Francesco Zardo – Commenti

9.10.2001

 

Una voce per lo zero  

Home

Commenti

Prosegue l'animato e civile dibattito, sulle pagine del portale, circa lo scontro fra Occidente e mondo islamico. Giorgio Santero scrive ancora sul flipper, scottante argomento che ha acceso gli animi dei lettori fin dalla settimana scorsa, mentre Alessio Saitta interviene su un'altra sottile questione: l'abolizione dello zero proposta da un gruppo di scienziati alla Comunità europea.


Caro Zacka,

scrive Giorgio,

ho un suggerimento da dare alla commissione tecnica che si occupa di decretare quale sia il "flipper dei flipper".

Modestamente ho introdotto, nel corso della mia vita, svariate migliaia di monetine nelle fessurette. Dirai tu: bravo coglione, potevi sfruttare meglio il tuo tempo introducendo altro in altre. Ma sappi che i flipper, al contrario di altro, non oppongono nessuna resistenza. In compenso più monetine introduci e più aumenta l'attrazione esercitata sulla pallina dai corridoietti laterali, e di pari passo la sensibilità al tilt.

Quindi raramente sono arrivato a portare il flipper all'orgasmo, a quel fatidico colpo secco che indica la vincita di un'altra partita.

Comunque, sfidando le leggi di Murphy, sono giunto a delle conclusioni: il più evoluto flipper mai creato è Fun House della Williams inc. Presentato nel 1990, già comprendeva tutte le caratteristiche delle macchine che sarebbero seguite, ma con una interazione ai massimi livelli.

La presenza di un pupazzo parlante al centro del piano (che bisogna far addormentare, infilargli la pallina in bocca mentre russa e fargli vomitare il multiball) ha inorridito i talebani i quali, vedendovi il demonio, hanno dato alle fiamme l'unico esemplare (peraltro rotto) presente a Kabul nel corso di una manifestazione oceanica.

Lunga vita alla civiltà dell'alcool,

Giorgio



Caro Giorgio,

che dire? Mi auguro che gli esperti della commissione prendano atto di Fun House, nel loro regesto delle macchine da analizzare, anche se temo che l'assopimento del pupazzo sarà giudicato allegorico circa il generale assopimento dell'Occidente, e quindi censurato dalla propaganda. Ma che dico? Nel civile Occidente non esiste censura, ma una piena libertà di espressione, come tutte le sere possiamo constatare sintonizzando il Tv color su Porta a porta o Studio aperto, o come ci ha dimostrato il Corriere della Sera dando pubblicazione integrale al sobrio intervento di Oriana Fallaci. Insomma, tutti hanno libertà di parola: il Papa, Dacia Maraini, Bush, Berlusconi, Giuliano Ferrara, Barbara Palombelli, Biscardi, Urus (capo ultrà del Genoa Football Club), Fini, Iapino, Sofri, Ambra, Don Matteo, Kappler, Petrini, il cuoco Vissani, Morbius il Vampiro, Marina Lante d. Rovere, Lucrezia Lante d. Rovere e il Trap.

Mi interessa anche sottolineare un'altra questione che proponi: l'importanza del flipper nel contenimento delle nascite. È grazie anche a questo prezioso strumento, oltre che ai civili dibattiti che ogni sera vengono proposti dalle nostre emittenti Tv, che nel nostro mondo civilizzato le donne non sono costrette a sfornare 14 figli ciascuna, come succede in 'sti altri paesi dove i mariti non hanno la fortuna del flipper o di Bruno Vespa che li sottragga al coniuge.

A presto, allora, e cari saluti,

Za'


Egregia vivente leggenda,

scrive dal canto suo Saetta,

vorrei farle notare che la sua definizione dello zero come la "più astratta fra le nove cifre" è del tutto paradossale. Solo non contandolo infatti, il totale delle cifre ammonta a nove. Se invece consideriamo anch'esso una cifra, ecco che già sono dieci! Insomma ecco la vera natura estremista dello zero che si colloca sempre tutto a destra o tutto a sinistra della numerazione, ma mai tranquillamente al centro come il buon 5 - ma neanche moderatamente decentrato come il 7 ed il 3 (o anche l'8 o 2).

L'idea dell'abolizione dello zero comunque, pare risalire agli scritti giovanili di Engels, anche se la materialistica motivazione era qui l'elementare facilità con la quale si sarebbe potuta raggiungere l'uguaglianza sociale – visto che sia chi possieda un milione, sia chi possieda mille lire, entrambi si troverebbero a possedere solo 1 lira, una volta abolito lo zero.


Caro Alessio,

la definizione dello zero non è mia, ma di pazienti economisti, saggi uomini che ci dimostrano ogni giorno con la crescita delle borse e lo sviluppo dei mercati quanto sono lungimiranti e adatti a guidare le nostre scelte!

Il tuo intervento è interessante, e mi auguro che qualcuno dei tanti esperti di zero presenti nel mondo voglia prima o poi replicare con una bella equazione coniata appositamente per il nostro amato portale Internet. Lo zero tuttavia, si demolirà per quanto ho capito non con una drastica rimozione, ma cesellandolo a colpi di uno o di altre cifre consolidate nella tradizione occidentale. Per esempio, prendiamo la cifra 1.000.000. Facile: basta sottrarre 1 e abbiamo un bel 999.999. Non conosco ancora l'orientamento di coniazione dei poligrafici, ma è pensabile che, ragionando in termini di euro, verranno evitate le banconote da 100 euro, 50 euro, ecc. in favore di più pratiche banconote da 12 euro, 19 euro, ecc.

Grazie per definirmi "vivente leggenda", ma purtroppo non è così, me ne sto a trastullarmi con le mie pagine web e la cosa più leggendaria che ho fatto ultimamente è stato superare i dodici milioni di punteggio al flipper, per l'appunto, di un baretto che frequento non lontano da casa, figurarsi.

A presto,

Fra'