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I boschi di montagna
In montagna le condizioni ambientali possono essere molto variabili:
l'andamento delle catene montuose principali della nostra regione è
in direzione est-ovest quindi ogni catena avrà un versante esposto
a nord, più fresco e umido e uno esposto a sud più caldo e
arido; la profondità del suolo non è sempre la stessa, per
cui sui suoli più poveri e sottili ci sarà una maggiore
influenza del substrato roccioso. Sempre in montagna, lungo le vallate,
aperte verso sud, troveremo un clima più oceanico all'imbocco e
più continentale all'estremità, per esempio, all'imbocco del
Canale del Ferro, a Moggio abbiamo più di 2000 mm all'anno di
pioggia, all'estremità della Valcanale, a Tarvisio, meno di 1500,
perché le perturbazioni si scaricano gradualmente man mano che
risalgono la valle. |
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"La Palma" è un monumento naturale che cresce nei boschi di
Paularo, un abete bianco con sette fusti principali.
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La faggeta
A quote variabili da 300-800 m fino a 1300-1700 m la specie vegetale
dominante è il faggio, che forma boschi misti con specie termofile nella
fascia più bassa, quasi puri nella fascia più alta. Le specie vegetali del
sottobosco presentano una forte componente illirico-balcanica. Le specie
animali risultano comunque abbastanza specializzate, soprattutto tra gli
Artropodi, in relazione alla minor varietà della composizione vegetale,
in particolare Coleotteri Carabidi come il Proceus gigas e
Cerambicidi come la Rosalia alpina a diffusione sud-est
Europea, e alcuni Rapaci come l'astore, l'allocco comune e il raro allocco
degli Urali. Nel piano subalpino e in parte in quello montano superiore la
faggeta si arricchisce di una o più conifere (abete rosso, abete bianco e
larice). |
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La pineta
I boschi di pino nero costituiscono una delle formazioni più
caratteristiche del paesaggio forestale della regione, soprattutto nelle
aree più aride, sui pendii ripidi, dove il suolo è molto
povero e poco profondo; il pino silvestre è invece presente soprattutto
verso le Alpi centrali, nelle catene più interne ed è meno frequente a
causa della sua predilezione per gli ambienti a clima continentale. |
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Boschi misti di abete rosso, abete bianco e faggio
Verso le catene montuose più interne, dove il clima inizia ad essere
favorevole anche all'abete rosso, diventano frequenti i boschi misti di
abete rosso, abete bianco e faggio, presenti dalle basse quote a quelle
elevate; forse le formazioni boschive più diffuse della regione.
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Boschi di abete rosso (peccete)
Nelle montagne più interne e alle quote più elevate l'abete rosso
crea boschi puri, molto diffusi in Carnia e in Valcanale. Nel piano
montano superiore, si trova il tipico bosco di abete rosso,
prevalentemente su terreni acidi; salendo al piano montano superiore, la
pecceta è riscontrabile anche sui substrati carbonatici. |
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L'aspetto primaverile dei boschi misti di abete e faggio: il contrasto tra
i diversi toni di verde del fogliame si può ammirare a maggio.
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Boschi di abete bianco (abetine)
Le abetine, boschi costituiti in prevalenza da abete bianco, sono in
genere poco frequenti in quanto l'abete bianco tende più spesso ad
associarsi all'abete rosso ed al faggio in tipici boschi misti. |
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Boschi di larice (lariceti)
I boschi a netta prevalenza di larice sono poco diffusi in regione,
dove il clima presenta solo localmente condizioni di continentalità;
comunque alle quote più elevate il larice diventa sempre più frequente,
fino al limite degli alberi, dove diventa la specie dominante. |
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A cura di Fabio ed Enrico Classe IIA, Scuola Media di Paularo Anno Scolastico 2004-05 |
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