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I cuori infranti
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La mia posta del cuore, a giudicare da quante lettere mi
arrivano sta facendo quantitativamente concorrenza a quella del mio modello
giornalistico,
Isabella Bossi Fedrigotti (non sono ironico, ho sempre ammirato la saggia
Ibf quanto invece mi sembra un po' fasullo il mondo postale rappresentato
dalla Aspesi, decisamente più di plastica). Sempre senza scherzi, le poste
più sagge e oneste che conosco sono
quella di "Famiglia cristiana", che non si occupa di problemi di cuore,
ma ha una coerenza che debbo riconoscere pur trovandosi ideologicamente
ai miei antipodi ("Famiglia cristiana" è un giornale cristiano, Zardo.org
è un sito laico, e anzi comunista): come si vede noi comunisti sappiamo
riconoscere merito agli avversari, sarà perché ce ne abbiamo tanti. Insomma,
Colloqui col padre è una rubrica coerente e a suo modo fica, ma non
riesce a dispensare saggezza generale quanto la mitica Donna
Mailizia, che glie le suona chiare all'Aspesi, rubando le sue letteracce
e rispondendo come si dovrebbe.
Ma torniamo qui da me, dove è arrivata una lettera, finalmente, veramente
esistenziale, cari lettori di Zardo.org, e care lettrici.
Caro Zardo,
non credo che tu abbia la bacchetta magica per risolvere i problemi sentimentali
altrui, ma vorrei una opinione da un coetaneo (o quasi) nonché maschio nonché
esperto in posta del cuore.
Ho 34 anni, e da quattro sto (intendo: vivo con) con un maschietto di circa
cinquanta.
Due generazioni a confronto, dirai.
A volte sì, altre meno. Il problema è questo: dopo un inizio spigliato e
allegro, ora il mio lui è diventato "serioso", per così dire. Tutto deve
essere preso con la massima serietà, le battute sono bandite, solo argomenti
di alto livello. E si parla o di politica, o dei gruppi rock dei suoi tempi.
Eccheppalle dico io...
Insomma, non riesco più a vedere il bel maschione che mi aveva affascinata,
portandomi a passeggiare su per i monti, condividendo il mio amore per il
cazzeggio (è la mia arte). E il tutto si ripercuote nella vita sessuale,
che ultimamente mi dà poche soddisfazioni.
Poca fantasia, caro Zardo, ha provocato in me un calo della libido. Non
voglio tradire il mio uomo, perché gli voglio bene, ma come fare a risvegliarlo?
Tra l'altro, è purtroppo frutto di quell'educazione sessuale catto-comunista
dove il sesso, in fondo, serve a scopi riproduttivi e, anche se i miei sforzi
hanno dato risultati, lo vedo regredito (vedi sopra: poca fantasia, ecc.
ecc.) .
Per farla breve: cosa mi consigli, tu?
Ciao,
Fata Jenny
Cara Fata Jenny,
ho la bacchetta magica, non lo sapevi?
Grazie
per la tua lettera, in cui si affronta vita vera, dure questioni che riguardano
la coppia, tipo nel famoso film di Bergman Scene
da un matrimonio (Scener ur ett äktenskap, 1973), di cui ti riassumo
in breve la trama, se tu non l'avessi visto: moglie e marito si attaccano
un po' di pippe a vicenda, in più vivono in Svezia, e nessuno dei due può
farsi un giro del palazzo senza restare mezzo congelato. Un tempo la leggenda
voleva che le donne svedesi fossero tutte scopone (il mito delle svedesi):
la verità è che nei lunghi mesi invernali, in Scandinavia non restano grandi
alternative. La Tv via satellite sta tuttavia cambiando le cose, e ad oggi
la visione bergmaniana della famiglia potrebbe prestarsi a significative
variazioni interpretative.
Ma parliamo di te, Fata Jenny, e di un uomo di cui ti stai, ahivoi, stufando:
come hai già capito il tuo calo di desiderio è un sintomo, oltre che una
conseguenza, del malessere coniugale. Mettiamo da parte il sesso, dunque:
come sappiamo il corpo non mente, ma il tuo calo della libido mi sembra
di per sé stesso un problema marginale rispetto al dover sopportare conversazioni
"serie" su argomenti politici e soprattutto sui gruppi rock dell'epoca.
Qualunque rapporto ne risentirebbe: il collante intellettuale fra due persone
non può in nessun caso essere rappresentato da discussioni sul bassista
dei Pink Floyd, sul batterista di Joan Baez, o sul percussionista degli
Stones, tutti ormai fricchettoni panzoni pelati o al massimo con la coda
di cavallo brizzolata, roba che farebbe calare la libido persino a Rocco
Siffredi, altro che "argomenti di alto livello".
Stufarsi di un uomo è un lusso, dopo quattro anni, e alla nostra età: dentro
di te lo sai e quindi mi dici che non vuoi tradirlo (e tantomeno lasciarlo,
intuisco). Da parte mia non consiglierò mai il tradimento: è un fatto squallido,
può dare un momentaneo riscatto alla sessualità delle persone, ma quest'ultima
non è mai qualcosa di avulso dal contesto di una relazione, come ti sei
accorta. Che dirti allora? Qualcuno ti consiglierebbe di indossare biancheria
sexy, usare un maquillage più aggressivo, e tutta quella robaccia là, ma
sai bene che è paccottiglia per selvaggi, e niente ha invece un potere più
seduttivo e allo stesso tempo mortificante delle parole stesse, dei discorsi
che le persone fanno tra loro.
Se vi volete bene parlaci, con la massima serenità, ma anche con una certa
convinzione. E, Fata Jenny, chiedi, pretendi, se non altro
delle risposte. Spiegagli insomma che i musicisti rock dei suoi tempi ti
fanno venir voglia di scopare con Ricky Martin, e le discussioni di politica
(esiste ancora la politica?) di andare a cena fuori con Paolo Bonolis. Se
lui ha il senso dell'umorismo capirà.
Se non ha il senso dell'umorismo, mandalo a cacare: può servire.
Il sesso non c'entra niente: ma nessuno di noi può permettersi di cenare
tutte le sere con la stessa persona, se non è la persona con cui desideriamo
cenare più che con chiunque altro. Fagli leggere questa mia risposta, se
vuoi, chissà che la mia bacchetta magica...
Baci, e tienimi al corrente,
Il vecchio Za'
P.S.
I cinquantenni di oggi sono una no generation particolarmente opprimente,
per noialtri, specie i cinquantenni maschi. Devi pensare che, in particolare
se cattocomunisti, si tratta di gente che ha barattato a un certo punto
la costruzione di un mondo migliore con la Tv via cavo, la prospettiva di
un progresso sociale con la settimana bianca, ecc. ecc. E stanno là a fare
ostruzione (sul lavoro e altrove) a una generazione un po' più vitale e
forse anche più colta. Per me robaccia come i Pink Floyd sono un elemento
sottoculturale peggiore del Maurizio Costanzo Show, soprattutto perché i
cattocomunisti ce la fanno passare per roba interessante. Leggiti Anna
Karenina, se non l'hai già fatto, e guardati il seguente film: Colpo
di fulmine (Marco Risi, 1985), con Jerry Calà e la mitica Vanessa
Gravina. Rispetto a Scene da un matrimonio è un filmetto un po'
idiota, ma a un certo punto sulle differenze di età la dice lunga. Oggi
la Gravina è condannata a fare Incantesimo 5 su Raidue, però è una
delle nostre migliori attrici (mortificata dalla Calà generation, e non
mi riferisco al buon vecchio Jerry, ma al personaggio del film, guardatelo).
Baci, F. |