LA BALLATA
DELL'AMORE CIECO (O DELLA VANITA')
Un uomo onesto un uomo
probo
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava
niente
gli disse "Portami
domani"
gli disse "Portami domani
il cuore di tua madre per
i miei cani"
lui dalla madre andò e
l'uccise
dal petto il cuore le
strappò
e dal suo amore ritornò
Non era il cuore non era
il cuore
non le bastava quell'orrore
voleva un'altra prova del
suo cieco amore
Gli disse "Amor se mi
vuoi bene"
gli disse "Amor se mi
vuoi bene"
tagliati dai polsi le
quattro vene"
le vene ai polsi lui si
tagliò
e come il sangue ne
sgorgò
correndo come un pazzo da
lei tornò
Gli disse lei ridendo
forte
gli disse lei ridendo
forte
"L'ultima tua prova sarà
la morte"
e mentre il sangue lento
usciva
e ormai cambiava il suo
colore
la Vanità fredda gioiva
un uomo s'era ucciso per
il suo amore
Fuori soffiava dolce il
vento
ma lei fu presa da
sgomento
quando lo vide morir
contento
morir contento e
innamorato
quando a lei niente era
restato
non il suo amore non il
suo bene
ma solo il sangue secco
delle sue vene
AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI
Quei giorni perduti a
rincorrere il vento
a chiederci un bacio e
volerne altri cento
un giorno qualunque li
ricorderai
amore che fuggi da me
tornerai
un giorno qualunque li
ricorderai
amore che fuggi da me
tornerai
E tu che con gli occhi di
un altro colore
mi dici le stesse parole
d'amore
fra un mese, fra un anno,
scordate le avrai
amore che vieni da me
fuggirai
fra un mese, fra un anno,
scordate le avrai
amore che vieni da me
fuggirai
Venuto dal sole o da
spiagge gelate
perduto in novembre o col
vento d'estate
io t'ho amato sempre, non
t'ho amato mai
amore che vieni, amore
che vai
io t'ho amato sempre, non
t'ho amato mai
amore che vieni, amore
che vai
LA BALLATA
DELL'EROE
per dare il suo aiuto
alla sua terra
gli avevano dato le
mostrine e le stelle
e il consiglio di vendere
cara la pelle
E quando gli dissero di
andare avanti
troppo lontano si spinse
a cercare la verità
ora che è morto la Patria
si gloria
d'un altro eroe alla
memoria
Ma lei che lo amava
aspettava il ritorno
d'un soldato vivo d'un
eroe morto che ne farà?
se accanto nel letto le è
rimasta la gloria
d'una medaglia alla
memoria
LA CANZONE DI
MARINELLA
Questa di Marinella è la
storia vera
che scivolò nel fiume a
primavera
ma il vento che la vide
così bella
dal fiume la portò sopra
una stella
Sola senza il ricordo di
un dolore
vivevi senza il sogno di
un amore
ma un Re senza corona e
senza scorta
bussò tre volte un giorno
alla tua porta
Bianco come la luna il
suo cappello
come l'amore rosso il suo
mantello
tu lo seguisti senza una
regione
come un ragazzo segue
l'aquilone
E c'era il sole e avevi
gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed
i capelli
c'era la luna e avevi gli
occhi stanchi
lui pose le sue mani sui
tuoi fianchi
Furono baci e furono
sorrisi
poi furono soltanto i
fiordalisi
che videro con gli occhi
delle stelle
fremere al vento e ai
baci la tua pelle
Dicono poi che mentre
ritornarvi
nel fiume, chissà come,
scivolavi
e lui che non ti volle
creder morta
bussò cent'anni ancora
alla tua porta
Questa è la tua canzone
Marinella
che sei volata in cielo
su una stella
e come tutte le più belle
cose
vivesti solo un giorno
come le rose
e come tutte le più belle
cose
vivesti solo un giorno
come le rose
FILA LA LANA
Nella guerra di Valois
il signor Divlie è morto
se sia stato un prode
eroe
non si sa non è ancor
certo
ma la dama abbandonata
lamentando la sua morte
per mill'anni e forse
ancora
piangerà la triste sorte
Fila la lana fila i tuoi
giorni
illuditi ancora che lui
ritorni
libro di dolci sogni
d'amore
apri le pagine sul suo
dolore
Son tornati a cento e a
mille
i guerrieri di Valois
son tornati alle famiglie
ai palazzi alle città
ma la dama abbandonata
non ritroverà il suo
amore
e il gran ceppo nel
cammino
non varrà a scaldarle il
cuore
Fila la lana fila i tuoi
giorni
illuditi ancora che lui
ritorni
libro di dolci sogni
d'amore
apri le pagine al suo
dolore
Cavalieri che in
battaglia
ignorate la paura
stretta sia la vostra
maglia
ben temprata l'armatura
al nemico che vi assalta
siate presti a dar
risposta
perché dietro a quelle
mura
vi s'attende senza sosta
Fila la lana fila i tuoi
giorni
illuditi ancora che lui
ritorni
libro di dolci sogni
d'amore
chiudi le pagine sul suo
dolore
LA CITTÀ VECCHIA
Nei quartieri dove il
sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per
scaldar la gente d'altri paraggi
una bimba canta la
canzone antica della donnaccia
quel che ancor non sai tu
lo imparerai solo qui fra le mie braccia
e se alla sua età le
difetterà la competenza
presto affinerà le
capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi
d'una volta per Giunone
quando ci voleva per fare
il mestiere anche un po' di vocazione?
