boicottaggio

sembra un modo abbastanza facile e sottovalutato dai più, ma nasconde al suo interno delle notevoli difficoltà. La mia esperienza pratica mi ha messo dinanzi ad uno scenario tutt'altro che confortante... gente che si professa nemica del sistema con molta facilità consuma prodotti di multinazionali senza scrupoli...francamente a Genova c'era molta gente griffata di tutto punto, ora lo so che non è tutto così ma non sono stato molto entusiasta di questo... è ASSOLUTAMENTE inutile stare a fare manifestazioni se poi nella pratica quotidiana ce ne fottiamo... il boicottaggio è un'arma importante che ci permette attivamente di intervenire sul mercato. Le nostre proteste se non rivolte direttamente alle aziende (con e-mail, lettere, telefonate o quello che volete voi) sono meno efficaci, dobbiamo far capire loro che certi aspetti quali le condizioni di lavoro, la giusta paga e via dicendo sono elementi determinanti che ci guidano nella scelta di un prodotto... quello che fino a poco tempo fa non poteva essere considerato come un atto politico oggi lo è... basti pensare che tra le 100 maggiori potenze economiche  51 sono multinazionali le quali ormai possono considerarsi come un vero e proprio soggetto politico poiché quasi niente si muove senza il loro consenso... basterebbe analizzare la classe politica di molti paesi (il nostro tra i primi):l' asservimento all'economia è palese; ciò comporta non solo la fine dello stato sociale ma anche la morte di valori irrinunciabili quali solidarietà, amicizia, sincerità, dimenticando le PERSONE che vivono in questo mondo.

I loro numeri, statistiche, grafici, che tanto sbandierano durante i summit non sono che ASTRAZIONI di gente che invece è fatta di carne, ossa, bisogni reali...

Non possono e non DEVONO giocare con le NOSTRE vite... 

Per approfondire:

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