Francesco Zardo – Buone maniere 

3.4.2002

 

Orbitare stanca  

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Buone maniere

Mi scrive ancora la cara Tina Spacey, ponendo una questione non del tutto limpida, ma che non mancherà di appassionare le moltitudini di lettrici e lettori che frequentano la rinata rubrica sul bon ton del vostro Zacka tho Cracka.


Gentile Zardo,
le scrivo ancora una volta, pregandola di inserire questa mia riflessione nella categoria delle Buone maniere. Sebbene al lettore attento non sfuggirà la trama particolarmente variegata di questa mia lettera, che le permetterebbe, a ragione, di essere inserita in una qualsiasi delle sue appassionanti rubriche.

Se cattiva maniera è
  • masticare un chewing gum davanti a chicchessia;
  • comportarsi in maniera scortese con il prossimo;
  • alzare la voce, fare dell'ironia gratuita, tagliare la coda a una lucertola, lanciare oggetti fuori dal finestrino, e quindi in generale, usurpare con prepotenza lo spazio delicato e saturo di pulviscolo che circonda il prossimo,
allora cattiva maniera è anche mancare di rispetto a una testa.

Perché le teste, lei lo sa meglio di me, sono oggetti delicati, che contengono mille sfumature, particelle di sentimenti, miliardi di ricordi, di immagini viste, di racconti ascoltati e già vissuti.

Mi perdoni se scado nella melanconia, – cosa che tra l'altro mi capita sempre più di frequente, come ho già avuto modo di raccontarle in passato – ma trovo che ai giorni d'oggi dilaghi sempre più una totale mancanza di rispetto dello spazio altrui, perlomeno qui nella mia amata Londra.

La gente ha imparato finalmente a seguire dei corsi per corrispondenza di buone maniere, e grazie a questo, probabilmente tra breve non vedremo più gli episodi scandalosi che sono stati raccontati in precedenza dalle sue amiche, e finalmente troveremo delle tavole apparecchiate con la giusta disposizione di forchetta e coltello.

Ma, ahinoi, in pochi hanno preso veramente coscienza dello spazio delicato e saturo di pulviscolo che ci circonda, in pochi sono in grado di rispettare il nostro personale anello di Saturno, o era Giove? Non ricordo più, comunque non di certo Marte, che non possiede alcun anello a causa della temperatura infernale che lo caratterizza, e che mi ha costretto, in una mia recente escursione in quel paese, a indossare di continuo un cappellino Chanel a tesa larga.

Il nostro personale anello di Saturno, mio caro Zardo, è probabilmente l'unica cosa che veramente ci appartiene, e ci apparterrà per sempre.

E non dovremmo permettere a nessuno di rovinarlo, o invaderlo.

È paradossale soffermarsi a parlare di manchevolezze del quotidiano, quando corriamo il pericolo di ammaccare un altrui anello: magari solo per un secondo, perché la scienza ci insegna che queste sottili particelle si rigenerano alla velocità della luce.

Ma a volte basterebbe soffermarsi un secondo a riflettere, piuttosto che rimettere in moto l'intero processo di rigenerazione. Esagero come al solito, mio caro Zardo, o pensa anche lei che la mancanza di rispetto è un tema ancora più complesso del nastro di Moebius?

La sua amica
Tina Spacey
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Cara Tina,

cosa aggiungere alle tue parole? Ero indeciso in effetti se pubblicare la tua lettera in questa sezione delle buone maniere, ma in effetti ho sempre sostenuto che il 95% delle nostre decisioni e dei nostri comportamenti vanno ricondotti, in senso lato, alla buona educazione.

Direi una cosa, tuttavia, sempre che io abbia centrato il problema: mi sembra giusto proteggere prima di tutto gli anelli che ci circondano, delimitando il nostro spazio personale, e biasimare chiunque voglia scomporre un meccanismo tanto cronometrico e alle volte delicato. Però, se il tuo paragone reggesse, ebbene saremmo tutti destinati un po' alla solitudine, gelosi come è giusto che siamo della purezza di quanto ci circonda. Come un nastro di Moebius, insomma, che è una figura bidimensionale con una sola superficie e un solo lato, piuttosto avulso dal resto della geometria.

Ogni anello è per definizione chiuso: non è meglio pensare che la nostra testa e il nostro corpo in qualche modo racchiudano un microcosmo ispirato alla perfezione delle meccaniche celesti, piuttosto che esserne circondate?

Keep in touch,

Sincerely yours,

Za'