Francesco Zardo – Buone maniere

2.12.2002

 

Non c'è cosa più divina...  

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Buone maniere

Mi scrive un lettore alle prese con un problema di inviti e dissapori in famiglia.

Salve, vorrei un semplice consiglio ma indispensabile per risolvere con eleganza un piccolo problema.
Sono un ragazzo di 21 anni e tra un anno una mia cugina si sposa. Il problema è che lei ha litigato con la mia ragazza e tra le due i rapporti si sono interrotti (siamo insieme da due anni e mezzo). Io sarò invitato al matrimonio insieme alla mia famiglia e vorrei portare la mia ragazza con me, ma di certo lei non verrà invitata.
In aggiunta i rapporti con mia cugina si sono raffreddati (in parte dovuto al fatto che sono venuto a conoscenza di maldicenze che la cugina va dispensando su di noi a destra e a manca).
Cosa mi consigliate di fare? Porre un ultimatum (o vengo insieme alla mia ragazza o niente) oppure far buon viso a cattivo gioco (come d'altronde continuo a fare) e andarci da solo?
Sono onesto: se potessi io non ci andrei ma sapete... È il primo matrimonio della famiglia, i miei non sopporterebbero questa mia decisione e si scatenerebbe un pandemonio.
Vi ringrazio.

Claudio C.

Caro Claudio,

La questione non mi sembra urgentissima, considerato che hai un anno di tempo per decidere. Tuttavia la pulizia nei propri rapporti famigliari merita di essere coltivata giorno per giorno, così come la nostra igiene personale o quella della nostra casa. Liquido immediatamente la prima questione: se non corre buon sangue fra le due ragazze sarebbe inopportuno e ipocrita che l'una venisse invitata al matrimonio dell'altra. Se la tua ragazza ti accompagnasse alla cerimonia sarebbe la prima a trovarsi in una situazione di disagio e, se siete innamorati come mi sembra, è giusto che vi abituiate a proteggervi reciprocamente da eventuali situazioni di imbarazzo causate dalle occasioni famigliari. Sei il primo a dire "se potessi non ci andrei", e non c'è ragione di costringere la tua ragazza a partecipare a un evento che mi sembra più di convenienza che di autentica condivisione di un piacere, almeno per te. Niente ultimatum, niente pandemoni, quindi: per quanto ti riguarda non sarà un sacrificio enorme, se la tua famiglia ci tiene, partecipare con discrezione al matrimonio della cuginastra. Si tratta di un giorno solo, dopo tutto.
Più a monte, se mai, ti suggerirei un aperto confronto con la cugina sulle maldicenze che va dispensando nei vostri confronti. Tutto sommato un matrimonio, o meglio i preliminari a esso, possono essere il momento giusto per chiarire a lei che è inopportuno parlar male di voi due in giro. Con cortesia e fermezza, quindi, fai una telefonata a tua cugina, oppure scrivile un biglietto, pregandola di seppellire l'ascia di guerra, e smettere di seminare maldicenze su voi due. La cortesia, mi raccomando: non entrare insomma nel merito delle maldicenze, della ragione o del torto, cosa che d'altra parte hai giustamente evitato scrivendo a me. Dille solo che la situazione ti dispiace e che sarebbe un sollievo per te poter andare al suo matrimonio per il piacere autentico di condividere una giornata di festa in famiglia, e non per ottemperare a un dovere verso la famiglia stessa. Non aspettarti necessariamente una risposta dalla ragazza, ma vedrai che un gesto aperto e disponibile la convincerà a smettere di occuparsi degli affari vostri.

Ti saluto cordialmente. Se ti va fammi sapere com'è andata, e casomai conservatemi un pezzo di torta (se non è avvelenata, però!).
Auguri,
Francesco Zardo