LA FILOSOFIA ATEA
nel MONDO
ANTICO

Un ateismo moderno, e in grado
di offrire una concezione del mondo
e dell'esistenza veramente alternativa
rispetto a quelle teologiche,
deve fondarsi su una teoresi chiara
e su base filosofica antimetafisica.
Esso non può quindi esimersi
dal recuperare le vere radici
dell'ateismo antico, sottraendolo
alle interpretazioni improprie
attraverso le quali la cultura
teistico-metafisica, che è
tuttora dominante, ha oscurato
o mistificato per millenni.

Il presente saggio vuole assolvere
tale compito: porre fondamenti
nuovi e rifondare un autentico
ateismo filosofico in forma chiara.
E con ciò fornire basi teoriche
ad un pensiero filosofico
che si qualifichi non più
per ciò che nega,
ma per ciò che
innovativamente vuol proporre.





Opportuno aggiungere una
considerazione storica,
relativa ad una realtà di cui
gli atei non si sono perlopiù
mai resi conto, cioè di essere

in molti sensi, strumenti
interni del teologizzare.

L'ateismo è infatti stato
non solo controparte
esecrable e negativa
dfella religione e del sacro,
ma anche come specchio rivelatore di contraddizioni interne alle dottrine, alle fedi
e ai loro riti e pratiche.


In altre parole, la teologia
ammette l'
ateismo come
frutto di ignoranza o di
male
oppure quale esito infausto
di insufficienze dottrinarie
o di pratiche di fede carenti,
o per non conbatterlo in
modo giusto, ispirato dalla
fede, adeguato e salvifico.

Come se l'ateismo filosofico,
non solo frutto di male
assoluto e metafisico,
fosse "evidenziatore" di
manchevolezze della
stessa fede e quindi
anche indicatore delle
strategie opportune per
depotenziarlo e vincerlo
a maggior gloria della
verità teologico-metafisica.

E' significativo che i
saggi di filosofia atea
siano pochissimi, mentre
numerosi sono quelli
sull'ateismo da parte dei
teologi, i quali studiano
l'ateismo come erramento
quale fenomeno frutto
di peccato o deviazione,
O addirittura di ispirazione
satanica o maligna,
di cui potrebbero essere
persino in parte responsabili
le persone religiose stesse
per le loro manchevolezze
comportamentali, culturali
o per insufficienze della fede.
Tutto ciò al fine di poter
stigmatizzare l'abisso ateo,
come fonte di perdizione
e di negatività disumana
.


Il recupero delle radici
filosofiche dell'ateismo
autentico
diventa quindi
il compito irrinunciabile
per una ridefinizione

della sua teoresi in
chiave moderna, e inoltre

per la corretta immagine
e connotazione filosofica

di cui esso è portatore.


.


Il saggio in questione
 è pubblicato
dall'Editrice Clinamen
di Firenze ed è
acquistabile in libreria
o direttamente al sito:

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Buona lettura!

 

 







 


 

 





ATEISMO FILOSOFICO
NEL MONDO ANTICO



Religione, naturalismo, materialismo
e scienza
La nascita della filosofia atea





Prefazione





Capitolo 1
(Religiosità e socialità)
Introduzione
1.1 Teorie del fenomeno religioso
1.2 La religiosità delle culture arcaiche
1.3 Genitori divini per un "appartenenza".






Capitolo 2

(Politeismo e monoteismo)
Introduzione.
2.1 Gli dei nell'area circum-mediteranea pre-neolitica.
2.2 Paganesimo. Eclissi del sacro e aurora della poesia.
2.3 I concetti di "dio" nella filosofia greca.
2.4 Pluralità di dei naturalistici, dio supremo, Dio unico.
2.5 Homo religiosus e homo ateus.





Capitolo 3

(Prodromi dell'ateismo

 nel mondo greco)
Introduzione
3.1 Il naturalismo milesio
3.2 Empedocle
3.3 Anassagora
3.4 I sofisti






Capitolo 4
(Atomismo e ontologia pluralistica)

Introduzione
4.1 Caso e necessità nell'atomismo.
4.2 La questione leucippea.
4.3 Leucippo.
4.4 Democrito.






Capitolo 5
(Edonismo ed eudemonismo)
5.1 I Cirenaici
5.2 Epicuro
5.3 Lucrezio






Capitolo 6
(L'ateismo nell'antico Oriente)

Introduzione
6.1 Carvaka
6.2 Shamkhya
6.3 Giainismo
6.4 Buddhismo originario.





Conclusione
(Pensiero ateo e contesto possibile)







       
              5 novembre 2009