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SEMESTRE EUROPEO
I 10 TRAGUARDI AMBIENTALI
PER IL GOVERNO ITALIANO
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1) CHIMICA
L’attuale legislazione sulle sostanze chimiche non assicura la protezione della salute pubblica e dell’ambiente, in quanto rispetto alla maggior parte dei composti sintetizzati e presenti nei beni di consumo non esistono dati definitivi sul loro effetto sanitario ed ambientale e sui loro possibili effetti sinergici.
La Commissione europea ha presentato nel febbraio 2001 il Libro Bianco sulla “Strategia per una politica futura in materia di sostanze chimiche”, che definisce una serie di proposte per la riforma della attuale legislazione nel settore della chimica in Europa.
Ora la Commissione sta finalizzando la proposta di revisione: la pubblicazione della prima bozza e’ prevista entro l’autunno 2003, mentre l’adozione finale della nuova legislazione dovrebbe avvenire entro il 2004 (scadenza definita dal Consiglio).
Il WWF chiede:
VIA LE SOSTANZE DANNOSE: che la nuova riforma assicuri l’eliminazione delle sostanze chimiche che contaminano il nostro corpo e l’ambiente, e di quelle che provocano la mancata regolazione del sistema ormonale. In particolare si dovrà prevedere l’obbligo di sostituzione di quei composti pericolosi per i quali sono gia’ disponibili alternative sicure per l’uomo e l’ambiente; il diritto di informazione dell’opinione pubblica; la conformita’ dei prodotti importati agli stessi standard di sicurezza che saranno attuati nella Unione europea.
CONSIGLIO AMBIENTE E NON INDUSTRIA: che la proposta venga esaminata dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente, in quanto parte integrante della legislazione su Ambiente e Salute, e non dal Consiglio sull’Impresa (Industria) che pure dovrà essere coinvolto nella discussione sulle implicazioni sulla competitività;
FARE IN FRETTA: che la presidenza Italiana ponga in discussione la Riforma al primo Consiglio dei Ministri dell’Ambiente utile, in quanto si è già in ritardo rispetto ai tempi prefissati e i danni alle persone e all’ambiente derivanti dalle sostanze chimiche tossiche continuano.
RATIFICARE LA CONVENZIONE DI STOCCOLMA SUI POPs: I POPs sono sostanze chimiche che persistono e si accumulano nelle piante e negli animali, sono trasportate a lunghe distanze nell’ambiente e sono tossiche per le persone. Il WWF chiede alla presidenza Italiana a fare in modo che nei prossimi mesi l’Unione Europea ratifichi la Convenzione di Stoccolma (il trattato internazionale per proteggere l’ambiente e la salute umana dai POPs) in modo che la convenzione stessa possa entrare in vigore.
2) CLIMA
EFFICIENZA ENERGETICA: deve diventare una priorità dell’Unione Europea, sia per ragioni energetiche che ambientali. Il WWF chiede che tale obiettivo venga incluso nel processo di Lisbona (per sviluppare nell’Unione un’economia sostenibile, altamente competitiva e basata sulla conoscenza) con un target annuale di riduzione dell’1% del consumo di energia primaria.
SVILUPPO FONTI ENERGETICHE PULITE E RINNOVABILI: a fronte dell’aggravarsi del fenomeno dei mutamenti climatici, questo obiettivo deve diventare una priorità dell’Unione. L’Italia dovrebbe assumere la leadership per la creazione di un target per l’energia rinnovabile e per la rimozione degli ostacoli. Vanno applicate le raccomandazioni della task force del G8 sulle Energie Rinnovabili (copresieduta da Corrado Clini, ndr).
PROTOCOLLO DI KYOTO: L’Italia deve assumere la leadership, in vista della Conferenza delle Parti degli Stati Membri della Convenzione sul Clima di Milano (1-12 dicembre) per ottenere la ratifica del protocollo di Kyoto da parte della Russia. Nella seconda lettura della direttiva sul commercio di emissioni di anidride carbonica e sui meccanismi e progetti previsti dal Protocollo (CDM e Joint Implementation), i crediti sulle emissioni dovrebbero essere riconosciuti solo ai progetti che rispettano il “gold standard label” (meccanismo di certificazione) che esclude l’idroelettrico non conforme ai Criteri della Commissione Mondiale sulle Dighe e i serbatoi di carbonio (sinks).
