Anno 2 Numero 67 Mercoledì 16.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

ALLA VIGILIA DEL SUMMIT DI MONTECATINI, PRESENTATE LE 10 PRIORITÀ AMBIENTALI PER LA PRESIDENZA ITALIANA DELL’UNIONE EUROPEA

SICCITA’ E MUTAMENTI CLIMATICI:
AD OGNI EURO PER L’EMERGENZA, UN EURO PER SALVARE IL CLIMA

Il WWF chiede al Governo responsabilità e coerenza con le Direttive U.E. 

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Alla vigilia del Summit di Montecatini su Clima ed Energia, che dal 18 al 20 luglio vedrà radunati nella cittadina toscana i ministri dell’energia e dell’ambiente dei 25 Paesi dell’Europa allargata, il WWF ha presentato oggi a Roma un memorandum sulle 10 priorità ambientali per il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Lo ha fatto con Tony Long, direttore dell’Ufficio Europeo di Policy del WWF internazionale, e con Michele Candotti, da pochi mesi segretario generale del WWF Italia. Alla conferenza stampa era presente Corrado Clini, direttore generale per la Protezione Internazionale dell’Ambiente del Ministero dell’Ambiente. 
“Il Summit di Montecatini è importante –ha detto Tony Long - per affrontare in modo coordinato la sfida della politica dei mutamenti climatici e dell’approvvigionamento energetico dell’Unione Europea. Queste due sfide sono complementari. E’ essenziale mantenere la credibilità dell’Unione Europea quale leader nella politica internazionale sul clima. Questo dovrebbe essere l’obiettivo primario dell’incontro di Montecatini. E’ comunemente accettato che, per combattere i mutamenti climatici, i Paesi industrializzati devono ridurre l’inquinamento da carbonio del 60-80% per la metà di questo secolo. L’Unione Europea deve iniziare a guardare a questa sfida di lungo periodo.
L’obiettivo deve essere fare in modo che il riscaldamento globale si mantenga ben al di sotto dei 2 gradi centigradi Celtius al di sopra dei livelli dell’era pre-industriale in questo secolo e possa, successivamente, declinare rapidamente. Qualsiasi ulteriore innalzamento della temperatura potrebbe avere conseguenze devastanti. Qualsiasi ambizioso approccio politico dell’Unione Europea per affrontare gli obiettivi di riduzione delle emissioni successivi al 2012 devono essere accompagnati dall’impegno e dalla capacità di rispettarli al proprio interno. Altrimenti perché gli altri Paesi dovrebbero seguirla? Il WWF dunque chiede che a Montecatini si prendano in esame due obiettivi politici chiave: 1) Raggiungere un accordo su un obiettivo del 25% per le energie rinnovabili entro il 2020 per l’Unione Europea – un’estensione logica dell’attuale target del 12% per il 2010. 2) Raggiungere un accordo su un obiettivo di riduzione annuale del consumo di energia dell’1% nell’immediato futuro all’interno dell’Unione. Fino a oggi, le politiche di conservazione energetica all’interno della UE sono state inefficaci e hanno portato a un incremento totale di circa l’1% annuo del consumo di energia primaria. Questo deve cambiare. Proprio in questi giorni si è saputo dall’ “Analysis of BP Statistical Review of World Energy with respect to CO2 emissions” che le emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili lo scorso anno sono aumentate del 3% rispetto all’anno precedente. Dal 1990 le emissioni di CO2 a livello mondiale sono aumentale di circa il 13%”. 
“La gravissima siccità di questi giorni e la crisi energetica hanno riportato in primo piano l’enorme impatto che i mutamenti climatici hanno e sempre più avranno nel mondo, e anche sul nostro Paese –ha aggiunto Michele Candotti - Noi vogliamo sottolineare la necessità di una linea di coerenza. Coerenza sull’ambiente, in Italia e in Europa per il nostro Governo. Coerenza nella risposta agli sconvolgimenti climatici: da noi non solo non si pensa al futuro, non si cerca di fare in modo che i mutamenti climatici vengano rallentati da una drastica riduzione delle emissioni di gas inquinanti, primo tra tutti l’anidride carbonica: ma nemmeno al presente, cioè ad avviare quelle opere, queste si’ davvero grandi e importanti, per risanare il Paese e renderlo meno fragile davanti ai fenomeni estremi. Si continuano a spendere soldi solo per far fronte alle emergenze, giorno per giorno. Noi chiediamo che nella Finanziaria si preveda un meccanismo per cui a ogni euro destinato a far fronte all’emergenza, corrisponda un euro speso per salvarci dai mutamenti climatici in futuro, per il risanamento idro-geologico del paese, per il finanziamento del risparmio delle risorse naturali e dell’energia, e per l’incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. Cosi’ facendo, coloro che sostengono che applicare il pur limitato protocollo di Kyoto costa troppo, si renderanno conto di quanto ci costi già oggi il solo far fronte alle emergenze legate al clima”.

