Anno 2 Numero 77 Mercoledì 24.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

dove nascono le immagini. esposizione multimediale dello psichiatra Domenico Fargnoli

dal 3 al 12 ottobre a Firenze, presso la Limonaia di Villa Strozzi in via Pisana 77

Esposizione multimediale progettata e realizzata dallo psichiatra Domenico Fargnoli in collaborazione con l’associazione culturale "Senza ragione" che si occupa specificamente del rapporto fra arte e scienza psichiatrica.

L’esposizione si articola in tre momenti diversi: la proiezione di un video di 75 minuti, una mostra vera e propria che comprende disegni, dipinti, bassorilievi, progetti xilografie, sculture realizzate con i materiali più eterogenei e la presentazione di un libro, "La danza del drago giallo" scritto dallo psichiatra Domenico Fargnoli, prevista per sabato 11 ottobre alle 19.

Nell’insieme questi tre elementi concorrono a creare un evento unico nel suo genere in quanto esso parte da una riflessione sugli aspetti concettuali e progettuali del fare artistico, contenuti nel volume "La danza del drago giallo", arrivando ad includere la presentazione di manufatti "artistici" realizzati cioè in base ad una specifica abilità tecnico-compositiva e una componente "narrativa" che si esplicita nella proiezione del video.

Quest’ultimo, che ha lo stesso titolo del libro, girato e montato in collaborazione con lo studio Videodocumentazioni di Siena" ha come tema il rapporto fra psichiatria ed arte che viene "narrato" attraverso un linguaggio "cinematografico" che trae spunto dalle opere presenti nella mostra.

Il video è un punto di intersezione, un referente "polisemico" di molteplici significati che comprendono da una parte il tentativo di creare una "pittura in movimento" andando oltre l’idea tradizionale di un inevitabile contrasto fra pittoricità e montaggio cinematografico, dall’altra la proposizione di un linguaggio denso di suggerimenti poetici in cui il testo riafferma una centralità "teatrale".

L’esposizione di Villa strozzi è pensata per proporre al visitatore una complessità di stimoli che riescano a suggerire il clima, l’atmosfera entro cui si formano le immagini interiori che sono il momento "generativo" del fare artistico in un quadro di riferimento che non è quello tradizionale.

Infatti il "fare artistico" in questo caso rimanda ad una attività, ad una ricerca comune che è il sottofondo implicito e necessario che conferisce ad ogni opera il suo significato particolare come momento di una storia collettiva.

"Storia collettiva" all’interno della quale si attiva la matrice di un pensiero, che per i contenuti, per le forme e per la prassi rappresenta una novità assoluta nel panorama culturale attuale.


 

 

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