EDA - Educazione degli adulti
Esperi.A
Formazione Permanente Post-Diploma
E’
sotto gli occhi di tutti la crescente domanda di filosofia che
caratterizza il
nostro tempo. Certo vi è sullo sfondo una crisi epocale di
valori e di punti di
riferimento che rende urgente e impegnativa la ricerca di risposte
nuove ai
conflitti individuali e collettivi a cui né la famiglia
né la scuola sono in
grado di porre rimedio. Ecco allora il rinnovato interesse per una
disciplina
che, anche nell’immaginario comune, si fonda su una ricerca
razionale e
disinteressata di “senso” rispetto alle cose della
vita.
La
rinnovata domanda ha determinato tuttavia anche una profonda revisione
della
disciplina che scopre oggi tutte le sue potenzialità
operative, ben note per
altro agli antichi che concepivano la filosofia come un modo di vita, e
l’esercizio filosofico come un “prendersi cura di
sé”. Questa nuova
prospettiva si distingue dunque chiaramente, dalla forma tradizionale,
scolastica, della filosofia. Perché muove
dall’idea che dietro a dubbi e
incertezze esistenziali, non ci debba essere qualche
“patologia” da curare,
ma solo un’esperienza vissuta da indagare, una visione del
mondo da mettere a
fuoco, una necessità di ridare senso alle proprie parole,
alle proprie scelte,
al proprio progetto di vita.
A
dare il via a questo modo nuovo (e insieme antichissimo)
d’intendere la
filosofia è stato uno studioso tedesco,
Gerd
Achenbach a partire dagli anni Ottanta. Ma molto rapidamente
seminari di pratica filosofica e incontri individuali di
consulenza si
sono cominciati a sperimentare, non solo in Germania, ma anche in
Francia,
Austria, Olanda, Svizzera. L’esperienza europea
si è poi allargata
interagendo in modo fecondo con esperienze simili guidate da Ran Lahav
in
Israele, e da Lou Marinoff negli Stati Uniti. Oggi esistono diverse
associazioni
di pratica filosofica anche in Italia.
È chiaro inoltre che essa non può che assumere l’individuo come principio, ma solo in quanto esso è costantemente in relazione con gli altri e con il mondo.
La pratica Filosofica si configura in questo modo come una forma di cura di sé, ovvero una modalità di chiarificazione dell’esistenza, un ausilio irrinunciabile nel processo di costruzione della propria esistenza.
Il
termine Pratica Filosofica allude ad un insieme di prospettive e
metodologie
filosofiche con indirizzo pratico. Tra queste, spiccano in particolare:
la consulenza
filosofica; il colloquio di orientamento, la discussione
socratica; la comunità
di ricerca; l’analisi
di dilemmi etici; la maieutica
filosofica; il caffè
filosofico; la pratica
biografica; la scrittura
diaristica.
Le
diverse pratiche filosofiche trovano collocazione operativa in alcuni
ambiti del
vivere contemporaneo di particolare complessità:
l’orientamento individuale;
l’incontro con l’altro; i passaggi cruciali
dell’esistenza;
l’educazione; il lavoro; il mondo
dell’organizzazione…
L’operatività
delle pratiche filosofiche si sostanzia in un insieme di procedure tra
di loro
interattive e traslabili l’una nell’altra.
In
virtù delle proprie metodiche – il pensiero
dialogico; l’interrogazione
filosofica; la ricerca comune… –, le pratiche
filosofiche risultano
trasformative per i soggetti che ne fruiscono pur non avendo
intenzionalità
terapeutica o pedagogica.
Il
risultato, almeno potenziale, di tale trasformazione può
riguardare: la
soluzione di problemi; il riorientamento esistenziale;
l’adozione di uno stile
di vita filosofico; l’autonomia, la proiezione verso il
futuro, l’apertura
alla pluralità delle prospettive, la chiarificazione
dell’esperienza,
l’acquisizione del pensiero critico come modo
d’essere.