Inizialmente fondata come
avamposto militare alla frontiera con le Terre Selvagge,
Amon divenne ben presto una città a tutti gli effetti,
la cui popolazione era formata da
guerrieri con le loro famiglie, guaritori, sacerdoti, e
mercanti in cerca di occasioni di arricchirsi.
Divenne poi la capitale dell'omonimo regno. Nel corso degli
anni si scinse dall'Impero dei
da Silva, per poi riunirsi dopo lunghe trattative. Durante
la Grande Guerra fu incaricata di difendere
il fronte orientale dalle avanzate degli orchi, che si stavano
mobilitando e riunendo in immense orde.
Come da programma, le difese di Amon vennero potenziate
e immense scorte di cibo vennero
immagazzinate nei depositi cittadini; la Legione di Frontiera
aveva aumentato il numero dei suoi
legionari, e tutto sembrava pronto per affrontare qualsiasi
tipo di minaccia. Purtroppo così non fu.
L'invasione orchesca dell' A.I. 191 fu di
proporzioni mai viste prima e la città di Amon si
ritrovò sottoposta
ad un assedio devastante. Nonostante la schiacciante inferiorità
numerica, Re Agravain organizzò una strenua difesa,
in cui si alternarono momenti di gloria e di sconfitta,
con centinaia di morti e di feriti. La Legione, per la prima
volta dovette affrontare un esercito orchesco organizzato
e ben disciplinato,
ma le sue formazioni e i suoi muri di scudi resistettero
per 21 lune.
Alla fine, conscio del fatto che la vittoria era impossibile,
e avendo visto che le fila dell'orda orchesca aumentavano
sempre di più per l'arrivo costante di rinforzi,
ordinò ai pochi civili di fuggire verso i territori
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