3) CONVENZIONE
Nella Conferenza Intergovernativa del 15 Ottobre, va rivista la politica dell’Unione per far sì che sia coerente con l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. Il WWF, e le altre grandi associazioni ambientaliste europee, ribadiscono la richiesta che l’Europa si doti di strumenti adeguati per favorire la democrazia partecipativa e l’accesso dei cittadini alla giustizia.
4) AGRICOLTURA
WTO E SUSSIDI: Dopo il vertice di Cancun, Il Consiglio informale sull’Agricoltura di settembre dovrebbe dare mandato alla Commissione di sottoporre un ventaglio di proposte per riformare ulteriormente la Politica Agricola Comunitaria in modo da tenere conto delle giuste preoccupazioni dei Paesi in Via di Sviluppo per i sussidi alle esportazioni agricole (circa 300 miliardi di euro che vanno soprattutto alle grandi industrie agro-alimentari dell’Unione Europea) che incoraggiano la concorrenza sleale verso i prodotti locali e fanneggiano gravemente le economie dei paesi poveri .
CONFERENZA SULLO SVILUPPO RURALE: La Presidenza dovrebbe dare pieno appoggio e partecipazione alla preparazione della Conferenza sulla Strategia sullo Sviluppo Rurale, chiedendo che la Commissione presenti un rapporto sullo stato di attuazione del secondo pilastro della politica agricola comunitaria e piani ambiziosi per il suo sviluppo, prevedendo adeguati finanziamenti.
5) FONDI STRUTTURALI
Il WWF chiede che:
Si ponga fine al cattivo uso dei fondi europei per grandi progetti quali quello del Piano Idrogeologico Spagnolo.
Si diano più soldi agli obiettivi ambientali, in particolare all’applicazione di Natura 2000 e della Direttiva sull’Acqua.
Ci sia un più attento monitoraggio sull’uso dei fondi, stabilendo se sia davvero coerente con l’obiettivo dello sviluppo sostenibile e con una seria applicazione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
6) COOPERAZIONE EUROPA-ASIA-AMERICA LATINA
Il WWF chiede che si garantisca che la nuova regolamentazione ALA (‘Asia Latin-America’) comprenda le sfide ambientali chiave in quelle regioni del mondo e venga adottata entro il semestre italiano.
7) PESCA
Applicazione del Piano di Azione sulla pesca per il Mediterraneo
Applicazione del Piano di Recupero per le Specie Minacciate
8) ACQUA
Accelerare il varo, in seconda lettura, della revisione della Direttiva sui Siti ad Alto Rischio (Seveso II)
Promuovere l’esame della Direttiva sulla gestione dei Rifiuti da parte dell’Industria estrattiva.
Revisione del trans European Network per i paesi dell’Accesso e l’enfasi data sullo sviluppo delle vie d’acqua sugli ultimi fiumi semi-naturali d’Europa.
9) FORESTE
SOLO LEGNAME LEGALE: I Governi e la presidenza Italiana dovrebbero adeguatamente appoggiare e lavorare per l’adozione di un regolamento Europeo per assicurare che in Europa venga importato solo legname tagliato legalmente, favorendo la certificazione e l’applicazione di un sistema credibile che garantisca una catena di custodia del legname, nonché accordi multilaterali e bilaterali coi Paesi produttori. Vanno anche poste norme di salvaguardia per assicurare che i finanziamenti e gli investimenti non vadano al taglio illegale di legname.
10) RESPONSABILITA’ AMBIENTALE
La bozza di direttiva sulla responsabilità ambientale, che prevede la prevenzione e il recupero del danno ambientale, è di vitale importanza e deve finalmente applicare il principio del “chi inquina paga” all’interno della legislazione europea e creare forti incentivi per gli operatori per evitare danni alla natura e all’ambiente (vedi disastro delle zone umide a Donana, in Spagna, il disastro della petroliera Prestige, ecc.).
In vista della seconda lettura da parte del parlamento Europeo, la presidenza italiana dovrebbe lavorare con il parlamento Europeo e gli Stati membri per raggiungere un accordo che preveda:
L’assicurazione obbligatoria per la copertura del rischio da parte degli operatori, per assicurare che i costi non gravino sulle finanze pubbliche in caso di insolvenza.
L’inclusione nella direttiva di ogni attività che possa creare danno all’ambiente, in quanto l’oggetto della direttiva è il danno, e non la distinzione tra le singole attività.
Una definizione complessiva di biodiversità, come suggerito dall’emendamento del Parlamento Europeo che include tutti gli habitat e specie protette in tale definzione.
Un’adeguata possibilità di accesso alla giustizia da parte dei cittadini.
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