Amina Zaripova annuncia il suo ritiro

25 Settembre 1998

Amina non lo dice, ma si vede che bleffa e alla fine è costretta ad ammetterlo. E' ormai un' "ex ginnasta". Una decisione certa, priva di ripensamenti?
"Ancora non posso dirlo con precisione, perchè quando ho il giusto umore e soprattutto quano guardo le altre ragazze mi piacerebbe tantissimo continuare, quando invece non ho l'umore giusto non me la sento proprio"
Generalmente questo umore com'è?
"E' diventato abbastanza pesante, e penso di smettere"
Le maggiori difficolta che incontri quali sono?
"Mantenere un peso forma accettabile, perchè i sacrifici alimentari sono sempre piu' insostenibili"

22 anni, quanti nella ritmica?
"12, ma non sento il peso degli anni"

Un bilancio della tua carriera?
"Indubbiamente sono molto soddisfatta. Ho vinto 6 medaglie d'oro, 3 mondiali e 3 europee, anche se nelle specialità e non nel concorso generale. Comunque, la cosa per me più importante è che mi sento uguale a quella che ero inizialmente, le mie doti umane non sono cambiate, come di solito avviene in che raggiunge successo nella sua attività professionale. Sono rimasta una ragazza semplice"
Come sei di carattere?
"Molto buona e generosa. Come atleta nei momenti difficili posso concentrarmi e riesco a dare il meglio e questo mi piace del mio carattere. Ho notato che in generale rimango simpatica a tutti, forse perchè sono socievole e umana"
E' difficile dire basta, smettere l'attività, cambiare vita...
"Sì, perchè gran parte della mia esistenza è stata nella ginnastica, la ritmica è la mia famiglia, smettere è veramente difficile"

In che modo una ginnasta di alto livello vive la vita di una ragazza normale?
"Posso farti il mio esempio e dirti che praticamente io non ho vissuto la vita di una ragazza normale, perchè l'ho passata quasi tutta in palestra, sempre accompagnata da obiettivi molto alti e ogni giorno ci si doveva avvicinare a uno preciso. I divertimenti sono stati sicuramente pochi"

Le ginnaste vivono problemi piu' grandi della loro età?
"E' vero, da piccola non ho fatto quello che facevano le bambine della mia età, non sono stata spensierata come le altre. Comunque sono molto grata allo sport, perchè penso che mi abbia prepartato alla vita. Mi spiego: ora che a 22 anni devo prendere delle decisioni, mi sento pronta. Lo sport insegna tantissimo, soprattutto le cose pratiche della vita, e ora dei cambiamenti non ho paura, mi sento indipendente in qualsiasi momento. anche di difficoltà, penso di sapere come poter andare avanti, magari stringendo i denti, ma sicuramente senza alcun timore".
Quali programmi hai per il futuro?
" Sono stata invitata dalla TV russa, come conduttrice. Già commento le gare della ginnastica ritmica e questa la sento un po' come la mia nuova professione, e poi mi hanno anche sottoposta a provini nei telegiornali. Secondo me è andata abbastanza bene e vorrei proseguire in questo settore, che mi consentirebbe anche di proseguire a non allontanarmi dal mondo della ginnastica".

Com'era la ritmica quando hai cominciato e che ritmica lasci adesso?
"Rispetto a quando ho iniziato tecnicamente ha avuto un notevole sviluppo, è molto cambiata, ma questo, proprio sulla base degli elementi tecnici, ha portato le ginnaste grandi a smettere presto. Secondo me è una contraddizione perché il nostro sport, che privilegia l'espressività e l'estetica, dovrebbe essere per le ragazze e non per delle bambine piccole, perché una ragazza grande, con un po' di esperienza della vita, con il suo movimento e attraverso la musica può trasmettere i suoi sentimenti. Invece, con lo sviluppo della tecnica, le grandi sono state costrette a smettere perché è diventato troppo difficile allenarsi, mantenere una condizione fisica e atletica adeguata. Per me sarebbe giusto avere gruppi diversi di età, grandi e piccole, con classifiche separate, per dare la possibilità alle ginnaste di gareggiare anche dopo i 20 anni. E' un peccato che queste si perdano presto perché sicuramente con la loro esperienza e la loro maturità riescono ad esprimere delle emozioni sicuramente forti e apprezzate dal pubblico".

Ricordi più belli?
"Tutta la mia vita in ginnastica, non saprei scegliere un momento particolare".

Qualcosa di brutto c'è stato?
"Certo, ma sono state di più le cose positive e quelle negative io le dimentico subito".

Rimpianti?
"Non aver vinto una medaglia olimpica".

Amiche?
"Le ragazze che stanno con me al Centro, ma più che amiche sono per me delle sorelle".

E le altre ginnaste?
"In molti paesi ho amiche, come Ekaterina Serebrianskaia, sono sempre amica anche con Elena Vitrichenko, anche se il rapporto ultimamente si è un po' rovinato, prima eravamo più vicine, più intime".

Le avversarie più temute?
"Non ho mai temuto nessuno, perché io dovevo per prima cosa superare me stessa e prima delle gare questa era la mia unica preoccupazione e l'unico obbiettivo. Alle avversarie non ho mai pensato".

Però pensavi alle giudici…
"Veramente non mi sono mai piaciute, ma io ho sempre cercato di dare il meglio di me stessa per il pubblico, non pensavo a quello che sarebbe stato il loro giudizio. Per me è sempre stato importante rimanere la stessa persona. La mia allenatrice Irina Viner mi ha sempre insegnato che più sali in alto, più ottieni risultati in carriera, più umile devi essere con la gente che ti circonda".

Farai la giudice?
"Può darsi".

Parlaci della tua famiglia…
"Quando avevo dieci anni mi sono trasferita dalla mia famiglia a quella di Irina Viner, che per me è stata come una madre e infatti io la chiamo mamma, come chiamo nonna sua madre. Ho un fratello e una sorella che vivono in Uzbekistan. I miei genitori sono pensionati, li vedo raramente, una volta l'anno, di solito vengono loro a Mosca".


English version

Foto © Inger Marit
Crediti per l'intervista: giornale "Il Ginnasta"
Grazie a Francesca Cavallerio per la traduzione e il tempo speso :))