Nella conferenza il WWF ha chiesto con forza al Governo Italiano una particolare assunzione di responsabilità sui temi della politica ambientale. In particolare è stata illustrata una situazione di sostanziale incoerenza tra molteplici dichiarazioni di principio che sono state enunciate e una serie di modifiche legislative sostenute dal Governo. E’ stato presentato un documento che illustra questa incoerenza mettendo a confronto una serie di protocolli e direttive internazionali con una serie di decisioni poste in essere dal Governo italiano: il cosiddetto decreto sblocca-centrali del Ministro Marzano è in aperto contrasto con gli obiettivi del protocollo di Kyoto, il mancato recepimento della Direttiva Quadro sull’acqua e le contraddizioni aperte con la legge delega in campo ambientale, il mancato recepimento della Direttiva sul paesaggio e le nuove procedure per le opere pubbliche e le antenne UMTS, il contrasto tra la direttiva V.I.A. e la “legge obiettivo” del Ministro Lunardi, le palesi violazioni della Direttiva europea sui rifiuti, il contrasto tra la cosiddetta Direttiva Uccelli e la caccia in deroga concessa alle Regioni. Per queste ragioni il WWF ha sostenuto che il Governo Italiano ricorda quegli atteggiamenti tipici di “vizi privati e pubbliche virtù”. 
Nel corso della conferenza stampa è stato poi diffuso il decalogo dell’ambiente, cioé le 10 priorità ambientali sulle quali il WWF chiede alla presidenza italiana di impegnarsi. Oltre ai provvedimenti legati al clima, molta importanza viene attribuita alla necessità che la Presidenza italiana porti nel Consiglio per l’Ambiente la riforma della legislazione sulle sostanze chimiche: quella attuale non assicura la protezione della salute pubblica e dell’ambiente, perché rispetto alla maggior parte dei composti sintetizzati e presenti nei beni di consumo non esistono dati definitivi sul loro effetto sanitario ed ambientale e sui loro possibili effetti sinergici. La nuova riforma dovrà assicurare l’eliminazione delle sostanze chimiche che contaminano il nostro corpo e l’ambiente, e di quelle che provocano la mancata regolazione del sistema ormonale. In particolare si dovrà prevedere l’obbligo di sostituzione di quei composti pericolosi per i quali sono gia’ disponibili alternative sicure per l’uomo e l’ambiente; il diritto di informazione dell’opinione pubblica; la conformità dei prodotti importati agli stessi standard di sicurezza che saranno attuati nella Unione europea. Il WWF ha anche sollecitato la ratifica, da parte dell’Unione Europea, della Convenzione di Stoccolma sui POPs (le sostanze chimiche che persistono e si accumulano nelle piante e negli animali, trasportate per lunghe distanze nell’ambiente, tossiche anche per l’uomo). Altri temi caldi, su cui il WWF sollecita un’azione della presidenza italiana: Convenzione Europea, democrazia partecipativa e l’accesso dei cittadini alla giustizia; agricoltura; fondi strutturali e cooperazione internazionale coerenti coi principi di salvaguardia ambientale; pesca; acqua; foreste; responsabilità ambientale.


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