Una gamba qua una gamba
là gonfi di vino
quattro pensionati mezzo
avvelenati al tavolino
li troverai là col tempo
che fa estate e inverno
a stratracannare a
stramaledir le donne il tempo ed il governo
loro cercan là la
felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser
stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in
agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra
d'un sorriso fra le braccia della morte
Vecchio professore cosa
vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti
può dare una lezione
quella che di giorno
chiami con disprezzo "Pubblica moglie"
quella che di notte
stabilisce il prezzo
alle sue voglie
(quella che di giorno
chiami con disprezzo specie di troia
quella che di notte
stabilisce il prezzo
alla tua gioia –
(versione censurata))
tu la cercherai tu la
invocherai più d'una notte
ti alzerai disfatto
rimandando tutto al ventisette
quando incasserai
delapiderai mezza pensione
diecimila lire per
sentirti dire "Micio bello e bamboccione"
Se t'inoltrerai lungo le
calate dei vecchi moli
in quell'aria spessa
carica di sale gonfia di odori
lì ci troverai i ladri
gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per
tremila lire sua madre a un nano
se tu penserai e
giudicherai da buon borghese
li condannerai a
cinquemila anni più le spese
ma se capirai se li
cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur
sempre figli vittime di questo mondo
LA BALLATA DEL
MICHE'
Quando hanno aperto la
cella
era già tardi perché
con una corda sul collo
freddo pendeva Miche'
tutte le volte che un
gallo
sento cantar penserò
a quella notte in
prigione
quando Miche' s'impiccò
Stanotte Miche'
si è impiccato ad un
chiodo perché
non poteva restare
vent'anni in prigione
lontano da te
nel buio Miche'
se n'è andato sapendo che
a te
non poteva mai dire
che aveva ammazzato
perché amava te
io so che Miche'
ha voluto morire perché
gli restasse il ricordo
del bene profondo
che aveva per te
Vent'anni gli avevano
dato
la Corte decise così
perché un giorno aveva
ammazzato
chi voleva rubargli Mari'
lo avevan perciò
condannato
vent'anni in prigione a
marcir,
però adesso che lui s'è
impiccato
la porta gli devono
aprire.
Se pure Miche'
non ti ha scritto
spiegando perché
se n'è andato dal mondo
tu sai che l'ha fatto
soltanto per te
domani alle tre
nella fossa comune cadrà
senza il prete e la messa
perché di un suicida non
hanno pietà
domani alle tre
nella terra bagnata sarà
e qualcuno una croce
col nome e la data
su lui pianterà
e qualcuno una croce
col nome e la data
su lui pianterà
LA CANZONE
DELL'AMORE PERDUTO
Ricordi sbocciavan le
viole
con le nostre parole:
"Non ci lasceremo mai
mai e poi mai"
Vorrei dirti ora le
stesse cose
ma come fan presto amore
ad appassir le rose
così per noi
L'amore che strappa i
capelli
è perduto ormai
non resta che qualche
svogliata carezza
e un po' di tenerezza
E quando ti troverai in
mano
dei fiori appassiti
al sole d'un aprile
ormai lontano li
rimpiangerai
ma sarà la prima
che incontri per strada
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato
per un amore nuovo
E sarà la prima
che incontri per strada
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato
per un amore nuovo
LA GUERRA DI
PIERO
Dormi sepolto in un campo
di grano
non è la rosa non è il
tulipano
che ti fan veglia
dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri
rossi
"Lungo le sponde del mio
torrente
voglio che scendano i
lucci argentati,
non più i cadaveri dei
soldati
portati in braccio dalla
corrente"
Così dicevi ed era
d'inverno
e come gli altri verso
l'inferno
te ne vai triste come chi
deve
il vento ti sputa in
faccia la neve
Fermati Piero fermati
adesso
lascia che il vento ti
passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti
porti la voce
chi diede la vita ebbe in
cambio una croce
Ma tu non lo udisti e il
tempo passava
con le stagioni a passo
di giava
ed arrivasti a varcar la
frontiera
in un bel giorno di
primavera
