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Mi scrive da Roma l'amico Giorgio S., che alimenta l'acceso
dibattito sollevato da Piero sul coretto vigente a Roma.
Suggerisco la seguente correzione del coretto: «Siamo noi... Siamo
noi... I campioni dellapenisolaItaliana siamo noi!».
Pare che in ambienti intellettuali giallorossi, il cruccio maggiore sia
dovuto non alla licenza poetica, ma alla provenienza biancazzurra del
coretto.
A prestot,
Giorgio S.
Caro Giorgio,
deduco dalle tue parole che all'origine del distico non vi sia dunque
un'arcadia romanista, ma la sua controparte laziale. Ed è pertanto comprensibile
questo senso di dispetto da parte delle istituzioni linguistiche di fede
giallorossa. Sul piano della metrica la tua proposta è piuttosto originale
e introduce un verso ipermetro il quale, se poi intendesse specchiare
la situazione geopolitica del campionato di calcio, dovrebbe arricchirsi
di ulteriori specificazioni («...E delle due isole maggiori nonché
degli arcipelaghi annessi»).
Il componimento perderebbe forse incisività ritmica, ma ne guadagnerebbe
senz'altro il potenziale estroverso rispetto al già vituperato (come si
è visto) sistema compositivo petrarchesco.
Insomma, tipo il Gruppo '63, la cui fede calcistica rimane un fattore
esegetico ancora da discutere.
Cari saluti, e a presto,
F. Z.
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