Ricette salate spezzine

Ricette salate genovesi

Ricette dolci

 

NECCI

 

INGREDIENTI (Per 6 persone)

·        1 kg di farina di castagne

·        acqua

·        sale

 

            Per la farcitura

·        ricotta fresca o stracchino (a piacere)

 

 

 

PREPARAZIONE

In una ciotola mescolate la farina di castagne e un pizzico di sale con 2 bicchieri d'acqua, per ottenere un impasto omogeneo semiliquido (come quello delle frittelle).

Nel frattempo, scaldate nel caminetto i testi (vedi Nota), disponendoli sopra un fascio di legna composto da tronchi non troppo grossi, con la parte concava dei testi rivolta verso il fuoco, fino a renderli quasi incandescenti.

Prendete il primo testo, posatelo per terra (o su una superficie piana) con la parte concava rivolta verso l'alto, ponete sul fondo due foglie di castagno (vedi Nota), quindi versatevi sopra un piccolo mescolo di pastella, cercando di coprire il fondo, ma di non oltrepassare il bordo del testo. Ponetevi sopra altre due foglie di castagno, poi prendete un secondo testo e posatelo accuratamente sopra il primo, sempre rivolto verso l'alto, in modo che risulti in posizione orizzontale, e ripetete la stessa operazione, così da formare, uno dopo l'altro, una pila di 5-6 testi, pieni di pastella.

Quando la pila è terminata, lasciatela in posizione per 4-5 minuti, quindi togliere i necci, cominciando dai primi fatti, ossia dal fondo. Per fare questo, tagliare la pila separando gli ultimi 2-3 testi e staccare da essi i necci. Procedere analogamente fino agli ultimi della pila.

Una volta tolti e ripuliti dei resti di foglie di castagno bruciacchiate, si servono, ancora caldi, con ricotta fresca o stracchino, burroso e dolce (a piacere)

 

 

NOTA: I necci sono simili alle frittelle di farina di castagne, ma sono molto più digeribili e meno grasse non essendo fritte nell'olio.

Per preparare i necci, occorrono i testi, specie di ciotole di terracotta a bordo molto basso, del diametro di 18-20 cm, tipici della Val di Magra (Lunigiana).

Le foglie di castagno si raccoglievano fresche in autunno e si conservavano in cantina, all’asciutto, appese infilate con uno spago. Prima di usarle venivano poi fatte rinvenire mettendole in acqua.

 

Torna all'inizio