E mentre marciavi con
l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo
alla valle
che aveva il tuo stesso
identico umore
ma la divisa di un altro
colore
Sparagli Piero sparagli
ora
e dopo un colpo sparagli
ancora
fino a che tu non lo
vedrai esangue
cadere in terra a coprire
il suo sangue
"E se gli sparo in fronte
o nel cuore
soltanto il tempo avrà
per morire,
ma il tempo a me resterà
per vedere,
vedere gli occhi di un
uomo che muore"
E mentre gli usi questa
premura
quello si volta ti vede
ha paura
ed imbracciata
l'artiglieria
non ti ricambia la
cortesia
Cadesti a terra senza un
lamento
e ti accorgesti in un
solo momento
che il tempo non ti
sarebbe bastato
a chieder perdono per
ogni peccato
Cadesti a terra senza un
lamento
e ti accorgesti in un
solo momento
che la tua vita finiva
quel giorno
e non ci sarebbe stato
ritorno
"Ninetta mia crepare di
maggio
ci vuole tanto troppo
coraggio
Ninetta bella dritto
all'inferno
avrei preferito andarci
in inverno"
E mentre il grano ti
stava a sentire
dentro alle mani
stringevi il fucile
dentro alla bocca
stringevi parole
troppo gelate per
sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo
di grano
non è la rosa non è il
tulipano
che ti fan veglia
all'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri
rossi
IL TESTAMENTO
Quando la morte mi
chiamerà
forse qualcuno prosterà
dopo aver letto nel
testamento
quel che gli lascio in
eredità
non maleditemi non serve
a niente
tanto all'inferno ci sarò
già
Ai protettori delle
battone
lascio un impiego da
ragioniere
perché provetti nel loro
mestiere
rendano edotta la
popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una
puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una
puttana
Voglio lasciare a
Biancamaria
che se ne sfrega della
decenza,
un attestato di
benemerenza
che al matrimonio le
spiani la via
con tanti auguri per chi
c'è caduto
di conservarsi felice e
cornuto
con tanti auguri per chi
c'è caduto
di conservarsi felice
cornuto
Sorella Morte lasciami il
tempo
di terminare il mio
testamento
lasciami il tempo di
salutare
di riverire di
ringraziare
tutti gli artefici del
girotondo
intorno al letto di un
moribondo
Signor Becchino mi
ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non
piace
non lo considerano tanto
un bel gioco
coprir di terra chi
riposa in pace
ed è per questo che io mi
onoro
nel consegnare le la
vanga d'oro
ed è per questo che io mi
onoro
nel consegnare la vanga
d'oro
Per quella candida
vecchia Contessa
che non si muove più dal
mio letto
per estirparmi l'insana
promessa
di riservarle i miei
numeri al lotto
non vedo l'ora di andar
fra i dannati
per riferirglieli tutti
sbagliati
non vedo l'ora di andar
fra i dannati
per riferirglieli tutti
sbagliati
Quando la morte mi
chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse
una sola
sulla mia tomba si
spenderà
forse un sorriso forse
uno solo
dal mio ricordo
germoglierà
Se dalla carne mia già
corrosa
dove il mio cuore ha
battuto il tempo
dovesse nascere un giorno
una rosa
la do alla donna che mi
offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo
cuore
le rendo un petalo rosso
d'amore
per ogni palpito del suo
cuore
le rendo un petalo rosso
d'amore
A te che fosti la più
contesa
la cortigiana che non si
dà a tutti
ed ora all'angolo di
quella chiesa
offri le immagini ai
belli ed ai brutti
lascio le note di questa
canzone
canto il dolore della tua
illusione
a te che sei per tirare
avanti
costretta a vendere
Cristo e i santi
Quando la morte mi
chiamerà
nessuno al mondo si
accorgerà
che un uomo è morto senza
parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza
pregare
fuggendo il peso della
pietà
Cari fratelli dell'altra
sponda
cantammo in coro giù
sulla terra
amammo in cento
l'identica donna
partimmo in mille per la
stessa guerra
questo ricordo non vi
consoli
quando si muore, si muore
soli
quando si muore si muore
soli
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