DEFINIZIONE
La Didattica Breve (d'ora in poi DB) nasce alla fine degli anni '70 dal lavoro di Filippo Ciampolini, docente di Elettrotecnica all'Università di Bologna. E trova all'inizio applicazione soprattutto nelle materie scientifiche, successivamente per l'intervento del prof. Piazza la ricerca si estende anche alle discipline umanistiche.
Lo scopo della DB è quello di determinare una significativa riduzione dei tempi necessari all'insegnamento e all'apprendimento dei contenuti disciplinari, ma nel rispetto del rigore scientifico e dei contenuti stessi.
Essa appare dunque come un elemento fondamentale per una didattica rivolta all'adulto che è caratterizzata proprio da una scarsa disponibilità di tempo e dalla necessità di raggiungere rapidamente determinati obiettivi.
CHE COS'È
La DB è prima di tutto RICERCA METODOLOGICA DISCIPLINARE (d'ora in poi RMD), cioè una operazione complessa di ricerca di metodologie che puntino a minimizzare i tempi dell'insegnamento e dell'apprendimento ma all'interno delle singole discipline (non nel contesto di una generica "pedagogia").
La RMD ha dunque una linea di sviluppo molto semplice:
a) smontare la disciplina nei suoi contenuti
b) dall'analisi della disciplina smontata deriva la elaborazione dei metodi
c) rimontaggio della disciplina in versione DB.
La RMD punta dunque a ridurre i tempi non i contenuti.
OPERAZIONE PRELIMINARE: LA TECNICA DELLA DISTILLAZIONE
Primo momento di una RMD può essere la tecnica della distillazione (DST) che consiste semplicemente nel mettere in evidenza delle logiche interne alla disciplina ( è DST quindi uno schema a blocchi, un diagramma di flusso, la sottolineatura delle parole-chiave in un testo)
IL DISTILLATO VERTICALE
Elenco di tutti gli argomenti che compongono la disciplina nell'ordine in cui l'insegnante li presenta, e dettagliati ai singoli "argomenti" (ogni pezzo di lezione che abbia unitarietà e coesione sufficiente).
Affiancato da una colonna TIPO, che indica i versi tipi di argomenti di cui si tratta.
Questo materiale viene consegnato agli studenti, e serve loro da campo di navigazione per tutto il corso. Lo studente viene invitato a contare i tipi.
IL DISTILLATO ORIZZONTALE
A partire dal DST verticale lo studente è invitato a stabilire di fronte ad un argomento qualsiasi quali passi sono necessari per realizzarlo. Es.: per l'argomento 73, teorema della quantità di moto, sono necessari i passi 31, 71, 30, 55, 72 (cioè una serie di formule e dimostrazioni che fanno parte del DST verticale).
LA DISTILLAZIONE NELLE MATERIE UMANISTICHE
A) La distillazione di una disciplina umanistica non può non tenere conto del livello di pertinenza della disciplina rispetto alla situazione didattica (es.: il latino si studia solo per comprendere i testi non per produrli, ecc.)
b) La distillazione delle parole-chiave di una disciplina. Formulazione di un glossario della disciplina.
c) Le mappe e i grafici.
d) La timeline come strumento di orientamento nello studio modulare.
e) La mappa dei movimenti spirituali.
f) Gli ipertesti.
LA DISTILLAZIONE DI UN TESTO
Il prototipo di distillazione di un testo è lo smontaggio delle fiabe operato da Propp, o l'analisi delle novelle di Boccaccio di Todorov o quello dei gialli di Fleming ad opera di U. Eco.
L'altra possibilità è la distillazione come ricerca dei topoi, dei temi, dei motivi.
Infine è necessario procedere per tagli e campioni in modo da illustrare le direttrici culturali dell'argomento che si intende spiegare, ma sempre avendo presente il quadro complessivo sintetizzato nelle mappe e nella linea del tempo.