(spero) Cruz. Comunque, come dico sempre, perchè fare distinzione
tra un miliardo in banconote da cinquantamila e uno in banconote da centomila?
NOTA DI DEMERITO: Grazie
al quel kazzo di proiezionista che ha acceso le luci circa 23 millesimi
di secondo dopo che sono iniziati i titoli (di coda tra parentesi, poichè
quelli di testa non esistevano).
L'autore che vi saluta è il Gioda!
|