Regia,
soggetto
e sceneggiatura:
Nanni Moretti |
Dove andiamo? | -
...Andiamo a trovare Alfredo? - E' morto Alfredo... - Alfredo!... Ma da quando? - Tre anni fa. - Madonna mia. |
Al telefono | - No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no... ah no: se si balla non vengo. No, no... allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto cosí, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Michele vieni di là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo..." Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola. |
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Mario |
-
Ora abbiamo una telefonata in diretta. Pronto, come ti chiami? - Mario. - Ciao Mario, come stai? - E' come sto, come sto? Sto male. - Hai una carica molto negativa, oggi è? - E' diciamo che al limite sto così. Però io sentivo che le risate tue, lui che cercava di essere allegro, lo capisco, perché io ho fatto finta fino a un paio d'ore fa. Io sono rientrato da due ore e ho fatto finta. HO FATTO FINTA. Adesso la mattina quando esco faccio finta, vado a prendere un caffé e faccio finta, fumo una sigaretta e faccio finta, dico due parole in una certa maniera e faccio finta... |
Piangi |
-
Pure con quella bestia di scenografo hai fatto l'amore, c'ha tre figli.
La moglie sta a casa con i figli, lavora e lui fa il cinema. Fa il cinema
e scopa, e sai cosa dice agli amici, mica dice abbiamo fatto l'amore,
abbiamo scopato, siamo andati al letto, sai come dice me la sono scopata,
così parlano tra loro, capito? Tu starai a ricordare i suoi amici così,
quella li me la sono scopata. E MI SUDANO LE MANI, MI SUDANO. Dove l'avete
fatto? - In albergo. - Camera tua o camera sua? - Sua. - E dopo ti volevi ammazzare? - Perché mi andava. - Ti andava, ti andava... ma che senso ha che senso. Dopo l'hai rivisto? - No, dopo il film no. - Piangi... è piangi forte piangi parecchio, così andiamo uno pari con quello mio dell'altro giorno. - Abbracciami forte... - Piccola perché piangi, perché sono un grande artista. |
I giovani |
-
Siamo al Capricorno. Un nome che senz'altro questi ragazzi hanno scelto
per sottolineare la loro volontà di incidere nella realtà in cui vivono.
Ecco qua l'organizzatore, il direttore del Capricorno. I giovani tornano
alla coppia? - Beh... - I giovani abbandonano la coppia? - ... - I giovani tornano alla coppia! Stanchi di discorsi fumosi impregnati di ideologia, si sono riuniniti in una cooperativa. Prezzo della tessera? - Solo mille lire. - Durata? - Sei mesi. - E ogni socio può intervenire attivamente in alcune manifestazioni previste. Come videotapes... - Videotapes, cinema, danza moderna e primitiva - Danza selvaggia. - ...Teatro, animazione, conferenze e dibattiti... - Ritmi, ritmi. Qui la dimensione privatistica della cena fuori casa è aspramente criticata. Tutti mangiano insieme in enormi tavolate, dove riconoscono vecchi amici e ne conoscono di nuovi, che poco prima ignoravano. Ma ecco laggiù un bel tavolo di giovani. Corriamo ad intervistarli. Guadagniamo il loro tavolo. Chi prende la parola? - Vito sa fare molto bene il giovane. - Dicci Vito. - Si noi stiamo bene... stiamo insieme. E' bello stare insieme, non siamo più gelosi, non siamo più egoisti. Adesso per esempio andiamo a prendere un amico nostro, e poi tutti insieme andiamo a Ostia a vedere l'alba. |
Come voi | -
Mamma. Ma che fai parli da sola, ma ti sei ubriacata? - E allora. Sono ubriaca e con questo? Mica come voi che vi bastano due bicchieri di birra per dire che fate i "decadenti". La "Decadenza", semianalfabeti. Adesso tirate fuori ancora le festicciole, tirate fuori Lucio Battisti. - Mamma ma che ne sai tu delle cose di noi giovani. - Leggo L'espresso e Panorama, mi informo. |
Percentuale | -
Per la gente sono marziani i compagni che fanno politica. Noi invece
andiamo oltre diciamo di aver sbagliato tutto, che tuto è vecchio. La
gente non capisce. - Ma che discorsi sono? - No ti prego Mirco, non mi aggredire, ti sento aggressivo. - Si che discorsi Michele non ti capisco. - Non arriva. Se permettete io mi pongo anche il problema del pubblico, del rispetto verso il pubblico... Ho una percentuale sugli incassi. |
Faccio | -
Senti che lavoro, me ne ero dimenticato, che lavoro fai? - Beh mi interesso di molte cose. Cinema, teatro, fotografia, musica, leggo... - Concretamente. - Non so cosa vuol dire? - Come non sai, cioé che lavoro fai? - Nulla di preciso. - ...Come campi? - Ma... te l'ho detto giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose. - E l'affito? - Vivo con mio fratello e non lo pago. - I vestiti? - E' un amico per esempio che va a Londra gli dico di portarmi delle cose degli abiti. - Il mangiare? - Mi ospitano molto spesso. - Questa sigaretta qui? - Ho incontarto un amico stamattina e mi ha dato due pacchetti di queste. |
Luciano |
A
presto, |
ROSSI e NERI |
-
Gli offri un dito e si pigliano tutto il braccio, questa é la vera verità.
Noi italiani stavamo bene a pascolare le pecore. Poi abbiamo voluto
fare un paese industriale, paese industriale. Noi italiani siamo fatti
così, "rossi" "neri" alla fine tutti uguali. - Ma chi é che sta parlando? Chi é? Rossi e neri sono tutti uguali, ma che siamo in un film di Alberto Sordi? - Magari! - MA CHE SIAMO IN UN FILM DI ALBERTO SORDI? MA CHE SIAMO IN UN FILM DI ALBERTO SORDI? MA CHE SIAMO IN UN FILM DI ALBERTO SORDI? SI... BRAVO, BRAVO. TE LO MERITI ALBERTO SORDI CIAO. TE LO MERITI ALBERTO SORDI. TE LO MERITI ALBERTO SORDI. |
... | - Andiamo a trovare Olga. |