ARTICOLO SULLA TONNARA

HOME

 

ARTICOLO SULLA TONNARA

Sul "BACHERONTIUS" Rivista culturale mensile, edita a Santa Margherita Ligure dal 1969, è stato pubblicato questo articolo dedicato alla conferenza da me tenuta all'Associazione "A COALINNA",  presso l'Hotel Regina Elena di Santa Margherita il 13 Settembre 2003 e da me trascritto integralmente :

UNA STORIA DI UNA CIVILTA' DEL MARE MESSA IN RISALTO NEL CORSO DI DUE APPREZZATE CONFERENZE SVOLTESI RECENTEMENTE A SANTA MARGHERITA LIGURE

LE TONNARE : UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA A VIVERE

di LISA PESATORI

Due recenti conferenze, una promossa dall'associazione "A Coalinn-a" di Santa Margherita Ligure e una nel quadro dei "Tè alla Casa del Mare", sulle Tonnare hanno suscitato grande interesse di pubblico.

Relatrice della conferenza dell'associazione "A Coalinn-a" è stata un'appassionata studiosa di fari e tonnare, Lilla Mariotti, che ha trattato l'argomento con dovizia di cenni storici a ambientali, mentre della tonnara di Favignana ha parlato ampiamente, lo scorso 4 Novembre, Gioacchino Cataldo, chiamato "il rais di Favignana", nel corso di un incontro svoltosi alla "Casa del Mare"

Il tipo di tonno di cui ha parlato la Mariotti, invece, è il tonno rosso "Thunnus thynnus" , un pesce migratore che si muove in branchi e si nutre generalmente di pesce azzurro.  La sua carne è stata sempre apprezzata, sin dai tempi remoti, dai greci e dai romani, e il suo habitat naturale sono i mari freddi del Nord, ma ogni anno, in primavera, emigra nelle acque temperate del Mediterraneo per riprodursi.

Il tonno compie questo viaggio spinto dal suo codice genetico, come succede per altri animali, ed il suo percorso è immutabile, segue rigorosamente una rotta da Ovest verso Est, nuotando vicino alla costa, come se ci vedesse solo dall'occhio sinistro.  In questo modo arriva in Liguria, poi scende lungo la costa Occidentale della Sardegna, si spinge fino alle Baleari, arriva sulle coste della Sicilia e si spinge fino al Nord Africa e alla Turchia. Alla fine dell'estate il tonno compie il percorso inverso.  Già Aristotele parlava di questa grande migrazione, anche se oggi questa teoria viene messa in discussione.  Sembra che alcuni tonni, forse i più giovani, semplicemente si inabissino durante l'inverno per riemergere in primavera. A tal proposito, studiosi di molte Università italiane e straniere stanno lavorando per chiarire questo mistero.

Oggi in Italia sono rimaste cinque tonnare : due in Sicilia a Bonagia e Favignana, due in Sardegna (a Carloforte e Portoscuso), una in Liguria : a Camogli.  Oggi, a differenza del passato, esistono le tonnare volanti, grandi pescherecci che solcano il mare per la pesca del tonno rosso.  Questo tipo di pesca, purtroppo però, interrompe il ciclo riproduttivo del tonno, portandolo sull'orlo dell'estinzione.  In Liguria alcune tonnare si trovavano già nel 1600, lungo la Riviera Ligure di Levante.  Tre erano le più importanti . quella di Camogli, di Monterosso e di Santa Margherita.

Il secolo d'oro per la tonnara di Camogli è stato il Seicento. Infatti, parte dei proventi di quella tonnara furono utilizzati per costruire opere pubbliche, come strade, il prolungamento del molo ed il completamento del Santuario della Madonna del Boschetto.  Oggi l'ubicazione dell'impianto di Camogli è lo stesso di allora e si trova a circa 400 metri  da Punta Chiappa, all'altezza della chiesa di San Nicolò di Capodimonte.

Tra i personaggi caratteristici della tonnara di camogli, ormai entrati nella leggenda, vi è Lorenzo Gelosi, detto "Cen", che, anche se novantenne, presta la sua opera e la sua attenzione, limitatamente alle sue forze, a quella che per oltre quarant'anni è stata la sua attività.

Una curiosità gastronomica, ha concluso Lilla Mariotti, la si può trovare presso un  negozio situato a Chiavari, nel "carrogio drito" (lato Zoagli), dove è possibile acquistare il tonno "rosso" in scatola, proveniente dalla tonnara sarda di Portoscuso.

Il suo sapore è molto gradito la palato degli intenditori e si differenzia totalmente dal tipo posto in commercio, comunemente definito "pinne gialle"

Ad entrambe le conferenze è stata messa in risalto la valenza culturale delle tonnare, che rischiano di essere smantellate da un mondo che privilegia la tecnologia alla tradizione.

 

  

Precedente Su Successiva