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Pizza: l'avventura continua!
La cara Martina fornisce un'ulteriore testimonianza all'avvolgente dibattito
sulla pizza al taglio che ormai sta catturando l'attenzione di media e
pubblico, e mi scrive:
Sai qual è il problema Zaza?
Che non hanno ancora inventato un coltello-bilancia. Quando la signora
della pizzeria sarà dotata di questo prezioso strumento che non solo taglia,
ma europesa anche, a quel punto potrai dire: «scusi, ma lei ha eurotagliato
male. sposti la lama un po' più a sinistra, thanks...», e sarai nella
piena ragione.
Comunque hai ragione, sarebbe bello un mondo che ragiona per difetto.
Io magari sarei anche un po' più alta: vabbe', è nata solo uno e sessanta,
ma facciamo uno e settantacinque e non se ne parla più.
Cara Mart, le risponderò,
il problema è che il tizio a cui avevano rifilato 4.800 di pizza, anziché
le 4.000 che aveva chiesto, si caca in mano. Pensa che verso la fine del
Diciottesimo secolo, in Francia, c'era un pizzettaro che, ispirato al
motto corporativo Melius abundare quam deficiere, insisteva nel
rifilare tre franchi e mezzo di pizza a chi glie ne chiedeva due, e via
dicendo. Ciro Capuozzo esercitava vicino alla Bastille, luogo passato
alla storia perché un giorno talmente il pizzettaro rompeva i coglioni
con 'sto modo de taja' la pizza che la folla indomita si ribellò: era
il 14 luglio 1789, i cittadini francesi oppressi e affamati prendevano
la Bastiglia per rinchiudervi il pizzettaro avido. Pochi giorni dopo il
Direttorio, vale a dire il comitato direttivo incaricato di riformare
lo Stato francese secondo democratici criteri di libertà, fraternità
e uguaglianza , scrisse la nuova Costituzione: da allora in Francia niente
più pizza. Vi si mangiano le crepes, a prezzo fisso, non
importa quanta pastella venga impiegata per farle.
Ma
forse ti interesserà conoscere il destino del pizzettaro... È un
episodio poco noto fra i tanti della Rivoluzione francese. Qualche giorno
dopo Capuozzo ricevette una visita in cella: «Sono il barbiere»,
si presentò il nuovo arrivato: «Venga con me». Rocco fu condotto
in un cortile al centro del quale campeggiava un provocatorio e innovativo
strumento di taglio, brevettato pochi anni prima da un ingegnoso medico,
Joseph-Ignace Guillotin (1738-1814). Per tagliare meglio, gli spiegò il
barbiere, era opportuno che ficcasse la testa in un pratico foro: il tutto
sarebbe stato molto rapido. «Non tagli troppo, appena una spuntatina
alle basette...» fece in tempo a chiedere Ciro. «Melius abundare»,
mormorò il barbiere, e...
Come vedi la storia degli strumenti di taglio è antica e appassionante,
come dovrebbero sapere anche i pizzettari di via Morgagni.
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