INGREDIENTI (Per 4
persone) ·
500
g di farina ·
due
uova ·
sale |
|
PREPARAZIONE Amalgamate
la farina con le uova, aggiungete il sale e un po' d'acqua tiepida, lavorate finché
l'impasto risulti ben sodo ed elastico. Lasciatelo riposare sotto un panno
per 30 minuti almeno. Create tanti
pezzetti della dimensione di una nocciola, arrotondandoli fra i palmi della
mano o sulla madia, allungateli leggermente, comprimetene le estremità
formando così tanti piccoli otto. Lasciateli asciugare distesi su un
tovagliolo. Cuocere i corzetti
in abbondante acqua salata; condire con sugo di carne, preferibilmente di
maiale. Servire accompagnando con parmigiano grattugiato. |
NOTA: Pasta di antica tradizione che si faceva, soprattutto nella Val Polcevera, con sola acqua e farina. Caratteristica la forma che ricorda un otto o una farfalla, modellata da mani esperte e una semplice pressione al centro, da cui l'espressione tiae co e die, cioè tirati con le dita. Nel Levante invece hanno forma a dischetto con i bordi lisci o dentellati e si ottengono premendo uno stampino apposto sulla pasta. Questo stampino portava impresso lo stemma della casa o anche quello del pastaio che li produceva, oppure motivi decorativi naturalistici o bizzarri. Una volta per legge i fabbricanti di pasta dovevano avere un marchio che facilitava i controlli. Ormai rari fatti artigianalmente, i corzetti si trovano oggi di produzione industriale. Ma per i pranzi di nozze talvolta, con usanza gentile, si fanno incidere stampini con le iniziali degli sposi. Si condiscono con sugo di carne o con quello di funghi, ma anche con salsa di pomodoro. |